SANTINI HA OTTENUTO IL MASSIMO CHE POTEVA. ERA PERÒ MEGLIO CANDIDARE UN ALTRO. MOZZO HA FATTO LA SOMMA DELLA DESTRA, ANCHE QUELLA NERA

La politica è una cosa diversa rispetto alla razionalità ed anche alla onesta’ intellettuale. E Santini con i suoi non l’ha capita. Occorreva avere o un candidato giovane che sapesse parlare e dialogare con potenzialità di maturare oppure un noto rappresentante del mondo culturale/imprenditoriale. Per vincere occorre sempre avere coraggio e prospettiva. Avevamo detto ironicamente che Santini era un politico “cotto e bollito”, ma che come persona era molto, molto meglio di Mozzo. Ma Mozzo ha vinto perché rappresenta quelle stesse persone che lo scorso anno mi dicevano di non rompere più i coglioni in assemblea alla Coop quando evidenziavo la mascherata perdita di bilancio. E quest’anno di fronte alla perdita di bilancio mi hanno chiesto scusa. Vedremo il futuro della seconda gestione del Comune da parte di Mozzo.
Nella mia vita ho sempre avuto il coraggio delle scelte non di inutili compromessi. E sono sempre stato sostenuto da mie personali esperienze e competenze. Quindi lasciamo lavorare il Mozzo con il massimo controllo. Noi controlleremo come abbiamo sempre fatto senza farci intimorire dalle solite querele temerarie, e che rida pure con i suoi compari Colosso e Bucco.

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UN LIBRO DI 23 ANNI FA DI LIDIA TONIOLO SERAFINI DIVENTA PIÙ CHE MAI ATTUALE PER IL GEOM. BUCCO, PRESIDENTE DELLA PRO MAROSTICA

Sabato al convegno organizzato dalla prof.ssa Mariangela Cuman per ricordare la Serafini, Giorgio Bonotto, presidente del locale circolo scacchistico ha ripreso il libro dell’insegnante “Marostica – Scacchi nel XX secolo CIRCOLO SCACCHISTICO “CITTÀ DI MAROSTICA”.
La rilettura è stata oltre modo interessante ed ha confermato una serie di intuizioni che avevamo avuto. Il primo punto è l’esistenza di un gruppo di appassionati degli scacchi con Francesco Pozza come riferimento che “aveva visto sul retro di una copertina di un giornale una riproduzione della fotografia di una partita a scacchi con personaggi viventi, giocata, pare, in una città della Germania o del Canada. Da questa visione all’idea di realizzare una rappresentazione simile, anche a Marostica, il passo fu breve”.
E così nacque il 2 settembre 1923 la partita a scacchi con personaggi viventi. Ma la semplice rappresentazione di una partita era troppo orientata ai soli appassionati.
Infatti poi non ci fu alcun seguito. Ma rimase sempre presente il ricordo.
Le cose cambiarono con la fondazione della Pro Marostica l’8 dicembre 1951 e la fondazione del Circolo Scacchistico Marosticense nel 1953. Poi il sindaco Marco Bonomo con il soldi ricevuti come danni di guerra propose di costruire sulla piazza una scacchiera di marmo con lo stemma degli scaligeri e la giunta approvò. C’era un clima per riprendere l’idea della partita a scacchi vivente. Quindi c’era il cosiddetto briefing, come quando si vuole fare una campagna pubblicitaria, mancava però qualcuno che realizzasse la storia, essendo improponibili come spettacolo le semplici mosse di una partita. “Il personaggio lo propose il dott. Angelo Carlo Festa: Mirko Vucetich. Il Vucetich accolse l’invito, fece sue le idee del comitato, scrisse il libretto e divenne regista e coreografo della ”Partita”.
Il prof. Francesco Pozza, non solo diede il consenso, ma fu prodigo di consigli e di incoraggiamenti, come ebbe a dirmi il geom. Parolin”.

La leggenda inventata da Vucetich ebbe un clamoroso successo mondiale in quanto rappresentava il mondo veneziano del 1400 trasferito nella stupenda piazza di Marostica con una spettacolare rappresentazione di centinaia di figuranti in costumi del tempo disegnati dallo stesso Vucetich con ricerche fatte a Venezia.

Quindi la Partita pur incentrata sul gioco degli scacchi era aperta a tutto il pubblico che voleva scoprire la realtà dello spettacolare mondo veneziano del 1400.
È per questa ragione che concordiamo con le iniziative attuali di conferenze che facciano conoscere storia e costumi della Venezia del ‘400 promosse dalla Pro Marostica. Certo non trascurando gli scacchi che però nella leggenda di Vucetich diventano uno strumento di racconto. Non un momento di conoscenza del gioco degli scacchi. Per questa ragione il museo degli scacchi a se stante come proposto dalla giunta leghista è ridicolo, non rappresenta una unicità come lo spettacolo degli usi e dei costumi veneziani, ma una trovata di chi non si rende conto che stiamo parlando della Partita a Scacchi, non del gioco degli scacchi. E questo diventa ancora più pericoloso se Marostica diventa nella comunicazione che viene fatta l’anonima città degli scacchi, come ce ne sono tante, e non della Partita a Scacchi, che è unica, con figuranti viventi.

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COLOSSO QUERELA PER SALVARE IL “SOLDATO” MOZZO DAL BUCO DI BILANCIO 2022. VERITÀ INVECE INOPPUGNABILE E LA PARTITA SI FA SPORCA

Ormai il gioco è chiaro: negare l’impossibile con una querela che non ha alcuna base. E lo diciamo perché ormai conosciamo bene il gioco delle querele. Basta pensare che il conto economico 2022 del Comune di Marostica evidenzia componenti positivi per 11.044.086,09 euro a fronte di componenti negativi per 11. 678.005,50 euro. Una differenza negativa di 633.919,41 euro premonitrice della perdita 264.572,81 euro che però diventa un buco di 927.226,70 euro se si considerano i proventi straordinari non di competenza della gestione 2022 pari a 662.226,70 euro.
Questi sono dati certi scritti nel bilancio del Comune. Che ora Colosso vorrebbe negare dicendo che la quota disponibile per il 2023 e’ di 887.854 euro. Ma è un altro dato. E come aprire il cassetto e dire che ci sono questi soldi. Che non è il dato della gestione espressa da conto economico. Come ragioniere sarebbe bocciato.

Poi il Colosso cerca di pararsi dicendo che “forse questa mia querela non porterà a nulla”, il che fa dubitare che la abbia davvero presentata. Ed ovviamente continua diffamando il Morello con la solita storia delle sue querele precedenti che dimostrerebbero la colpevolezza. Querele intimidatorie da cui Morello è stato sempre ampiamente assolto.

Ma la gravità della situazione di bilancio è dimostrata dal tentativo di Mozzo ieri sera al dibattito pubblico di negare l’aumento dell’IMU. Smentito subito da Santini che ha citato la delibera dell’aumento di fine novembre.

Insomma ormai la partita si fa sporca per salvare il Mozzo dal buco di bilancio e da Sindaco.

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927.225 EURO IL BUCO DEL COMUNE DI MAROSTICA NEL 2022. MOZZO RESTA A CASA!

Da qualche parte ci doveva essere. Infine abbiamo trovato il conto economico 2022, che sostanzialmente giudica la capacità di gestione del Comune da parte di Mozzo & C., dentro il documento di fine mandato del Mozzo.
Era difficile da trovare, ma è nella relazione di fine mandato 2018-2022 a firma Mozzo. Una perdita scritta nel conto economico di 264.572 euro che però diventa di ben 927.225 se sommiamo i 662.653 euro di proventi straordinari e quindi non attribuibili alla gestione 2022.
Il 2021 aveva registrato un utile di 887.854 che avevamo opportunamente commentato.

A questo punto la vergognosa polemica ed il tentativo di infamarmi di Marco Grapiglia si chiude. Grapiglia si deve solo vergognare. Ma crediamo che la spudoratezza di certi personaggi della Lega, o simpatizzanti, non abbia limiti.
Il giudizio di capacità di gestione della Lega di Mozzo non può che essere negativo. Ricordiamo che già avevano rivalutato i sassi delle Mura di 5 milioni per coprire artificiosamente un altro buco di bilancio.

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SANTINI MI CHIAMA AL CELL QUESTA MATTINA. “SONO QUELLO DEI GORGHEGGI” E MI CHIEDE SPIEGAZIONI. SI STA FACENDO FREGARE DA COLOSSO

E ho gli ho spiegato. Il documento finanziario presentato dal “furbo” Colosso dice solamente se il Comune è in grado di sostenere le spese future. Non è il risultato economico del 2022 e cioè se con i ricavi del periodo sono riuscito a coprire i costi del periodo. Il conto economico è il documento fondamentale per giudicare le capacità di gestione di chi ha governato un Comune. Le altre cose fatte vengono dopo.
In una azienda privata il conto economico viene prima di quello finanziario che deriva da esso. L’obbligo del conto economico per i comuni è recente per impedire le furbate contabili molto facili con solo una finanza allegra.
Colosso non ha presentato il conto economico in Consiglio Comunale e nell’incontro della Lega a Borgo Panica ad una mia precisa domanda ha ammesso che il conto economico del Comune del 2022 ha una perdita. Si è però rifiutato di dire a quanto ammonta il buco.

Santini faceva i gorgheggi nella riunione di sabato sempre alla mia precisa domanda, perché gli e’ sfuggito il meccanismo dell’obbligo del conto economico. Credo che si sia fiondato subito in Comune a chiedere la copia del conto economico 2022 ben riposta in un cassetto per il momento segreto.
Adesso vediamo cosa dirà Colosso alle scoperte di Santini. Certamente finirà di prendere per i fondelli la gente con la sua saccente arroganza in accordo con il Mozzo. In fin dei conti è solo un ragioniere.

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LA LEGA PROPONE MAROSTICA COME IL PAESE DEI BALOCCHI. È CIÒ CHE EMERGE DALLA PRESENTAZIONE DI MOZZO A BORGO PANICA VENERDÌ SCORSO

Il Paese dei balocchi è il luogo immaginario del Pinocchio di Collodi, nel quale i bambini non fanno altro che giocare e mangiare dolci, insomma il paese della cuccagna.

È ciò che emerge nell’incontro di Mozzo con i presenti alla riunione. Ovviamente sembrava di essere ad una riunione di un consiglio di amministrazione proprietario della Città di Marostica, con soldi altrui, costituito da Mozzo, Scomazzon, Colosso e presenza muta dietro la porta dell’”ombra” di Mozzo, il geom. Bucco. Consiglio che doveva decidere cosa poteva elargire ai sudditi/cittadini. Dalla scuola Montessoriana, alla Palestra, alla nuova mensa scolastica, al Museo degli Scacchi, ecc. I soldi ci sono, grazie soprattutto al Pnrr ed agli “idioti” dei Comuni non attrezzati che rinunciano ai progetti e quindi ai soldi, che “noi ci prendiamo”, dice Mozzo. Basta fare.
Ed il popolo cosa pensa, è stato interpellato? “Noi siamo quelli del fare” e così il consiglio di amministrazione dei proprietari di Marostica decide. Ma c’è un progetto completo, dei finanziamenti certi, una previsione dei costi di gestione? A noi oltre che arroganti sono sembrati degli sprovveduti. Hanno fatto senz’altro le domande di finanziamento. Molti finanziamenti sono stati ottenuti. Ma per arrivare ad una opera finale con la sua gestione c’è ne corre.
Unica cosa certa però è l’investimento sul nuovo centro per l’Alzheimer, ma la favola raccontata da Mozzo che si attribuisce il merito del progetto con Scomazzon durante il giorno di Natale di due anni fa, è tutta da dimostrare. Invece il merito è corale di Santini, promotore, Lanzarin e Bramezza. È un investimento della regione e dell’ospedale di Bassano, non del Comune di Marostica. Mozzo ha fatto il coordinamento per avere l’adesione al progetto dei comuni limitrofi, dopo essersi ricreduto di dare l’adesione alla vendita del tutto per una operazione immobiliare.

Ma è evidente che la testa di Mozzo è tutta a fare il “politico” della Lega e raccogliere medaglie. Assessore provinciale al turismo, delegato all’Anci e chi più ne ha più ne metta. Per lui è una logica di sevizio. Non di competenze. E sottolinea che prende soldi solo come Sindaco. Ma per chi lavora? Ha dialogato con i suoi concittadini?

Secondo noi clinicamente è sul punto di scoppiare dalla confusione che ha in testa.

Non ci resta che pregare con i Santini.

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CON 583.547 EURO DI PERDITA CONSOLARO, PRESIDENTE DELLA COOP, MOLLA LA STRATEGIA PERDENTE DELL’EX SCOMAZZON E DA’ RAGIONE A MORELLO, DOPO 10 ANNI DAL CALCIO IN CULO

Se le tue proposte in Assemblea sono competenti e valide per una gestione efficiente della Cooperativa confrontate con quelle di chi viveva sugli allori ed incentrate sulla persona di Scomazzon, prima o poi vinci.
Ed è quello che è accaduto alla Coop dei Consumatori di Marostica. È stata una delle più grandi ed inaspettate soddisfazioni della mia vita umana e professionale. Dopo essere stato buttato fuori 10 anni fa per aver espresso le mie opinioni ed i dubbi sulle decisioni che si volevano prendere.
E la perdita in realtà è stata maggiore pari a circa 900.000 euro in quanto gli ammortamenti sono stati considerati al 50%. Un trucco contabile.

E mi è stato anche riconosciuto da Consolaro che era corretta la valutazione fatta da me in assemblea lo scorso anno. Nel 2021 la Coop era pure in perdita nella gestione di circa 210.000 euro, in quando c’erano stati dei ricavi straordinari non ripetibili ed extra gestione che avevano occultato tale perdita. Non c’era quindi alcun utile dovuto alla normale gestione di 248.500 euro. Non sarebbe stato possibile moralmente nemmeno distribuire il ristorno, come è stato fatto per glorificare l’uscita di Scomazzon.
Si è nascosta la faccenda e si è riso addirittura al mio intervento come fossi un buffone incompetente. Una vergogna assoluta.

Ed i Sindaci Gianni Scettro, Maurizio Carlesso e Alferio Crestani hanno occultato ai Soci l’informazione, utilissima per prendere subito dei provvedimenti. Per la loro responsabilità devono dimettersi e sparire dalla Coop.

Dopo il mio intervento che esaminava come operare una netta innovazione nella gestione, Consolaro chiede: “E la tua domanda?” . La mia risposta è stata immediata: “Dove è il piano strategico per superare la situazione?”
E miracolosamente sullo schermo sono apparsi i punti che avevo presentato come progetto anni fa. Punti che si basavano su una ricerca di “customer satisfaction” che avevo fatto con circa mille interviste tra i Soci per la tesi di una laureanda dell’Università di Udine dove insegnavo al termine della mia carriera manageriale. Ricerca buttata nel cesso.

Quindi per me si è verificato un fatto incredibile e diciamo che sono speranzoso che la Cooperativa dei Consumatori non sia buttata via come la Banca Popolare di Marostica. Certo ora serve veramente l’ascolto e la collaborazione di tutti perché la strada è in salita.

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LO SLOGAN DI MOZZO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE “C’È CHI PROMETTE DI FARE E CHI FA” SOMIGLIA A QUELLO DI MUSSOLINI “LAVORARE E TACERE”

Ormai abbiamo capito che il Mozzo non ama il dibattito democratico. Ma gli piace agire con ciò che lui ha deciso, o chi per lui. Lo si è capito anche nell’ultimo consiglio comunale del 27 aprile in cui tutte le minoranze sono uscite dall’aula consigliare perché il Mozzo ha voluto deliberare su due provvedimenti a tempo scaduto. Roba di edilizia naturalmente per avere quattro voti in più. Un mese prima del voto non si possono fare delibere se non quelle di spesa corrente. Invece il Mozzo vuole lavorare in silenzio fino all’ultimo minuto sacrificando le regole della democrazia, perché vuol dimostrare che fa, ovviamente nell’interesse della Comunità. Ma solo i gonzi ormai ci credono.
Gran lavoratore quindi il Mozzo, peccato però che ha scelto il posto sbagliato perché ha poche competenze, rifiuta il dialogo democratico e per finirla si è messo in mano a quei “volponi” di Scomazzon e Colosso che con il supporto dall’esterno di Bucco lo hanno girato e rigirato in questi anni.

Ma vincerà le prossime elezioni? Probabilmente sì. Perché la lista Santini è troppo buonista, segue una logica politica ormai superata, quando l’andazzo popolare di Marostica è da maggioranza “silenziosa”, se non “nera”. E poi andava fatta una opposizione molto più radicale.

Siccome però a noi piace che le storie abbiano un inizio ed una fine siamo curiosi di vedere i prossimi 5 anni di Mozzo che porteranno a termine un ciclo della Lega al potere con questa volta il supporto dei neofascisti, o inventati tali per opportunità politica. Il futuro di Marostica non sarà certamente roseo, ma nero. L’alternanza probabilmente ci sarà quando ci sarà vera opposizione. Noi, anche per ovvii motivi di denunce ricevute dal trio Mozzo, Scomazzon e Colosso, per bloccare la nostra libertà di parola, facciamo come Totò: vota Santini, vota Santini. E non ci asterremo. Votare è un diritto di tutti. Si vota quello che la Provvidenza offre anche per colpa nostra. Sperando che vinca e che Mozzo torni a vendere vino.

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L’INCREDIBILE CURRICULUM DI GEDOREM 5 STELLE INFILATOSI NELLA LISTA SANTINI, CHE LO ACCETTA.

RIPORTIAMO QUANTO PUBBLICATO DA GEDOREM ANDREATTA. COSA È LA FINANZA ALTERNATIVA? IN QUALI SETTORI HA OPERATO? CONOSCE IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA BANCARIO? IN QUALE SOCIETÀ DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI OPERA COME ADVISOR? QUALI SONO I PROGETTI DI ECONOMIA SOCIALE? QUALI AMMINISTRAZIONI SONO COINVOLTE?

“Ho un’istruzione classica/umanistica e provengo da una famiglia di imprenditori. Sono anch’io un imprenditore che ha operato in diversi settori e principalmente nel settore dei servizi per le PMI.
Ho sempre avuto una passione per il diritto e la finanza alternativa, che mi ha portato negli anni a costruirmi una professionalità collaborando con numerose aziende e proessionisti. Da qui è nato il mio impegno professionale dalla parte delle piccole realtà del territorio.
Ho sviluppato infatti una consultig che ha offerto servizi relativi alla gestione dei rapporti e del contenzioso bancario ed alla finanza agevolata ed alternativa. Per finanza alternativa si intende “alternativa” all’attuale sistema bancario che mette il profitto e la speculazione al primo posto dei propri valori, venendo così meno alla sua originaria e naturale funzione di supporto al credito per imprese e famiglie, come abbiamo visto ampiamente nel nostro paese ed in particolare nella nostra regione. Sono perciò convinto che solo con un nuovo paradigma e puntando su nuovi modelli di economia, circolare e ad impatto sociale riusciremo a cambiare tutto questo.
Proprio in continuità con questi principi sto lavorando già da qualche anno come advisor per una importante società partecipata dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che si occupa della costruzione di filiere commerciali ad impatto sociale utilizzando strumenti finanziari alternativi, per la quale sto seguendo in prima persona progetti di Economia Sociale che coinvolgono anche Enti ed Amministrazioni Locali”.

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TONNELLATE DI SCARTI DALLA LAVORAZIONE DELLE PELLI. UN ESEMPIO DI RECUPERO EFFICIENTE E POSITIVO, SENZA TRUFFE PRESENTATO AL ROTARY

Quando sento parlare di riciclo dei rifiuti mi si rizzano i capelli dato quello che si legge sui giornali. L’Africa come pattumiera, mafia in azione, incendi dolosi, scarichi abusivi, plastiche non recuperate, certificati verdi che non si sa cosa siano, ecc.
Insomma un vero e propri casino. Ma quando c’è un serio impegno mettendo in campo conoscenze scientifiche e tecnologia, il discorso cambia. L’altro giorno si è presentato al Rotary Bassano-Marostica l’ing. Massimo Neresini, amministratore delegato della Sicit. Sembrava una serata come tante per parlare teoricamente di economia circolare. Invece no.
Anni fa i conciari di Arzignano avevano tonnellate di scarti dalla lavorazione del pellame di cui non sapevano che farsene.
In 40 fondarono nel 1960 la oggi Sicit Group S.p.A. per trovare una strada di recupero ed utilizzo del materiale di scarto.
La Sicit è diventata una azienda gioiello tecnologico con sede a Chiampo, leader mondiale nel produrre idrolizzati proteici (stimolanti) per l’agricoltura e ritardanti per l’industria del gesso. Il suo processo è una esclusività a livello mondiale, anche se l’azienda non lo ha brevettato per impedirne la conoscenza ad aziende che non rispetterebbero poi i diritti di proprietà.
I biostimolanti sono normati come fertilizzanti dal nuovo regolamento europeo (1009/2019) come sostanze in grado di stimolare i processi metabolici delle piante e di migliorarne le caratteristiche.
In Italia Sicit ha due stabilimenti. A Chiampo ed Arzignano. Quest’ultimo, con continui investimenti sia in attrezzature che laureati con il massimo livello di formazione, dal 2004 è lo “stato dell’arte” mondiale per la produzione di amminoacidi e peptidi per il settore agricolo. All’estero ci sono due società: Sicit China e Sicit USA.

Una serata indimenticabile per essere informati sulle vere innovazioni di economia circolare per il riciclo dei materiali e per salvaguardare l’ambiente, creando aziende di alta tecnologia ed elevato profitto.

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