
DIFENDIAMO GLI ALPINI VERI. IMPEDIAMO LA TRASFORMAZIONE DELL’ANA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI) IN UN CORPO PARAMILITARE AL SERVIZIO DELL’ESERCITO
Sebastiano Favero presidente nazionale dell’Ana afferma nella conferenza stampa tenuta a Bassano in occasione della cerimonia di consegna del cappello alpino che “ l’idea è quella di costituire una riserva alpina per le Forze Armate con vocazione sanitaria e logistica”. Come? Con la militarizzazione dell’Ana?
Ricordiamo che l’art. 11 della Costituzione Italiana dice che”L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali “. E l’art.52 afferma che è sacro dovere del cittadino difendere la Patria.
Insomma l’esercito non può essere usato come arma di offesa contro altri Paesi. Ma il discorso di fatto viene disatteso per la semplice ragione che l’esercito italiano mai è stato coinvolto in una profonda riforma democratica in linea con la Costituzione. E gli Alpini? Vale anche per loro sentendo certi discorsi recenti a Bassano. Tant’è che il supporto maggiore lo trovano dall’on. Donazzan & C. . Però a dire la verità quando feci l’alpino nel 1974-75 a Feltre il discorso era ambiguo. Perché di fatto la popolazione accettava gli Alpini come pronti a difendere da invasioni, vere o molto presupposte, dall’Est. E diciamo l’addestramento era funzionale ad una guerriglia locale. E gli Alpini con le loro caserme distribuite nel Triveneto, portavano soldi ad una economia ancora povera. La cosa che non ho mai accettato era il trattamento quasi da pezzente. In pratica si vivacchiava finanziati per gli extra dalla famiglia. Ero partito dopo sei anni di Università tra laurea e specializzazione convinto di passare un anno in montagna a fare sport salutare. Finii in ufficio a girar carte. Soldi poi ce n’erano pochi. Ricordo anche una esercitazione con gli inglesi in montagna. Loro trasportavano i cannoni con gli elicotteri, noi con i muli e ci deridevano.
Insomma la vicinanza e l’aiuto alle popolazioni che potevano dare gli Alpini ha creato questo mito dell’alpino solidale e successivamente il mantenimento di questa caratteristica nell’Ana, che non può essere un corpo militarizzato, ma una semplice associazione di chi ha vissuto una esperienza militare e fatto delle amicizie.
Tutto questo sembra dimenticato da quanto visto a Bassano. Anche perché i tempi sono cambiati e gli Alpini sono pochi e volontari. Fanno il mestiere del soldato. A maggior ragione occorre chiarezza. Di esaltati guerrafondai ne abbiamo visto troppi nel recente passato, anche se poi finiti a Piazzale Loreto e dintorni.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica