MOZZO ESCLUDE COMPLETAMENTE LA CITTADINANZA DI MAROSTICA SUL PROGETTO DEL MUSEO DEGLI SCACCHI. È “COSA NOSTRA”

Ecco la cronistoria che abbiamo trovato sul Museo degli Scacchi. È solo una operazione in favore di un privato. Non c’è alcuna partecipazione della cittadinanza o valutazione di marketing culturale.

2021, fine luglio – Primo contatto telefonico Giovanni Longo – Assessora Ylenia Bianchin
18 agosto –  Marostica. Incontro Stefano Mensurati, assessora Ylenia Bianchin, sindaco Matteo Mozzo e Giovanni Longo.
23-24 ottobre – Incontro a Marostica con sindaco e assessora e visita al Castello. – Novembre – Incontro a S. Giorgio su Legnano Longo con assessora e segretario comunale Lavedini. Definizione delle clausole del documento di donazione al Comune di Marostica della collezione Longo.
2022, 9 marzo – Stesura definitiva documento di donazione e invio al Comune di Marostica.
6 maggio – Annuncio della nascita a Marostica del primo Museo italiano pubblico di scacchi. 
25 maggio – Incontro a San Giorgio su Legnano: Giovanni Longo, gli assessori del Comune di Marostica Enzo Colosso e Ylenia Bianchin, l’arch. Antonio Ravalli incaricato dell’allestimento del Museo degli Sacchi di Marostica.
7 luglio – Marostica. L’arch. Ravalli consegna la prima bozza di allestimento del Museo. L’Amministrazione chiede un ulteriore progetto di sistemazione dell’intero castello medievale.
21 luglio – Marostica. Revisione del progetto del Museo ampliato per  comprendere i tre piani del Castello. Prossima presentazione del progetto alla Sovrintendenza e quindi approvazione del capitolato di spesa da parte della giunta comunale.
9 settembre – Marostica. Partita a scacchi viventi. Il sindaco  Mozzo sul Museo: “Siamo in attesa del finanziamento regionale”.
15 settembre –  Marostica. Verifica agibilità ultimo piano del Castello VV.FF e  arch. Ravalli.
8 ottobre – Il sindaco Mozzo  informa che è stato dato l’incarico all’architetto di procedere con il progetto esecutivo del museo dopo aver risolto alcuni problemi tecnici come la costruzione di una scala antincendio tra il primo piano e la mansarda del castello.
2 novembre – Proposta Ravalli di soluzione dei temi della sicurezza del castello- dicembre – Chiesto una nuovo progetto per la sicurezza.
29 dicembre – Il Sindaco di Marostica annuncia l’ottenimento di una prima tranche di finanziamento.

Ma che fine ha fatto l’interessante Museo dei costumi della Partita a Scacchi, molto più significativo di un arido Museo delle scacchiere?

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

IL PIETOSO DISCORSO DI MOZZO A FINE ANNO. ORMAI ESAUSTO, SENZA REALI COMPETENZE, CERCA DI RICANDIDARSI, MA È SENZA ANIMA

Bastava sostituire la voce di Mozzo con quella di Valentino Scomazzon, sempre attivo dai tempi di Bertazzo nel cementificare Marostica, e il gioco era fatto. Perché è chiaro che il Mozzo non ha caratteristiche e competenze per fare il Sindaco di una città come Marostica
Mozzo nel suo discorso elenca i lavori in essere, tutti indispensabili o cantieri in sospeso da chiudere da anni. Certo la fortuna di Mozzo-Scomazzon sono i soldi arrivati con il Pnrr. Senza di questi ben poco si sarebbe fatto.
Ma Mozzo era stato eletto per chiarire la situazione di bilancio e per far partecipare nelle scelte la cittadinanza. Nulla di tutto ciò è avvenuto. La strada scelta è stata della massima continuità con le gestioni precedenti coprendo i buchi di bilancio ed i reati. La Giunta è diventata una specie di loggia segreta dove vengono prese le decisioni da far approvare poi dalla maggioranza bulgara della Lega in Consiglio Comunale. Con dibatto che sempre esclude eventuali apporti delle minoranze.
Certo c’è l’attivismo dei lavori edificatori, grazie all’”esperto” Scomazzon, che non è un Babbo Natale ed i suoi interessi li avrà, essendo appunto del settore. Anche per la confusione e la non partecipazione alle decisioni della Comunità marosticense, che qualche sospetto lo crea. La chiarezza delle procedure nelle scelte è sinonimo oltre che di democrazia di assenza di trucchi ed onesta’.
L’ultimo dei casi è il trasferimento della sede comunale a Palazzo Baggio, senza consultare nessuno e comunicato come fosse una puttanata dall’assessore non eletto Colosso durante l’ultimo Consiglio Comunale. Un concetto di democrazia assolutamente da respingere. La vera sede del Comune tra l’altro sarebbe, a nostro parere, il Palazzo del Doglione dominante la piazza. Chiediamolo ai cittadini.

E quindi ci troviamo a pochi mesi dalle elezioni con un sacco di cantieri aperti senza una data certa di conclusione lavori. L’unica “opera” che ha avuto tempi rapidi di realizzazione è la famigerata nuova fermata del bus, uno squallido biglietto da visita per l’entrata a Marostica. Quali interessi c’erano?

Infine l’unica parte del discorso di Mozzo estremamente veritiera è quella del riconoscimento dell’attività delle varie associazioni di volontariato a Marostica, anche se quella più importante, la Pro Marostica, ha un Presidente chiaramente non all’altezza dei precedenti.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica