TANTI SOLDI DA ROMA “LADRONA”

EX OSPEDALE, AREA EX AZZOLIN, EX MONASTERO DI SAN BENEDETTO…RISTORANTE DEL CASTELLO. ECCO LE PRIORITA’ DI MAROSTICA LASCIATE ALLA PROVVIDENZA LEGHISTA

La Manuela Lanzarin è stata brava ad individuare l’opportunità di riuso dell’ex ospedale con la trasformazione in luogo per persone con Alzheimer con anche il particolare finanziamento milionario. Ed erano anni che ci si arrampicava sugli specchi per trovare una utilizzazione. Adesso la palla passa a Carlo Bramezza direttore generale dell’Azienda U.L.S.S. 7 che dovrà realizzare i lavori. Era una situazione critica di un luogo quasi del tutto abbandonato, salvo alcuni servizi. Riuscirà il Bramezza a concludere i lavori nei giusti tempi?

L’area Azzolin sembrava una storia senza fine. Acquisita dalla Popolare di Marostica, dopo un tentativo di lottizzazione in era Sindaco Zanforlin e poi rivenduta in modo speculativo, era alla fine tornata alla Volksbank erede della Popolare. Ora c’è un bel progetto che rispetta le cubature esistenti e propone un habitat di sicuro interesse immobiliare. I soldi ci sono, rispetto a due altri tentativi in atto da “alveare” come quelli della ex Breco’s ed ex Belfe. Ovviamente il permesso di costruire dura dieci anni, ma riteniamo che il tutto sia in mani affidabili ed interessate.

E due tasselli per un serio futuro immobiliare abitativo a Marostica sono stati messi.

Se andiamo a vedere con attenzione, le situazioni si sono create entrambe non da una precisa programmazione, ma in modo abbastanza casuale, con una buona dose di fortuna.

Il progetto del restauro del Monastero di San Benedetto e la sua trasformazione in particolare albergo, andrebbe opportunamente esplorata con capacità propositive e competenze. Che a Marostica e dintorni non mancano. Assente totalmente è però il Comune che dovrebbe dare la spinta iniziale. Ma ormai è chiaro che i leghisti al potere a Marostica sono solo bravi a far squadra politica per pompare soldi da Roma, alla faccia di Bossi. Manca invece la capacità di progettare e realizzare, non c’è un minimo di managerialità. Indispensabile oggi per governare.

Ne è esempio vergognoso e significativo l’investimento per il ristorante del Castello Superiore. Il precedente gestore avrebbe voluto mantenere un minimo di attività e restaurare il manufatto a sue spese, scalando poi i costi dall’affitto. Ma la politica di allora, leggi Dalla Valle, disse no. Adesso ci si trova ad aver perso una montagna di soldi dell’affitto, avendo fatto un investimento senza alcun ritorno monetario. E ci sarebbe la possibilità di organizzare mostre, conferenze e concerti avendo però anche un certo tipo di ristorazione attiva. Ma con questa Giunta non arriverà neanche il carretto del gelataio per la stagione estiva. Peccato perché sono goloso dei gelati.

Ma se i cittadini di Marostica sono contenti così, non possiamo che prenderne atto.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica