Il Castello inferiore era già stato venduto al Comune a fine del 1700 da Venezia, proprio poco tempo prima dell’arrivo di Napoleone.
Le Mura invece restano dello Stato e nel 1908 c’è la proposta della Prefettura di Vicenza della gestione delle stesse da parte del Comune. C’è un lungo dibattito in Consiglio Comunale di Marostica che non ha soldi per la manutenzione ed il restauro. Infine il 30 maggio 1910 il Comune accetta la consegna delle Mura dichiarando che si limita alla conservazione non potendo sottrarre soldi dal bilancio comunale appena sufficiente per le necessità della Comunità.
Successivamente non esistono ulteriori atti, tantomeno di vendita di torri da parte del Comune che ha solo la gestione. Negli anni, soprattutto dopo la fine della prima guerra mondiale, ci sono cittadini che senza alcun accordo per l’eventuale affitto con il Comune si impadroniscono di alcune torri. È evidente il disinteresse dell’amministrazione comunale per le Mura perché non ha soldi per intervenire. Ne’ d’altra parte ci sono accordi particolari con privati appunto di affitto.
C’è un effettivo disinteresse storico tant’è che qualcuno proponeva ai primi del ‘900 addirittura l’abbattimento delle Mura. Però nulla cambia in termini di proprietà: Mura e Torri sono dello Stato e da poco tempo cedute al Comune.
È chiaro che è cambiato anche l’interesse storico e Marostica va fiera dei suoi Castelli e delle sue Mura. Ora è tempo di chiarire la questione. Avrà il Mozzo il coraggio di affrontare tale problema? Noi siamo molto dubbiosi sulle sue capacità. Da venditore di vino a serio amministratore di una cittadina senza alcuna esperienza di gestione è una difficile trasformazione. Si può fare solo “politica” strombazzata cercando i finanziamenti più assurdi per dire che si fa, senza però risolvere le questioni base della Comunità.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica