GLI ALPINI DEVONO GRIDARE “RESISTERE” PER DIFENDERE LA PATRIA

LA BALLA DEI NEO-FASCISTI: LA RESISTENZA È SOLO DEI COMUNISTI, NON ANCHE DEGLI ALPINI

Nulla di più falso. Tutto nasce dall’equivoco democristiano di cancellare la Storia dopo la guerra in una ottica di contrapposizione anticomunista. Che i comunisti siano stati un importante fattore nella Resistenza, soprattutto quella armata, è fuori di dubbio. E che poi abbiano utilizzato come propaganda politica la loro partecipazione e vittoria sui nazisti, è anche questo fuor di dubbio. D’altra parte avevano ricevuto l’ordine da Mosca di impegnare il più possibile le truppe tedesche per alleggerire il terribile fronte russo con milioni di morti. Ma gli Alpini tornando da quel fronte alleati con i nazisti, capito dove erano stati strumentalizzati, furono spesso i comandanti delle bande partigiane. E protagonista di quel periodo è stato anche lo scrittore Rigoni Stern. Come gli oltre 600.000 soldati ed ufficiali che si rifiutarono di aderire alla repubblica di Mussolini e per questo imprigionati e mandati ai lavori forzati in Germania. Evidente che il loro motto era “Resistere” per poi poter costruire un’Italia migliore e democratica.
Per questa ragione riteniamo che le giornate appena organizzate a Bassano per la consegna del cappello Alpino alle reclute, una pagliacciata organizzata da persone che forse neanche hanno letto la Costituzione Italiana.
E nessuna recluta ha gridato “Resistere” a qualsiasi tentativo di attaccare l’Italia, che è quanto afferma appunto la Costituzione. Non certo di portare truppe e guerra in altre nazioni. Le forze politiche presenti a Bassano dovrebbero chiarire molto bene il ruolo che devono avere gli Alpini nella difesa della Patria, non certo avallare un militarismo senza cultura e con una storia infame.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica