IL TRIO MOZZO, COLOSSO E FANTINATO, FAUTORI DEL BLOCCO ILLEGALE DEGLI EMENDAMENTI AL DUP, CERCA DI PRENDERE PER I FONDELLI SANTINI AL CONSIGLIO COMUNALE DI MAROSTICA

In Consiglio Comunale il 28 dicembre viene presentato l’aggiornamento al DUP (Documento Unico di Programmazione) per il 2024-28. Documento essenziale per amministrare un Comune in quanto delinea l’attività operativa.
Ed il gruppo di minoranza si attiva al massimo presentando oltre 10 emendamenti. Ma cosa succede? Il Mozzo li boccia quasi totalmente leggendo ogni volta come un pappagallo uno scritto in cui questi emendamenti non possono essere presentati in quanto modificherebbero il programma elettorale. Ovviamente il Mozzo è supportato da Colosso e Fantinato. Gli altri consiglieri leghisti probabilmente neanche se lo sono letto il documento.
È una cosa incredibile, rilevata da Santini, una follia perché il programma elettorale non entra nello specifico, ma delinea delle linee di intervento.
È una stupidata bloccare la richiesta di inserimento nel DUP, come esempio del primo emendamento bloccato, di un controllo dell’abbandono dei rifiuti con un sistema di rilevamento fotografico dei responsabili (foto trappole).
Ma non c’è niente da fare. Siamo alla paranoia leghista che porta alla chiusura di ogni discussione con la minoranza ed al suicidio politico.
Addirittura Mozzo accusa Prisca Crestani, dirigente scolastico, di conflitto di interessi, quando esprime una propria opinione, come esperta, sulla situazione scolastica del Comune. Siamo proprio fuori di testa.
È proprio l’ubriacatura di aver ottenuto un inaspettato 62,9 % alle elezioni. Il fatto si è trasformato in esaltazione di merito. Quando proprio non esiste. Il Mozzo e combriccola non hanno ancora capito che non è merito loro, ma demerito degli altri.
E comunque li aspettiamo al varco del bilancio, già in perdita lo scorso anno, perché da esperto di controllo di gestione sentiamo tanta puzza di bruciato.

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È EUROCOSTRUZIONE S.R.L. DI PADOVA LA NUOVA IMPRESA PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI MAROSTICA, DOPO L’ESONERO DELLA DITTA NAPOLETANA

Be diverso il bilancio di Eurocostruzione S.r.l. rispetto a quello della impresa napoletana. Nel 2022 ha fatturato 3.811.126 euro con un utile di 42.925,00. Nel 2023 operava con 19 dipendenti.
Sembrerebbe a questo che si sia in buone mani per riprendere i lavori.
I lavori eseguiti dalla ditta esonerata ammonterebbero a 246.705,25 euro.
Quindi la ditta subentrante dovrebbe fare lavori per 861.539,56 euro.
I termini di scadenza finali per l’utilizzo dei fondi PNRR è il 31/03/2026.

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QUANDO LA BIBLIOTECA DI MAROSTICA ERA UN VIVACE “SALOTTO” FREQUENTATO DA INTERESSATI CITTADINI

Non è passato molto tempo da quando era piacevole andare in Biblioteca a leggere riviste e giornali ed incontrare persone cordiali e simpatiche.
Poi c’è stato il Covid e dopo una gestione della Biblioteca completamente inospitale. Le riviste sono quasi sparite, spesso mancano i giornali. La macchina per il caffè è stata nascosta al primo piano. Lo spazio è variabile per la sala lettura dipendendo da mostre o altro utilizzo e sono sparite le poltroncine. È chiusa il sabato pomeriggio . Il servizio di apertura domenicale a cura di volontari è stato disincentivato.
Inoltre non sono mai stati consultati i frequentanti la biblioteca sulle riviste gradite .

Insomma Mozzo assessore alla Cultura è un disastro, insensibile a fornire un servizio della biblioteca ottimale ed in linea con le pretese di Marostica di essere un “gioiello”culturale e tratta i cittadini come “buoi”.

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UN ALTRO LAVORO INIZIATO DAL COMUNE DI MAROSTICA E CHISSÀ QUANDO FINIRÀ: L’EX RIFUGIO ANTI AEREO

La caratteristica dell’attuale amministrazione leghista di Mozzo è l’incapacità di chiudere gli investimenti iniziati: Porta Breganze, Politeama, Castello Superiore, Museo degli Scacchi, ecc.
L’unico investimento rapidissimo è stata la nuova fermata del bus. Ma lì si trattava solo di asfaltare. E probabilmente è la caratteristica di Mozzo, quella di voler solo asfaltare e basta. Ne sa qualcosa anche Santini, il super asfaltato politicamente, incapace di capire che il suo tempo era arrivato.

Adesso apprendiamo dalla delibera che è stato effettuato il pagamento per 33.484,00 euro per realizzare l’accesso all’imbocco ovest della galleria del sentiero di Parco Salin. Non si conosce però quando sarà realizzato il resto e la fine dei lavori
Ricordiamo che il progetto è stato redatto all’interno dell’ufficio tecnico dall’arch. Furlanetto, quella che abbiamo scoperto emetteva fatture di prestazioni professionali su lavori da lei seguiti. Ora l’arch. Furlanetto, dalle informazioni in nostro possesso, ha salutato il Comune di Marostica e lavora in Regione.

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MANCANO I GIORNALI IN BIBLIOTECA. ALLA NOSTRA PROTESTA CONTRO IL MOZZO, ASSESSORE ALLA CULTURA, SI SCATENANO GLI IDIOTI

Per alcuni giorni sono mancati i giornali da leggere in biblioteca. Se ne possono leggere una decina. Alla nostra protesta sono partiti gli insulti degli idioti. Sei un poveraccio tirchio che non ha i soldi per comprarsi il giornale.
Questi personaggi si credono i maghi della tastiera e si divertono a prendere per il culo chi invece pone attenzione a problematiche tutt’altro che banali. In realtà questi poveretti, anche se lavorano in realtà aziendali al massimo livello della moda, sono delle persone fondamentalmente ignoranti.
A leggere i vari giornali espressione di varie opinioni, ed anche altre importanti riviste che non arrivano più in biblioteca, non è un risparmio di soldi per il proprio giornale. Ma la possibilità di avere una informazione ampia, articolata e da diverse prospettive di ciò che accade nel mondo.
Ma non solo. Il fatto che ci siano più persone nella saletta che leggono è anche un modo per scambiare opinioni.
E poi la sala di lettura è veramente considerata l’ultima ruota del carro invece di un importante scambio culturale. Basta vedere anche adesso. Appena si vuole fare una esposizione si riduce lo spazio disponibile per cui oggi la sala lettura sembra uno spazio per i buoi, tutti accatastati uno vicino all’altro.
E l’attenzione quindi che non pone il Sindaco Mozzo alla vera cultura è una chiara dimostrazione della sua completa inadeguatezza al ruolo che ricopre. Come qualche lettore ha osservato Mozzo, oltre che dimagrire per là troppo intensa attività politica, dovrebbe mettersi i calzoni corti ed andare a lavorare veramente.

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QUANTA IMPROVVISAZIONE DI MOZZO E BIANCHIN: IL MUSEO DEGLI SCACCHI NON SI PUÒ FARE AL CASTELLO INFERIORE PER EVIDENTI RAGIONI STRUTTURALI

E Scomazzon dice di avere una soluzione magica: sarà il Castello Superiore?
Al primo piano del Castello Inferiore per cui era stata fatta la progettazione, altri soldi buttati via, non si può fare per problemi strutturali. Occorrerebbe rinforzare il tutto. C’era l’ipotesi del piano terreno dove si fanno le mostre, ma è impraticabile perché tutte le Associazioni si rivolterebbero contro Mozzo. Sarebbe comunque una magnifica “impalatura” di un Sindaco, uno spettacolo imperdibile in Piazza a Marostica ed una vera nuova attrattiva turistica.
Quello spazio è per varie attività espositive e non può essere destinato ad altri scopi. Anche se Mozzo lo vorrebbe fare dato che, come continua a ripetere, ha ottenuto il 62,3% alle elezioni. E quindi può decidere tutto quello che vuole.
Tutto questo si è assistito nell’ultimo vivace consiglio comunale.

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ECCO L’INTERROGATORIO DI MORELLO IN TRIBUNALE A VICENZA PER LA CAUSA DELLA TRUFFA DEL GAS A MAROSTICA

TRIBUNALE DI VICENZA SEZIONE PENALE ***** RITO MONOCRATICO AULA GIP D21 – VI000 DOTT.SSA FRANCESCA CARLI Giudice DOTT. SIMONE GHIROTTO Pubblico Ministero DOTT.SSA ANTONELLA INGRAVIDI Cancelliere SIG. MATTIA MONTAGNA Ausiliario tecnico – 22/11/2023 –
COSTITUZIONE DELLE PARTI Si dà atto che sono altresì presenti in aula: – il Pubblico Ministero, Dott. SIMONE GHIROTTO; – il Difensore di fiducia dell’Imputato MORELLO Alessandro (libero, assente), Avv. ZANINI Anna Silvia del Foro di Vicenza; – il Difensore della Parte Civile, Amministrazione Comunale Marostica Ente Generico, Avv. DE MURI Luca.

GIUDICE – Avevamo rinviato per l’audizione di un Teste della Difesa ed esame Imputato.
DIFESA, AVV. ZANINI – Sì, Giudice. Persiste lo stato di malattia del Teste, già sindaco di Cassola. Per cui rinuncio all’escussione del Testimone.
GIUDICE – Allora verbalizziamo: “Il Difensore dichiara di rinunciare al Teste Aldo Maroso”. Le Parti non si oppongono? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Accettiamo la rinuncia.
GIUDICE – “Accettano la rinuncia. Il Giudice revoca l’ordinanza ammissiva”. A questo punto facciamo accomodare il signor Alessandro Morello. Attiviamo l’audio-video. ESAME DELL’IMPUTATO MORELLO ALESSANDRO Il quale, avvisato dal Giudice che tutto quello che dirà potrà essere utilizzato nei suoi confronti, dichiara che intende sottoporsi all’esame. GIUDICE – La informo di quelli che sono i suoi diritti, ovvero che ha la facoltà di astenersi. Se si asterrà il processo seguirà comunque il suo corso. Se non si asterrà tutto ciò che dirà potrà essere utilizzato contro di lei. Se renderà dichiarazioni che riguardano la responsabilità di terzi assumerà, in ordine a tali fatti, l’ufficio di Testimone. Detto ciò cosa intende fare, rispondere o meno alle domande che le Parti le porranno? IMPUTATO MORELLO – Intendo rispondere. GIUDICE – Intende rispondere. L’aveva chiesto anche il Pubblico Ministero. Intende procedervi? PUBBLICO MINISTERO – No, non ho interesse. GIUDICE – Non ha interesse. L’aveva chiesto anche la Parte Civile e l’Imputato. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. GIUDICE – Prego, la Parte Civile, se intende procedervi. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì, sì, assolutamente sì. GIUDICE – Va bene. Esame della Difesa di Parte Civile, Avv. De Muri PARTE CIVILE,
AVV. DE MURI – All’udienza scorsa è stato depositato da parte della Difesa del Morello un atto di denuncia querela che è stato presentato a febbraio 2018 riguardo ai fatti di cui al presente procedimento. La domanda… Anzi, ho un paio di domande da fare. In questa querela si ribadisce il fatto che ci sarebbero stati degli accordi sottobanco a fronte di questa transazione, di questo affare. Quindi il Morello dice: “Qualcosa sotto c’è – cito testualmente – . Non si vive in una società di Santi. Ci sono degli accordi sottobanco e degli interessi personali”. Faccio presente che questa querela segue di oltre un anno la pubblicazione dell’articolo che noi ritenevamo diffamatorio e nel quale il Morello aveva testualmente affermato che c’era stato un pagamento di 450.000 euro fatto da Ascopiave a fronte di quello che lui ritiene essere stato…
GIUDICE – Questa è la premessa alla domanda, Avvocato? AVV. DE MURI – Sì, è una premessa alla domanda. In questa querela, seguita, ripeto, da un altro anno, quindi che fa seguito al decreto penale di condanna, che era stato nel frattempo emesso nei confronti del Morello nel settembre 2017, l’opposizione del Morello risale a novembre 2017, perché lei non ha ribadito all’Autorità, ai Carabinieri, alla Procura, la stessa accusa circostanziata, precisa, che lei aveva invece pubblicato nell’articolo? Cioè, perché ha omesso di parlare proprio di quei 450.000 euro quando prima nell’articolo ne aveva, diciamo così, il suo cavallo di battaglia? Perché ha scelto di restare così generico, di parlare di accordi sottobanco generici senza fare né nomi né cifre?
IMPUTATO MORELLO – Io non ho omesso nulla. Ho semplicemente citato il sindaco perché mi ha meravigliato che il sindaco, a fronte di una chiarezza dell’accusa che io ho fatto, non abbia a sua volta proceduto a una querela e si sarebbe liberato di qualsiasi problema suo e invece ha coperto la truffa che è stata fatta. Tra l’altro ho fatto questa querela perché, non so se ingenuamente, ritenevo che ci fosse un intervento successivo della Guardia di Finanza per verificare la questione. Infatti io ricevetti una telefonata di convocazione da parte della Guardia di Finanza. Fui felice di ricevere quella telefonata però dopo una settimana l’appuntamento mi fa disdetto. Io ero convintissimo che in base alla querela ci fosse in corso un’indagine da parte della Guardia di Finanza perché in realtà il meccanismo truffaldino messo in piedi per poi pagare quella penalità da parte del comune è chiarissimo, cioè è un meccanismo molto chiaro in quanto lo realizzai immediatamente per via del fatto che quando lavoravo alla Lega delle Cooperative facevo parte, al Magistrato delle Acque, della commissione per l’iscrizione all’albo degli appalti e delle imprese. Quindi era chiarissimo che il meccanismo di quell’appalto era un appalto in pari, cioè… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Chiedo scusa, Giudice, però… Perché non voglio interrompere il Teste (fonetico), però la mia domanda è stata puntuale e non generica. Ho chiesto… Nell’articolo lei ha parlato di una tangente sottobanco, quindi non trasparente, non passata per il normale meccanismo di pagamento amministrativo. Lei ha parlato di una tangente pagata sottobanco di 450.000 euro nell’articolo. Le ripeto, perché nella querela che ha presentato non ha citato questa circostanza precisa? Non le sto parlando dei 900.000 dovuti o non dovuti, le sto dicendo: perché non ha ripetuto, non si è preso la responsabilità di ripetere…
IMPUTATO MORELLO – Perché la querela…
PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …l’accusa di un pagamento di 450.000 euro?
IMPUTATO MORELLO – …da me presentata era nei confronti del sindaco che non aveva ottemperato ai suoi doveri istituzionali di chiedere un’indagine sull’intera questione dell’appalto. Io mi sono comportato in maniera corretta senza entrare in particolari, tangente non tangente. Tra l’altro…
PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Cioè, la cosa più importante, la tangente sottobanco, lei va dai Carabinieri e non la denuncia. IMPUTATO MORELLO – …la tangente non è solo… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Dice: “Forse c’è un accordo generico”. IMPUTATO MORELLO – …sottobanco, perché il vero affare di questa questione in primis lo fa Ascopiave che invece di pagare 4 e 2, come avrebbe dovuto pagare, paga 3.000.000 (fonetico). PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Vedo che lei vuole eludere il domanda. IMPUTATO MORELLO – No, io non eludo. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Lei parla di accordi sottobanco per interessi privati. Nell’articolo parla di 450.000 euro pagati sottobanco. Quindi in nero tanto per essere chiari a qualcuno. IMPUTATO MORELLO – Sì. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Poi va dalla Polizia e dice: “Sapete cosa c’è? Potrebbe esserci degli accordi sottobanco”, così, generici. Non cita la cifra. Non dice come invece ha detto nell’articolo che è Ascopiave che avrebbe pagato questa cifra. La mia domanda è: perché ha omesso questa circostanza? IMPUTATO MORELLO – La mia risposta è: io non ci ho pensato in quanto ritenevo sufficiente la querela che ho presentato per dare inizio a un’indagine da parte della Guardia di Finanza. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Le faccio notare che alla querela lei non ha allegato l’articolo che lei aveva pubblicato. Cioè, non è che mette lì un documento che parla di quella circostanza. Lei va lì e parla senza documenti e omette quella circostanza. IMPUTATO MORELLO – Come senza documenti? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Non c’è nessun documento allegato alla querela. IMPUTATO MORELLO – Faccio l’analisi… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Lei ha semplicemente… IMPUTATO MORELLO – …dei fatti… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …fatto una dichiarazione a verbale. IMPUTATO MORELLO – …che era stata pagata una cifra in più. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Va bene, è sufficiente. Mi pare chiaro. Diciamo che non è stata ribadita davanti all’Autorità la stessa accusa che invece era stata pubblicamente addebitata. GIUDICE – E questo l’abbiamo compreso. AVV. DE MURI – Lei ha delle prove a sostegno delle affermazioni secondo cui sottobanco sono stati pagati 450.000 euro? IMPUTATO MORELLO – Sì. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Cioè, questa affermazione che lei ha ritenuto di pubblicare… IMPUTATO MORELLO – Sì, se lei… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …in questo sito visto da centinaia di persone, ha delle prove di questo? IMPUTATO MORELLO – Il resoconto del Consiglio Comunale è una confessione, perché nel momento in cui il Perito del Tribunale, sollecitato dal Sindaco Dalla Valle appena entrato nella carica, chiede di giustificare il pagamento dei 910.000 euro al Consiglio Comunale. E qui commette una truffa, perché dice che sono uscite delle normative nuove per cui l’allacciamento finale, in pratica il contatore se vogliamo, che ha pagato l’utente, quindi non fa parte del patrimonio della società che gestisce l’impianto, è uscita la normativa che dice invece che quella cifra va inserita nel valore dell’impianto. Questa è la motivazione per cui, facendo un atto truffaldino nei confronti del Consiglio Comunale, vengono richiesti i 910.000 euro. Tra l’altro…
PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Mi scusi, la domanda però è ancora una volta un’altra. DIFESA, AVV. ZANINI – Scusi, lasci finire di rispondere perché continua a intromettersi. Se non le piace… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ma non è una risposta. DIFESA, AVV. ZANINI – Non importa, intanto finisce. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Va bene. DIFESA, AVV. ZANINI – È educazione. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Non una risposta. IMPUTATO MORELLO – Non è una risposta, è così. Cioè, io realizzo che è stata fatta una truffa nei confronti del Consiglio Comunale in quel caso. Tra l’altro Scettro, che è il sindaco che ha firmato l’appalto, siccome si sente, diciamo, la coda di paglia, vota contro questo pagamento adducendo la scusa che si deve andare a un arbitrato, che la responsabilità, se c’è stato un errore, è del tecnico, del Perito, di chi ha fatto… E poi fa un’affermazione molto interessante, affermazione che aveva fatto in Consiglio Comunale dicendo: “Ma è ridicolo che l’utente deve pagare… Ha già pagato di se stesso l’allacciamento e adesso, tramite il comune, ripaga una seconda volta l’allacciamento”, il che è veramente ridicolo. Questa affermazione è in un’intervista che io sollecitai. Che strumento avevo per pubblicizzare questo fatto delittuoso? Perché è una truffa nei confronti del Consiglio Comunale e dei cittadini. Avevo il giornale. L’unico giornale che pubblica nuovi dubbi sull’accordo con Italgas, la mia intervista e l’intervista poi di Scettro, è Il Gazzettino, però sfortunatamente io resto bloccato nel procedere. Tra l’altro la mia presenza in Consiglio Comunale è perché ero attivista del Movimento 5 Stelle e seguivo la parte economica. Dicevo, la cosa poi di questa situazione resta bloccata perché la redazione del Gazzettino chiude e io resto fregato. Posso riprendere questa vicenda solo nel 2016 quando mi attivo, stanco di situazioni di cattiva informazione nella mia cittadina, e creo il blog Marostica Notizie e poi la pagina Facebook Marostica senza Censura che ad oggi ha circa 2.400 aderenti, iscritti, su una popolazione di 14.000. Tengo a precisare che non solo avevo questa esperienza nella commissione degli appalti per l’iscrizione degli appalti pubblici ma ho insegnato anche a fine carriera. Ho insegnato. Ho fatto l’amministratore delegato per Fujifilm Italia e poi il direttore generale per un’altra azienda nell’ambito del suono Exhibo, Sennheiser. E poi a fine carriera ho insegnato 7 anni all’università economia e comunicazione aziendale. Quindi io, voglio dire, su certe cose vado con i piedi di piombo.
GIUDICE – Abbiamo capito il suo punto di vista. Mi pare che il Difensore… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Riformulo la domanda. Lei ha prova di pagamenti avvenuti in nero, sottobanco, in maniera non tracciata con strumenti, con canali non tracciati, a fronte della transazione del gas? IMPUTATO MORELLO – Mi scusi un attimo, Avvocato. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Lei ha prove di pagamento di sottobanco? IMPUTATO MORELLO – Sa qual è la prova? La prova è che da 4 e 2 Ascopiave paga 3. Quindi ha un abbuono della fase iniziale di circa 1.000.000 di euro. Tra l’altro la vera truffa è vero che inizialmente Italgas, che è un’azienda seria, un’azienda dello Stato, un’azienda dell’ENI, parte da una valutazione dell’impianto di circa 5.200.000. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Scusi Giudice, però io chiedo che venga richiamato all’ordine il Teste (fonetico). IMPUTATO MORELLO – Successivamente… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Non so se la può riformulare lei la domanda. A me sembra di avere un italiano comprensibile. La domanda è fatta di tre parole. Ha prove di pagamenti sottobanco? Io questa risposta, “sì” o “no”, vorrei sentirla. IMPUTATO MORELLO – Se il pagamento è sottobanco come posso avere le prove?
PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – O “sì” o “no”. Cioè, o è “sì” o “no”; giusto? PUBBLICO MINISTERO – Ha risposto “sì” e ha spiegato il motivo per cui ha risposto sì, che poi sia una prova che lui la interpreta come tale… GIUDICE – Esatto. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. PUBBLICO MINISTERO – …e il Difensore non la valuti come tale… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. PUBBLICO MINISTERO – …questo è un altro paio di maniche. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì, va bene. PUBBLICO MINISTERO – Prendiamo atto della risposta. GIUDICE – Però l’Imputato ha risposto. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Va bene. Lei ha partecipato alle udienze del Consiglio, della Giunta, in cui sono state assunte queste delibere relative? IMPUTATO MORELLO – Ho partecipato. E infatti… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – In che anni esattamente? Lo ricorda? IMPUTATO MORELLO – Nel 2013. Novembre 2013. Immediatamente io ho fatto un salto sulla sedia perché conosco come avvengono gli appalti e, ripeto, questo è un appalto che va in pari. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Quindi lei, impresa diretta, ha assistito a questa delibera. IMPUTATO MORELLO – E certo. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Come mai ha aspettato 4 anni per presentare l’articolo e l’ha presentato solo nel dicembre 2016? IMPUTATO MORELLO – Io ho provato con il Giornale di Vicenza, ho provato con la stampa locale, ho provato… Silenzio tombale. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Quindi per 3 lunghi anni lei ha provato… IMPUTATO MORELLO – Sì. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …Che cosa ha provato? IMPUTATO MORELLO – Ho cercato di parlare con il giornalista del Giornale di Vicenza, con la redazione, tramite amici… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ma, scusi, c’era un reato sotto, no? Non c’era un reato sotto? Lei ha presentato… DIFESA, AVV. ZANINI – Vuole sapere le risposte oppure no? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …nel dicembre 2017 una querela per un reato. IMPUTATO MORELLO – No, sono (inc., voci sovrapposte) PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Se c’era un reato perché ha aspettato 3 anni per presentare l’articolo? IMPUTATO MORELLO – Io faccio l’informazione. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. IMPUTATO MORELLO – Quindi io non presento querele di reato. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. IMPUTATO MORELLO – Ho fatto… AVV. DE MURI – No. IMPUTATO MORELLO – Perché ho un’etica. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Mi scusi… IMPUTATO MORELLO – Non mi pongo due ruoli. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. IMPUTATO MORELLO – Ho fatto questa denuncia appena attivato il blog nel 2016. Tra l’altro, blog, io non sono un esperto informatico. Quindi ho dovuto cercare qualcuno che mi sapesse impostare la faccenda. Siccome questa cosa era ancora… Se ne parlava… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ma, scusi, perché è andato in Procura della Repubblica, dai Carabinieri, e ci è andato a dicembre 2017? IMPUTATO MORELLO – Non sono andato in Procura, dai Carabinieri. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ma, scusi, ha presentato lei la querela. Eccola qua. IMPUTATO MORELLO – Ma la querela l’ho presentata… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – L’ha presentata lei, non me la sono inventata io. IMPUTATO MORELLO – …nel momento in cui Dalla Valle mi ha querelato perché io ero convinto… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ma, scusi, lei in questa querela dice che ci sono dei reati, che ci sono degli interessi privati sottobanco… IMPUTATO MORELLO – Ma io la querela l’ho presentata… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …in un affare pubblico… IMPUTATO MORELLO – …nei confronti di Dalla Valle… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Appunto. IMPUTATO MORELLO – …come sindaco e la motivazione per cui l’ho presentata era… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Nei confronti del comune. Perché ha aspettato 4 anni? IMPUTATO MORELLO – No, la motivazione per cui l’ho presentata… DIFESA, AVV. ZANINI – Io fermo un attimo tutto perché… GIUDICE – L’ha spiegato. DIFESA, AVV. ZANINI – …non si capirà niente nel verbale e non riusciremo neanche a fare la discussione finale. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – Allora, o il Difensore di Parte Civile ascolta le risposte, che sono le risposte che a lui non piacciono ma sono le risposte…
PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – No, no, ma… GIUDICE – Sono risposte che dobbiamo accettare. DIFESA, AVV. ZANINI – Chiedo scusa, ma sono le risposte… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sono felice della risposta. AVV. ZANINI – …e dopo, alla fine, farà le sue valutazioni in sede di discussione finale, ma se continuiamo così non solo non si capisce niente… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – No… DIFESA, AVV. ZANINI – …ma non si permette neanche al signor Morello di esprimere il suo punto di vista. Ricordo che non è un Testimone, è l’Imputato. Quindi l’Imputato sta spiegando le cose come ritiene lui. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – Piaccia, non piaccia. Da questo momento quindi io sto zitta però se sento che viene interrotto ancora in questo modo io chiedo che venga interrotta l’udienza. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Premesso che io sono felice delle risposte dell’Imputato… GIUDICE – Ecco. Quindi non abbiamo motivi di (inc., voci sovrapposte) PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …ne sono lieto, dal mio punto di vista. IMPUTATO MORELLO – La querela l’ho presentato per omissione di atti d’ufficio. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Premesso questo, non ho interrotto nessuno. Ho solo chiesto che mi venga risposto, in modo chiaro, non divagando in mille rivoli non pertinenti, a tre domande che ho fatto e a cui mi è stato risposto. GIUDICE – Questa è la risposta dell’Imputato. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – E ringrazio della risposta. GIUDICE – Altre domande? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – No.
Esame della Difesa, Avv. Zanini DIFESA, AVV. ZANINI – Signor Morello, la prima domanda che le avrei fatto sarebbe stata lei che tipo di studi ha fatto e che tipo di lavoro ha svolto, ma ce l’ha già detto. Quindi lei ritiene di avere una competenza specifica in materia e di appalti e nello specifico di avere potuto individuare qualcosa che non andava in questo appalto e ci ha spiegato come. Può terminare, per cortesia, quel discorso che stava facendo sui tentativi che lei ha fatto di informare, e a che titolo, la cittadinanza sul fatto che la doppia cifra dei 910.000 euro era una truffa per i cittadini di Marostica? Ci spiega un attimo? Spieghi al Giudice con calma quello che lei ha deciso di fare e a che titolo. Non ho capito se a titolo anche politico o semplicemente a titolo… IMPUTATO MORELLO – E certo, perché io… DIFESA, AVV. ZANINI – Anche a titolo politico. IMPUTATO MORELLO – …sono andato in Consiglio Comunale come rappresentante dei 5 Stelle che osservava la situazione come si stava evolvendo, perché c’era un nuovo sindaco. Appresa questa iniziativa chiesi immediatamente a Zanforlin, un Consigliere Comunale, cos’era questa cosa. E lui con gli occhi sgranati mi dice: “Non ne parlo. Lasciami stare. Non ne voglio sentire parlare”. Poi… DIFESA, AVV. ZANINI – Cioè, ha notato, scusi se la interrompo, un’atmosfera un po’ particolare nel Consiglio Comunale? IMPUTATO MORELLO – E sì, ma soprattutto diciamo che, vogliamo usare un termine un po’ colorito, era stati tutti intortati. Cioè, i pseudo tecnici avevano intortato quelli del Consiglio Comunale sull’obbligo di pagare questa cifra. Chiaramente i Consigli Comunali non sapevano della normativa che c’era dietro a questi appalti. Tra l’altro mica ha detto il tecnico che si partiva da una valutazione di 5.200.000. Poi correttamente Italgas ha detratto da questa cifra quello che riguarda gli allacciamenti e tutte le cose non di pertinenza a norma di legge arrivando… DIFESA, AVV. ZANINI – Gli allacciamenti, chiedo scusa, giusto perché lo capiamo noi poteri mortali, sono ad opera di chi, dei privati? IMPUTATO MORELLO – Il contatore del gas che ha già papato privato. DIFESA, AVV. ZANINI – Vabbè, della famiglia di Marostica? Del cittadino di Marostica? IMPUTATO MORELLO – Certo. Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Okay. IMPUTATO MORELLO – Perché il Codice Civile dice che se tu metti in bilancio di una società dei beni che hanno pagato gli altri è un illecito arricchimento. Codice Penale, scusi. Quindi… DIFESA, AVV. ZANINI – No, l’illecito arricchimento credo che sia del Codice Civile. IMPUTATO MORELLO – Vabbè… DIFESA, AVV. ZANINI – Ad ogni buon conto, da questi 5.000.000 cosa aveva scomputato Italgas? IMPUTATO MORELLO – Italgas scomputa tutto quello che è a norma, perché ci sono delle… DIFESA, AVV. ZANINI – Dica cosa. Questi allacciamenti… IMPUTATO MORELLO – Allacciamenti e poi fa il criterio di valutazione, perché la legge dice: “Per valutare l’impianto tu devi valutare a valore odierno e poi detrarre tutto quello che sono gli anni di ammortamento”. DIFESA, AVV. ZANINI – Okay. IMPUTATO MORELLO – E quindi è arrivato a 4 e 2. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi 4 e 2 era il prezzo… IMPUTATO MORELLO – Ora, cosa fa il… AVV. ZANINI – …da pagare perché erano già stati decurtati questi soldi? IMPUTATO MORELLO – E certo. E certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Okay. E che cosa succede a questo punto? IMPUTATO MORELLO – Succede che il comune li detrae una seconda volta perché… DIFESA, AVV. ZANINI – Ma è un errore che ha fatto il comune? IMPUTATO MORELLO – No, perché c’è… L’obiettivo è quello di arrivare a una cifra di 3.000.000 in modo da favorire il passaggio del gestore del gas. DIFESA, AVV. ZANINI – Che è Ascopiave. IMPUTATO MORELLO – Ascopiave ne approfitta, diciamo, ed entra con 3.000.000. Ma qui la cosa truffaldina che succede ancora di più è che tutti abbiamo sentito i tecnici tutti esaltati nel dire: “Dobbiamo fare l’appalto. La legge dice che dobbiamo fare l’appalto”. Certo, la legge dice che tu devi fare l’appalto ma non in perdita. Tu fai l’appalto con 4 e 2 come correttamente, tanto è vero, ha chiesto Italgas. Poi la gara va deserta. Vabbè, allora restano le bocce ferme. Infatti la maggior parte dei comuni… DIFESA, AVV. ZANINI – Cosa sarebbe successo se andava deserta? IMPUTATO MORELLO – Si sarebbe continuato… Come ha affermato la Dalla Valle dopo, sollecitata dal signor Giudice a rispondere, sarebbe proseguita la gestione Italgas senza alcun onere da parte del comune. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi, mi scusi… IMPUTATO MORELLO – La maggior parte dei comuni si comporta in questo modo, anche perché era in corso un forte cambiamento della normativa, per cui un altro punto che insospettisce è che la normativa sta cambiando per quanto riguarda anche i criteri di valutazione. DIFESA, AVV. ZANINI – E cioè, che cosa sarebbe successo di lì a poco? IMPUTATO MORELLO – Sarebbe successo probabilmente che il valore sarebbe diminuito e i criteri sarebbero cambiati, ma soprattutto, e questo è importantissimo, la normativa entro pochi mesi avrebbe fatto divieto ai piccoli comuni di fare questi tipi di appalti. E l’appalto del gas poteva essere fatto solo da un insieme di comuni che si mettono insieme per fare l’appalto del gas oppure come stazione appaltante la provincia. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi la competenza sarebbe passata dal comune una provincia? IMPUTATO MORELLO – E certo, non più in mano alle persone… DIFESA, AVV. ZANINI – Alle persone che stavano …
IMPUTATO MORELLO – All’architetto Collicelli. DIFESA, AVV. ZANINI – …gestendo questo accordo. IMPUTATO MORELLO – Quindi è questo. E poi un altro fatto gravissimo che sembra quasi che i tecnici del comune possono gestire i soldi così. L’affermazione che fa la Collicelli: “Sì, sì, abbiamo pagato 910.000 euro ma tanto abbiamo 160.000 euro della concessione”. Signor Giudice, sono due cose diverse. Un conto è l’appalto per l’impianto altro discorso è la concessione che è quello che guadagna il comune. Concedere la possibilità a una società di gestire il gas nel suo comune. Quindi qui abbiamo una serie… Io non so chi sia stato l’architetto di questo marchingegno, comunque il fatto gravissimo parte, che è quello che poi innesta questo discorso… Tra l’altro ricordo, signor Giudice, che io due giorni dopo il Consiglio Comunale, per quello che li mossi, incontrai la Dalla Valle e lei mi confessò che era un appalto truccato. Poi lei lo negò per ovvie ragioni. Non so che pressioni… Ma io non ho ancora capito, dico la verità, perché la Dalla Valle… Bastava che prendesse i documenti, li portasse dai Carabinieri e se ne lavava le mani. Non ho capito perché si sia messa in questa situazione. Tra l’altro questa situazione poi è proseguita, perché anche sui chiarimenti che io chiesi poi al nuovo Sindaco Mozzo silenzio tombale. Su questa vicenda c’è stato silenzio tombale quando la vicenda è chiarissima e parte dalla truffa che… Dalle dichiarazioni che fa il tecnico del comune, dicendo che i 910.000 euro sono una correzione perché sono subentrate normative nuove. Ci sono due sentenze. Una del Consiglio di Stato del 2003 e una dell’Antitrust del 2011 che dicono, appunto: “Ma siamo impazziti di mettere nel patrimonio di una società allacciamenti che hanno pagato i cittadini?” E addirittura, in base a queste due sentenze, viene modificato l’articolo 5 della legge originaria che diceva… Perché era un po’ ambigua. E addirittura nel 2011… Il 23 dicembre 2013, quindi un mese dopo la decisione di pagare da parte del Consiglio Comunale, c’è la legge che dice… C’è la legge che modifica l’articolo 5, chiarendo in maniera definitiva, che gli allacciamenti non vanno messi nel patrimonio dell’azienda. Quindi è impossibile che un esperto come il Perito del comune non sapesse che c’era la delibera del Consiglio di Stato, c’era la delibera dell’Antitrust e alla fine, a chiusura della faccenda, era in approvazione la modifica dell’articolo 5 che era ambiguo. DIFESA, AVV. ZANINI – La fermo. Io volevo il passaggio successivo. Eravamo passati… Giusto per farla molto breve e far capire quale era il suo interesse come politico e come, chiamiamolo, informatore per creare, da quello che ho capito, un po’ anche una rivolta da parte dei cittadini, perché erano quelli che dovevano poi pagare, sì, 910.000 euro non era la Dalla Valle. IMPUTATO MORELLO – Era un cittadino che doveva presentare la querela. DIFESA, AVV. ZANINI – Okay. Quello che le voglio chiedere è: da questi 5.000.000 facciamo finta che erano state detratte queste spese che, lei si è andato a vedere, dovevano essere decurtate e si arriva a 4.000.000. Ascopiave che subentra a Italgas ne paga 3. Quindi lei dice: “Scusate, ma questo ulteriore milione – che sono i 910 – che devono pagare i cittadini per la seconda volta che fine stanno facendo? Per quale motivo c’è questa situazione?”, è per questo motivo che nell’articolo incriminato… Perché noi siamo qua per avere scritto un articolo. Siamo qua per un fatto di diffamazione non è un processo da Assise. È per questo motivo che lei dice: “A mente fredda Ascopiave ha fatto un grande affare ma perché ha un minimo di esperienza negli affari e non fa il finto innocente. Viene da chiedersi, quanto poi Ascopiave potrebbe avere pagato chi gli ha fatto un simile favore?”, cioè lei la mette in questi termini nel suo articolo. IMPUTATO MORELLO – Ma certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Cioè, non è che… IMPUTATO MORELLO – Ma certo, non sono un ingenuo. DIFESA, AVV. ZANINI – No, no, al di là dell’ingenuo ma lei sollecita la critica pubblica con questo tipo di articolo. IMPUTATO MORELLO – Esatto. Io sollecito… DIFESA, AVV. ZANINI – Conferma? IMPUTATO MORELLO – …un cittadino di Marostica che faccia la denuncia, perché io faccio l’informazione. DIFESA, AVV. ZANINI – Prima di questo lei aveva cercato di sollecitare il cittadino di Marostica a non spendere questo ulteriore milione di euro che usciva dalle sue tasche, ripeto, né Scettro né dalla Marica Dalla Valle, in altro modo? Cioè, lei ha detto prima che aveva interessato i giornali come cittadino e come politico. Lei ha ricordo di quanti articoli erano usciti su questa vicenda che li produco al Giudice? IMPUTATO MORELLO – Due. DIFESA, AVV. ZANINI – È possibile uno del 23 novembre 2013 su una… IMPUTATO MORELLO – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – …disquisizione con Andreatta sul caso dell’esborso di 900.000 euro dovuti a Italgas… IMPUTATO MORELLO – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – …perché era un caso questo? IMPUTATO MORELLO – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – Voglio dire, questo era un caso che risaliva nella notte dei tempi… IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – …perché se siamo nel 2013 rispetto al 2016… IMPUTATO MORELLO – Ma anche successivo al 2013. DIFESA, AVV. ZANINI – Certo. Ed era qua che era nata vicenda? IMPUTATO MORELLO – Esatto. Sono i due articoli che riesco, spiegando bene al giornalista il marchingegno… Uno del 7 dicembre 2013. IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Qualcuno l’ha querela per questi articoli? IMPUTATO MORELLO – No. DIFESA, AVV. ZANINI – Nessuno. Quindi la vicenda era nota dalla notte dei tempi 2013. IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Mi riservo la produzione di questi due articoli. E nessuno l’aveva querelata. IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – Poi lei fa però questo articolo successivo nel blog, quando ormai il tutto è fatto, perché poi questi soldi sono stati pagati dai… IMPUTATO MORELLO – Sono stati pagati nel momento in cui il Consiglio Comunale ha deciso. DIFESA, AVV. ZANINI – Che era la delibera del 2013? IMPUTATO MORELLO – Con la delibera del novembre 2013. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi lei è tornato a distanza di 3 anni creandosi una sua postazione per poter urlare questa cosa… IMPUTATO MORELLO – Beh, a distanza… DIFESA, AVV. ZANINI – …con questo articolo? IMPUTATO MORELLO – Esatto. DIFESA, AVV. ZANINI – Cioè, tutto era stato già fatto, tutto era già stato concluso e a questo punto è stato querelato. IMPUTATO MORELLO – Sì. DIFESA, AVV. ZANINI – Ed è stato questo il momento in cui ha deciso di fare la denuncia, per dire: “Beh, vabbè, allora interessatevene”? IMPUTATO MORELLO – La querela, ribadisco, io l’ho fatta per omissione di atti d’ufficio. DIFESA, AVV. ZANINI – Perché la Dalla Valle non aveva…? IMPUTATO MORELLO – Perché la Dalla Valle come sindaco aveva l’obbligo di verificare quegli atti che erano stati fatti dalla precedente amministrazione e che io ponevo in forte discussione.
DIFESA, AVV. ZANINI – E lei prima ha detto che era convinto che la Guardia di Finanza avrebbe proceduto? IMPUTATO MORELLO – E certo. E infatti mi sono trovato poi a dover supportare tutte le cose. Per fortuna… DIFESA, AVV. ZANINI – Un attimo. A questo proposito c’è una produzione documentale sempre di questa denuncia che è stata fatta dal signor Morello. In realtà diciamo che la Procura ha fatto un passaggio di carte e poi sostanzialmente le indagini non sono state fatte ma non perché sia stata ritenuta la denuncia infondata, perché in realtà c’era una delega della dottoressa Chimichi a sentire il denunciante ed eventualmente altre persone informate entro 2 mesi, questo ancora a maggio 2018. Non c’è stato un seguito. Questo procedimento era iscritto, glielo dico perché sono risalita quando me l’ha raccontato il signor Morello, a fatti non costituenti notizia di reato inizialmente e poi trasfusi invece a modello 44, e cioè si passa al modello 44 perché non si sapeva chi erano gli autori del reato, però tutto questo, ripeto, senza indagini, senza nulla, è stato un cambiamento di iscrizione perché nei 6 mesi successivi, essendo ignoto, ma era stato… Il Morello aveva indicato il sindaco di Marostica, si era esposto in questo senso. La Procura ha detto: “No, io non l’ho individuato l’autore del reato. Potenzialmente c’era il reato ma non l’ho individuato. Quindi chiudo perché…” Non so se le ho depositato anche il decreto di archiviazione perché lì non c’è la possibilità di un’opposizione. Tutto viene mantenuto in un fascicolo, a modello prima 45 e poi 44, e non viene data notizia a nessuno di quello che viene fatto se non a cose fatte. Credo che ci sia la denuncia, però spero di avere allegato anche, Giudice… GIUDICE – La denuncia… DIFESA, AVV. ZANINI – …il… GIUDICE – Il 27 giugno è stata prodotta solo la denuncia. DIFESA, AVV. ZANINI – Sì, la denuncia del 7 dicembre 2017. GIUDICE – Esatto. DIFESA, AVV. ZANINI – Okay. Poi le do allora questa delega di indagini fatte dal Pubblico Ministero, il passaggio a un altro fascicolo e l’archiviazione come ignoti. Giusto per far vedere l’inconsistenza di questo tentativo del Morello. Li produco subito insieme agli articoli di giornale. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Se posso vedere questi articoli. DIFESA, AVV. ZANINI – Sì, come no? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Grazie. DIFESA, AVV. ZANINI – Gli articoli… Questi qua. Uno e uno, due. Poi lei ha detto che ha partecipato anche al Consiglio Comunale del 14 novembre 2013… IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – …da cui poi gli articoli… IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – …in cui ha sentito questa situazione. IMPUTATO MORELLO – Da cui gli articoli e da cui la domanda, perché ci sono due ragioni qui per cui mi muovo. Ripeto, il fatto che non ci doveva essere pagato nulla e poi il sindaco due giorni dopo mi conferma. DIFESA, AVV. ZANINI – Il sindaco chi, la Dalla Valle? IMPUTATO MORELLO – Dalla Valle mi conferma con gli occhi… DIFESA, AVV. ZANINI – Dov’è avvenuta, scusi, questa confessione? IMPUTATO MORELLO – Alla Chiesetta San Marco c’era una conferenza. Io attesi la Dalla Valle e all’uscita le chiesi: “Ma allora questo appalto?” – “È un appalto truccato”. Aveva gli occhi sgranati, lacrime agli occhi. Io sono rimasto impressionato e per quello prudentemente feci quei due articoli. Perché il discorso giornalistico è quello di evidenziare le prove. È evidente che non si hanno subito tutte le… DIFESA, AVV. ZANINI – Ma anche solo il sospetto, non è che uno deve avere le prove. Cioè, non è che… IMPUTATO MORELLO – Io, di fronte a un appalto che chiaramente doveva andare in pari, e di fronte alla sindaca che mi dice che è un appalto truccato, è chiaro che comincio a muovere… Contatto la giornalista. Tra l’altro… DIFESA, AVV. ZANINI – Questo l’ha già detto. La fermo un secondo. Lei poi ha avuto modo anche di confrontarsi con qualche altro sindaco che aveva in essere l’appalto per il gas con…? IMPUTATO MORELLO – Sì, mi confrontai con Maroso, che mi spiace che non sia qui, anche perché io stavo per costruire e volevo sapere che atteggiamento aveva. E lui mi confermò che era pazzesco andare in gara con quelle modalità, perché la legge stava cambiando. Tra l’altro c’era una normativa anche a livello europeo. Quindi era corretto per un sindaco, per non dover rischiare situazioni poco chiare, stare fermi e attendere che la normativa cambiasse. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi, in buona sostanza, l’articolo, che è oggetto dell’odierno procedimento, e con questo concludo, era mosso, sulla base delle informazioni, dei confronti che lei aveva avuto, della normativa che lei aveva guardato, da un forte sospetto che, visto che a Ascopiave aveva lucrato 910.000 euro e questi 910.000 euro li avevano pagati… IMPUTATO MORELLO – Prima ne avevano pagati di più. Poi è stata brava Dalla Valle. Nel momento in cui… Scusi, faccio una… Nel momento in cui la Dalla Valle entra come sindaco e si accorge che c’è una situazione pesante perché evidentemente Italgas non rinuncia ai 4 e 2, fa una trattativa. Va a Milano. Fa una trattativa e riduce a 3.920.000… DIFESA, AVV. ZANINI – Sì, c’è scritto nelle delibere. C’è scritto. IMPUTATO MORELLO – E soprattutto, che era il chiodo fisso del Sindaco Scettro, che era quello che aveva firmato la gara d’appalto, rinuncia all’arbitrato. Arbitrato, sicuramente perso, che sarebbe costato altri 200.000 euro al comune. DIFESA, AVV. ZANINI – Quindi era Scettro che aveva firmato la delibera… IMPUTATO MORELLO – Certo. DIFESA, AVV. ZANINI – …su questo tipo di appalto? IMPUTATO MORELLO – Scettro e l’architetto Collicelli. DIFESA, AVV. ZANINI – Poi se n’è andato, non è stato confermato, e la patata bollente è rimasta alla Dalla Valle. IMPUTATO MORELLO – Esatto. Esatto. DIFESA, AVV. ZANINI – Ma proprio all’inizio del suo mandato? IMPUTATO MORELLO – Esatto, ma era in scadenza perché il comune starebbe stato pignorato. DIFESA, AVV. ZANINI – Ho capito. Va bene, io non ho altre domande. Produco, Giudice, la documentazione che le avevo detto. La delibera lei ce l’ha.
GIUDICE – Pubblico Ministero? PUBBLICO MINISTERO – Sì, solo una precisazione. Controesame del Pubblico Ministero PUBBLICO MINISTERO – Perché lei dice che la Dalla Valle ha subito nascosto la tangente, atteso quello che ci ha detto pochi secondi fa? IMPUTATO MORELLO – Perché lei doveva… Sapeva benissimo che l’appalto era truccato. Lei doveva semplicemente andare dai Carabinieri e dire: “Guardate, Carabinieri, ho un sospetto. Ci sono state delle cose non chiare. Sono stata costretta a pagare”, perché, c’è poco da fare, c’è un contratto da rispettare, un appalto da rispettare. Lei faceva… Se ne liberava le mani, andava avanti per la sua strada e chiuso. PUBBLICO MINISTERO – Sì, però lei scrive una cosa diversa. IMPUTATO MORELLO – Non so perché si sia… PUBBLICO MINISTERO – Lei scrive: “Ha subito nascosto la tangente”, come se la Dalla Valle se la fosse intascata questa tangente. IMPUTATO MORELLO – No, no, io non ho detto assolutamente… “Ha nascosto”, che è diverso. PUBBLICO MINISTERO – Quindi lei, quando dice: “Il Sindaco Marica Dalla Valle ha subito nascosto la tangente del gas”, intende… IMPUTATO MORELLO – Non dico… Anzi… PUBBLICO MINISTERO – …Lei non intende: “Si è intascata la tangente del gas” ma intendeva che cosa? IMPUTATO MORELLO – Intendevo ha nascosto l’appalto truccato. Quello che lei mi aveva confermato. PUBBLICO MINISTERO – Ha nascosto l’appalto truccato, cioè ha nascosto il fatto che ci fosse stata… IMPUTATO MORELLO – Con relativa possibilità… PUBBLICO MINISTERO – …una delibera comunale a cui lei non aveva partecipato… IMPUTATO MORELLO – Certo. È il nuovo sindaco. PUBBLICO MINISTERO – …perché non era l’attuale sindaco… IMPUTATO MORELLO – E neanche Consigliere. PUBBLICO MINISTERO – …né Consigliere. Va bene. Lei dice: “Io ho partecipato ai Consigli Comunali nel 2013 quando avviene…” IMPUTATO MORELLO – Un Consiglio Comunale. PUBBLICO MINISTERO – “Un Consiglio Comunale”. IMPUTATO MORELLO – Quel Consiglio Comunale che… PUBBLICO MINISTERO – Quel Consiglio dove viene approvata la delibera? IMPUTATO MORELLO – Esatto. Uno dei primi Consigli. PUBBLICO MINISTERO – Lei partecipa in quale qualità? Era un Consigliere di Maggioranza? Di Minoranza? IMPUTATO MORELLO – No, no, partecipo… PUBBLICO MINISTERO – Un cittadino normale? IMPUTATO MORELLO – …come cittadino normale però aderivo al gruppo 5 Stelle e seguivo tutto il discorso economico. PUBBLICO MINISTERO – Quindi il Movimento 5 Stelle… IMPUTATO MORELLO – Cosa che faccio tuttora. PUBBLICO MINISTERO – …in quel momento lì era alla Maggioranza o alla Minoranza? IMPUTATO MORELLO – Minoranza. PUBBLICO MINISTERO – Lei aveva un riferimento? Ha parlato con un riferimento del gruppo politico a cui lei, appunto, partecipava? IMPUTATO MORELLO – Sì, c’era in atto una discussione nel gruppo. PUBBLICO MINISTERO – No, la domanda è diversa. IMPUTATO MORELLO – Sì. PUBBLICO MINISTERO – La mia domanda è: lei ha fatto presente, visto che comunque apparteneva, appunto, al gruppo politico dei 5 Stelle, a chi rappresentava il gruppo politico 5 Stelle all’interno del Consiglio Comunale per rappresentare formalmente questa situazione in questo Consiglio Comunale? IMPUTATO MORELLO – Sì. Il primo articolo che… PUBBLICO MINISTERO – No, la mia domanda è diversa. IMPUTATO MORELLO – Sì. PUBBLICO MINISTERO – Lei ha parlato con… IMPUTATO MORELLO – Sì. PUBBLICO MINISTERO – …un referente… IMPUTATO MORELLO – Sì. PUBBLICO MINISTERO – …che partecipava formalmente… IMPUTATO MORELLO – Ho parlato con Gedorem Andreatta. PUBBLICO MINISTERO – …con la qualifica? IMPUTATO MORELLO – ..che non ci credeva. Assolutamente incompetente nel capire quale era il meccanismo. PUBBLICO MINISTERO – Mi interessava questo. Quindi ha parlato con un referente del gruppo 5 Stelle che partecipava al Consiglio Comunale che non le ha dato credito; è corretto? IMPUTATO MORELLO – E ho fatto l’articolo al riguardo. PUBBLICO MINISTERO – Okay. Questo è un passaggio ulteriore. Che non le ha dato credito. IMPUTATO MORELLO – No. PUBBLICO MINISTERO – Va bene. E quindi che non ha rappresentato formalmente la questione in Consiglio Comunale. GIUDICE – Non l’ha portata. IMPUTATO MORELLO – Lui si è astenuto. PUBBLICO MINISTERO – Non l’ha portata, diciamo. IMPUTATO MORELLO – Lui si è astenuto. PUBBLICO MINISTERO – Sì, si è astenuto dal votare? IMPUTATO MORELLO – Si è astenuto nel votare perché evidentemente anche lui aveva dei dubbi… PUBBLICO MINISTERO – Sì, sì. Ho capito. IMPUTATO MORELLO – …ma non voleva, come giovane Consigliere, esporsi. PUBBLICO MINISTERO – Ho capito. L’ultima domanda. Quando lei dice: “Io dal 2013 al 2017, quando…” IMPUTATO MORELLO – 2016. PUBBLICO MINISTERO – “…al 2016 quando pubblico il post ho parlato con diversi giornalisti ma l’unico che mi diede credito, tant’è che pubblicò un articolo di giornale, fu il Gazzettino”. IMPUTATO MORELLO – Sì. Ci sono due giornali. C’è il Corriere e il coso. PUBBLICO MINISTERO – Lei aveva rappresentato gli elementi a supporto di questa sua tesi ai giornalisti? IMPUTATO MORELLO – Sì, sì, io li ho pubblicati. PUBBLICO MINISTERO – Sì. La domanda è diversa. Cioè, quando lei dice: “Io ho parlato con diversi giornalisti ma gli unici giornalisti sono due che mi danno credito. Mi danno credito nel 2017. 2016”. DIFESA, AVV. ZANINI – No, 2013. IMPUTATO MORELLO – No, mi danno credito subito. PUBBLICO MINISTERO – Con un articolo di giornale. IMPUTATO MORELLO – Mi danno credito subito dopo… Questa giornalista aveva partecipato al Consiglio Comunale. Mi dà credito subito. Pubblica… PUBBLICO MINISTERO – E pubblica quell’articolo che poi produrrà la sua Difesa. IMPUTATO MORELLO – Esatto. PUBBLICO MINISTERO – Ho capito. IMPUTATO MORELLO – Poi, è chiaro, essendo il discorso pubblico immediatamente… Sul discorso del Giornale di Vicenza io ho cercato poi di trovare degli amici che mi mettessero in contatto ma non c’è stato niente da fare. Il discorso del Corriere della Sera men che meno. Ma già il discorso del Gazzettino credo che… PUBBLICO MINISTERO – Sì, ma a me interessava una cosa diversa. Scusi, la interrompo perché è proprio specifico. IMPUTATO MORELLO – Sì, sì. PUBBLICO MINISTERO – Con quanti giornalisti ha parlato? IMPUTATO MORELLO – Io non ho parlato con i giornalisti, specifico. PUBBLICO MINISTERO – Avevo capito questo. IMPUTATO MORELLO – No, no. Io ho parlato con degli amici per avere dei contatti, dicendo questa cosa. Dico: “Guarda, lascia perdere perché…” Tra l’altro ne aveva già parlato (inc., voci sovrapposte) PUBBLICO MINISTERO – Quindi gli unici contatti che lei ha avuto li ha avuti con il Gazzettino che poi ha pubblicato l’articolo. IMPUTATO MORELLO – L’unico, proprio reale, con il giornalista l’ho avuto con il Gazzettino. PUBBLICO MINISTERO – Okay. Avevo inteso una cosa diversa. Va bene, direi che non ho altre domande. IMPUTATO MORELLO – Sì, però volevo sottolineare una cosa. PUBBLICO MINISTERO – Prego. IMPUTATO MORELLO – La fonte di informazione oggi dei giornali sono i social. Quindi se il Giornale di Vicenza, il Corriere della Sera, l’altra stampa che c’è, perché c’è anche della stampa su Internet, fossero stati interessati… Ma il problema vero, che è un problema, e lo dico perché vengo da questa esperienza di comunicazione, è che il giornalista raramente affronta dei temi così specifici perché non ne ha le competenze e perché il giornalista per affrontare un tema di questo tipo avrebbe bisogno di una consulenza. E siccome ha una paura boia, e sapete benissimo che il giornalista di per sé è pagato quattro… PUBBLICO MINISTERO – Sì, però direi che non andiamo oltre. IMPUTATO MORELLO – Va bene. PUBBLICO MINISTERO – Sono valutazioni che non attengono al processo. DIFESA, AVV. ZANINI – Allora produco… GIUDICE – Il Difensore produce. Il Giudice acquisisce. Possiamo rinviare per la discussione? PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Io avrei un paio di domande se è possibile. GIUDICE – Se sono brevi volentieri. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Si.
Riesame della Difesa di Parte Civile, Avv. De Muri PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Imputato, aveva presente nel momento in cui ha avviato le sue iniziative, così, di sensibilizzazione la differenza fra un appalto a base d’asta e una gara offerta economicamente più vantaggiosa? IMPUTATO MORELLO – (inc., voci sovrapposte) PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Cioè, lei ci saprebbe descrivere la differenza fra… IMPUTATO MORELLO – Sono due tipi… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …questi due tipi di appalto? IMPUTATO MORELLO – No, io adesso non voglio entrare in tecnicismi ma l’appalto… Ci sono vari tipi di appalti. Ci sta anche l’appalto a ribasso. La media mediata. Ce ne sono tanti. L’appalto di cui io mi sono interessato è la gara d’appalto per il subentro del gestore del gas. Qui l’inghippo vero, pericolosissimo, che è strano anche, è che l’arbitro della gara è il comune. Se il comune va a gara con una cifra non pattuita con il gestore uscente e la gara è vinta, come in questo caso, con un forte differenziale tra il prezzo che voleva il gestore uscente, ci rimette il comune. Questo è un meccanismo dal punto di vista economico molto strano. Cioè, il comune è arbitro, è responsabile della gara d’appalto. E questo è un meccanismo strano però è così. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Ripeto la domanda. Lei ci sa descrivere la differenza fra una gara offerta economicamente più vantaggiosa e un appalto… DIFESA, AVV. ZANINI – Ha risposto. Poi se non piace pazienza. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …a base d’asta, perché io non ho sentito la risposta. DIFESA, AVV. ZANINI – Ha risposto. IMPUTATO MORELLO – Economicamente più vantaggiosa è sostanzialmente una gara libera che ognuno presenta la propria offerta. A Base d’asta vuol dire che c’è un soggetto che si assume la responsabilità che fissa la base sulla quale si va a decidere la gestione futura. È molto semplice. GIUDICE – Sì. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Lei afferma di avere avuto questo colloquio con la Dalla Valle. Come mai riferisce di questo colloquio solo a dicembre 2017 e non invece quando ha avuto il colloquio? Cioè, nel momento in cui lei afferma che la Dalla Valle le avrebbe detto che l’appalto è truccato perché lei non va subito in procura… IMPUTATO MORELLO – Ma io adesso (inc., voci sovrapposte) Ma io l’ho detto subito. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …e aspetta un anno… IMPUTATO MORELLO – L’ho detto subito. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – …prima di… IMPUTATO MORELLO – Anche perché… PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – No, no, scusi. I tempi sono questi. Lei viene querelato e comincia le sue iniziative a dicembre 2016. Poi, un anno dopo, va in Procura e dice, dopo che lei è già stato condannato con decreto, eccetera, si è scatenata la bagarre… DIFESA, AVV. ZANINI – Non è condannato. Siamo qua. Mi sono opposta. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Lei dice: “A dicembre dell’anno dopo mi ha detto la Dalla Valle che c’è…” Perché lo dice un anno dopo? Questa è la domanda. IMPUTATO MORELLO – Quando ricevo la querela. Io non sapevo di essere stato querelato. GIUDICE – Questo l’aveva detto. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – No, mi scusi. La domanda è… Lei ha detto di avere avuto un colloquio personale con Dalla Valle un anno prima. Perché lo dice un anno dopo? IMPUTATO MORELLO – Perché un anno dopo ricevo la querela. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Allora solo in quel momento si ricorda del colloquio? IMPUTATO MORELLO – No. Nel momento in cui… Perché ero convinto che la cosa procedesse. Forse qualche sano cittadino che facesse la denuncia. Poi a un certo punto mi trovo io in maniera ridicola querelato dalla Dalla Valle e allora ho controquerelato immediatamente. Se vede la… Appena io ricevo la querela querelo la Dalla Valle ma non la querelo per la… La querelo perché non ha ottemperato a un suo compito istituzionale. PARTE CIVILE, AVV. DE MURI – Va bene, grazie. Esaurite le domande, l’Imputato viene fatto accomodare. ORDINANZA Il Tribunale rinvia il procedimento all’udienza del 17 aprile 2024, ore 13:00, per discussione. La fonoregistrazione del presente procedimento si conclude alle ore 11:20.

a cura Osservatorio Sociale di Marostica

100 MILIONI DI PERDITA DI DIESEL SU 411 DI FATTURATO 2022, MA OTB, COME GRUPPO CON SEDE A BREGANZE, HA 1.743 MILIONI DI FATTURATO E 105 DI UTILE

Diesel nel 2021 con lo stesso fatturato aveva un utile di 2 milioni di euro. Quindi il 2022 è stato l’anno critico in cui è continuato il riposizionamento del marchio sotto la direzione creativa di Glenn Martens. Sul bilancio hanno pesato i tagli alla distribuzione.
Ma tutti gli altri marchi del gruppo OTB con una propria direzione creativa, vanno molto bene permettendo di continuare l’espansione del gruppo, particolarmente le tre griffe nel lusso Jill Sander, Maison Margiela e Marni.
Nel 2022 i negozi diretti nel mondo erano 607 e saranno 775 a fine 2025 e l’espansione interesserà particolarmente la Cina, la Corea del Sud e gli Stati Uniti, ma anche il Giappone che rappresenta il 20% del business.
Insomma a Breganze abbiamo una vera azienda internazionale che, operando in un difficile settore come l’abbigliamento, non si è mai fermata seguendo con nuovi brand il mercato più profittevole. E adesso deve ristrutturare il proprio marchio storico Diesel.
Pensiamo come riferimento a Benetton, azienda che si è ristrutturata, utilizzando sempre il proprio marchio, e che nel 2022 ha fatturato 1.139 milioni di euro con un aumento del 30,8 % rispetto all’anno precedente.

Bravo quindi Renzo Rosso capace di evolversi e sapersi circondare di gente capace e dando lavoro nel mondo a 6.000 dipendenti.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

GLI AMMINISTRATORI DELLA COOPERATIVA DEI CONSUMATORI DI MAROSTICA SONO DEGLI EMERITI INCOMPETENTI. COSA CI STANNO A FARE I VARI CONSOLARO, CAPUZZO, BERTAZZO, PARISE, ECC. . NON DOVEVANO CAMBIARE LA DISASTROSA GESTIONE SCOMAZZON?

È appena pubblicato come allegato al Giornale di Vicenza il report con i bilanci di mille imprese della provincia di Vicenza aggiornato al 2022. Al numero 492 troviamo la Coop di Marostica.
Questo allegato è uno strumento molto utile per capire le imprese della nostra provincia e non poteva non che essere edito dal Giornale di proprietà dell’Associazione Industriali.
Uno dei principi fondamentali del controllo di gestione di una impresa è il confronto con imprese dello stesso settore, per capire i punti di vantaggio o critici.
Se prendiamo la Coop e la confrontiamo con il supermercato Battocchio o anche altre aziende del settore vediamo una situazione assurda. L’incidenza sul fatturato delle spese del personale per Battocchio è del 10,0% mentre per la Coop è un incredibile 13,4%. Ciò significa che avere 3,4% in più di costi del personale che in soldi sono 830.144 euro spesi a scapito della redditività. Una montagna di soldi spesi senza vero controllo e utilità. Infatti per assorbire questa montagna di costi del personale la Coop dovrebbe fatturare circa 33 milioni di euro, situazione impossibile data la saturazione del mercato a bocce ferme. Solo una aggressiva politica commerciale permetterebbe l’aumento della quota di mercato, ma sempre con costi del personale contenuti.
Di questo problema non se ne è mai parlato in assemblea, ma si è attribuito la responsabilità della perdita di -583.547 euro, (in realtà maggiore, circa 900.000, in quanto si sono ridotti gli ammortamenti) a costi per energia non previsti.
Ma la cosa grave che la stessa situazione di costi del personale era anche nel 2021 senza pare che gli amministratori se ne accorgessero e prendessero provvedimenti.
Tali amministratori vanno cacciati pena la fine della Coop per esaurimento risorse, perché non hanno in mano la vera realtà gestionale della Coop.
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Osservatorio Economico Sociale di Marostica