SOLDI A GO GO PER STRADE, ROTONDA E POLITEAMA. E ADESSO COLOSSO, ASSESSORE AL BILANCIO, SI MUTUALIZZA IN CONTRADDIZIONE CON PRIMA

Apprendiamo alcune decisioni prese in tema di finanziamenti dal Comune di Marostica.

1. Adesso la realizzazione della nuova strada di collegamento tra via Panica e IV novembre costa 320.000 euro, più 25,5% rispetto ai precedenti 255.000 euro.

2. Invece di 270.000 euro di fondi propri per completare il Politeama, ci si indebita con un mutuo.

3. Per la famosa è dibattuta rotatoria di via IV novembre ci si indebita ulteriormente di euro 400.00 invece dell’utilizzo dei previsti fondi propri.

Colosso si è proprio mutualizzato non sappiamo però a che tassi di interesse. È evidente però che i soldi propri in cassa non ci sono più.

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POVERO LUIGI SCOMAZZON, DOPO TRENT’ANNI DA PRESIDENTE DELLA COOP NESSUN REGALO PER L’ADDIO, NEANCHE UN MAZZO DI FIORI

E chi se ne frega del trentennale ex presidente della Coop. Nessuna parola pubblica
di ringraziamento dal vice Consolaro o da qualche amministratore. Nessuno cerimonia di congedo. Neanche un mazzo di fiori. Sembra una ingratitudine assoluta all’ultima assemblea di bilancio. Solo Dal Maso pronuncia un discorso, ma pare più un “lecca lecca “ personale che un puntuale ringraziamento con una minima di citazione dei traguardi raggiunti dalla Coop. Che fino allo scorso anno sembrava una corazzata inaffondabile. Ma non aveva fatto conto con il mercato e i competitor. Famila e Tosano hanno sferrato un colpo difficile da recuperare. Eppure le avvisaglie c’erano tutte dopo anche l’arrivo di Conad e Lidl. Bastava darsi da fare 9 anni fa, invece di eliminare il fastidioso Morello. Ma pensate invece di valorizzare la sua esperienza lo hanno buttato fuori. Morello era l’unico con esperienza reale di dirigente del commercio, esperto di marketing e docente per 7 anni all’Università in comunicazione aziendale. Un perfetto suicidio che nessuno con un briciolo di senso di responsabilità avrebbe mai fatto. Ma Scomazzon è stato al gioco cancellando i meriti di aver fino a quel momento saputo gestire con oculatezza la cooperativa.

Ma gli errori si pagano anche amaramente. Anche se alcune massaie quando parla Morello in assemblea ridono, completamente plagiate dal verbo di Scomazzon, senza minimamente essere richiamate dal tavolo della presidenza, anzi quasi istigate. Siamo alla completa ignoranza di una corretta gestione delle problematiche aziendali ed è sembrato di essere in una riunione di irresponsabili, pronti solo per il buffet.

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ALLA COOP DI MAROSTICA VINCONO I BANCARI ED I DIPENDENTI CON LE CORDATE EXTRA ASSEMBLEA. PER LUIGI SCOMAZZON SIAMO “PARANOICI”

Infatti sono ben quattro i bancari: Capuzzo, Consolaro, Parise tutti della Volksbank sopravvissuti al crack della Popolare di Marostica e Bertazzo del Credito cooperativo probabilmente grazie al papà come con l’inserimento in consiglio della Coop. I dipendenti sono Zanon, Toniazzo e Dal Bo. Quindi tra bancari e dipendenti 7 consiglieri che hanno la maggioranza.

Ma il vero problema è che non sono stati eletti in base a competenze e programmi, ma semplicemente costruendo delle cordate esterne all’assemblea della Coop che quindi ratifica decisioni “amichevoli” prese all’esterno della Coop. È questa la ragione per cui nessuno interviene se non per incensare nel caso specifico Scomazzon ed il suo addetto alla lettura del bilancio Consolaro, senza appunto chiedere puntuale spiegazione dell’utile operativo negativo di ben 271.952 euro e l’investimento di Breganze fatto tutto con i soldi delle banche. Tutto ciò rende felici tutti gli amministratori che si sottraggono da ogni responsabilità presente e futura e con i soldi della Coop possono intortare ancora una volta i partecipanti all’assemblea con un ricco buffet.
Ma questo andazzo porta al non correggere in tempo gravi errori di strategia. Il successo delle imprese è dovuto al dibattito delle idee, non certo solo al consenso alle persone. Ed il presidente di una società deve essere un attento ascoltatore prima di decidere. Scomazzon nel suo delirio di certezza ha definito le nostre osservazioni come “paranoie”. Magari fosse così ed il futuro lo dirà. Le nostre paranoie espresse in passato intanto si sono realizzate.

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ALLA COOP DI MAROSTICA VINCONO I BANCARI ED I DIPENDENTI CON LE CORDATE EXTRA ASSEMBLEA. PER LUIGI SCOMAZZON SIAMO “PARANOICI”

Infatti sono ben quattro i bancari: Capuzzo, Consolaro, Parise tutti della Volksbank sopravvissuti al crack della Popolare di Marostica e Bertazzo del Credito cooperativo probabilmente grazie al papà come con l’inserimento in consiglio della Coop. I dipendenti sono Zanon, Toniazzo e Dal Bo. Quindi tra bancari e dipendenti 7 consiglieri che hanno la maggioranza.

Ma il vero problema è che non sono stati eletti in base a competenze e programmi, ma semplicemente costruendo delle cordate esterne all’assemblea della Coop che quindi ratifica decisioni “amichevoli” prese all’esterno della Coop. È questa la ragione per cui nessuno interviene se non per incensare nel caso specifico Scomazzon ed il suo addetto alla lettura del bilancio Consolaro, senza appunto chiedere puntuale spiegazione dell’utile operativo negativo di ben 271.952 euro e l’investimento di Breganze fatto tutto con i soldi delle banche. Tutto ciò rende felici tutti gli amministratori che si sottraggono da ogni responsabilità presente e futura e con i soldi della Coop possono intortare ancora una volta i partecipanti all’assemblea con un ricco buffet.
Ma questo andazzo porta al non correggere in tempo gravi errori di strategia. Il successo delle imprese è dovuto al dibattito delle idee, non certo solo al consenso alle persone. Ed il presidente di una società deve essere un attento ascoltatore prima di decidere. Scomazzon nel suo delirio di certezza ha definito le nostre osservazioni come “paranoie”. Magari fosse così ed il futuro lo dirà. Le nostre paranoie espresse in passato intanto si sono realizzate.

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LUIGI SCOMAZZON LASCIA AL NUOVO CONSIGLIO DELLA COOP CONSUMATORI UN RISULTATO OPERATIVO IN ROSSO 271.952 EURO. CONSOLARO IGNORA IL FATTO ED INVITA TUTTI A MAGNAR

Addirittura Pierluigi Consolaro ci chiede dove abbiamo trovato il dato, quando lo evidenziamo ai Soci in assemblea. Ma semplice. Nella relazione completa sulla gestione del bilancio al 31/12/2021 indirizzata a tutti i Soci, ma non presentata nella sua completezza in assemblea e specificatamente nel Conto Economico Riclassificato. Ovviamente il tutto c’è su internet nel sito della Coop.
L’utile salta fuori da due eventi straordinari ed irripetibili: il rimborso dalla precedente proprietà per le spese di sanificazione del terreno di Breganze e dalla vendita della partecipazione in Coop Adriatica. Il tutto ammonta a 549.037 euro e quindi la Coop si riporta in utile. Ma è un utile straordinario non dovuto alla gestione.
E oltretutto si riparte con un investimento di circa 5 milioni di euro finanziato interamente a debito con le banche. Per fortuna, a nostra domanda, il debito è a tassi fissi, ma costa sempre.

Ed ora arraffando una strategia commerciale che poteva essere fatta 9 anni fa si cerca di competere con Famila e Tosano, che in pratica hanno bloccato nel 2021 la crescita della Coop, senza anche aver creato le competenze. Tra l’altro Consolaro è diplomato al liceo classico ed in banca si è sempre interessato di crediti e nel consiglio non è presente alcuna competenza professionale marketing/commerciale. Certo ci sono tre dipendenti eletti, che sono a contatto con i clienti, ma che probabilmente difenderanno i loro interessi prima di tutto.

Forse la cooperativa potrebbe con i tempi futuri previsti piuttosto critici investire risorse per creare ai soci l’opportunità di avere il loro orto sociale per coltivarsi frutta e verdure a prezzi accessibili. E quindi vendere ciò che serve allo scopo. Perché il futuro è proprio nero per la capacità di reddito e spesa delle persone. Di questo non abbiamo parlato in assemblea in quanto già abbiamo dovuto fermare il riso di alcune massaie quando abbiamo detto della perdita operativa. Come raccontassimo una barzelletta. Beate loro.

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ROBERTO XAUSA CI DÀ DELL’IDIOTA PERCHÉ SIAMO D’ACCORDO CON PANICI SULLA SUA VISIONE DELLA PARTITA A SCACCHI

Quindi anche Maurizio Panici che sabato ha valorizzato la Partita a Scacchi nella sua straordinaria realtà è secondo Xausa un idiota.
Xausa ci ha fermato per strada mentre tornavamo dal convegno di sabato scorso col suo modo di fare arrogante sostenendo ancora una volta la sua teoria che bisogna proseguire sulla via facendo in modo che la Partita a Scacchi sia nel tempo considerata un fatto vero avvenuto nel 1454. Non una straordinaria invenzione di Mirko Vucetich. Addirittura sostenendo gli “affari” della sua famiglia dicendo che il brogliaccio è stato scritto da suo padre, Ernesto. Una colossale balla sostenuta anche da suoi scritti. In realtà la Partita a Scacchi nasce dall’idea della Pro loco di quei tempi di trovare l’artista che realizzi il loro briefing. E l’autore della Partita è solo il Vucetich. Preso da questa follia Xausa adesso si mette ad offendere. Noi gli abbiamo risposto che è un imbecille e ce ne siamo andati.

La ricostruzione di Panici, che in pratica è il portavoce culturale di Bucco, del quale approviamo come si sta muovendo nel rilanciare lo spettacolo, come Presidente della Pro Marostica, è esatta. Mirko Vucetich è il grande artista esponente di primo piano che operò tra modernismo, futurismo e novecentismo, che ha preso la Partita a Scacchi, di per se’ un gioco senza vita, inventata dal Pozza nel 1923, gli ha costruito una storia tipo Romeo e Giulietta di stampo pacifista e gli dato poi una straordinaria vita con una messa in scena fantastica, trasferendo in un paesello di campagna con le Mura come Marostica lo sfarzo di Venezia. E addirittura Venezia oggi non ha un evento simile che assembli costumi, armamenti e musica di quei tempi con oltre 600 figuranti ed una messa in scena di alto livello tecnico.
E questo spettacolo, come ha ben sottolineato Panici, ha socializzato in totale i cittadini di Marostica con la loro incredibile mobilitazione per partecipare allo spettacolo.
Xausa rappresenta la mediocrità culturale locale per strumentalizzare a suoi fini la Partita ed oggi fa il “servitore” della Volksbank credendosi Presidente…

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PER 315.000 EURO APPROVATO IL PONTE DI VIA MAGGIOR MORELLO PROGETTATO DALL’ING. MANUEL DAL SASSO, FERMO DA QUATTRO ANNI

L’Ing. Dal Sasso ha trasmesso in data 18/09/2018, quindi circa 4 anni fa, il progetto per l’allargamento del ponte di via Maggior Morello, che è stato definitivamente approvato dalla giunta comunale il 26/05/2022.
I tempi di realizzazione non sono ancora stati definiti e noi per la realizzazione delle opere pubbliche in cantiere diciamo l’AVE MARIA ogni mattina.
Auspichiamo anche che ci sia la mobilitazione generale della popolazione abile di Marostica, come soprattutto muratori, per realizzare quanto progettato.

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ANTONIO PIGAFETTA, IL VICENTINO CHE SCRISSE IL DIARIO DEL VIAGGIO DI MAGELLANO PRESENTATO A MAROSTICA

Il ritrovamento del diario avvenne nel 1797 e costituisce uno dei più preziosi documenti delle grandi scoperte geografiche del ‘500. Pigafetta, esponente della cultura della Vicenza del Palladio, si fece presentare alla Corte spagnola ed a Magellano dal cardinale di Barcellona, in contatto con Venezia. Era inoltre cavaliere dell’Ordine di Rodi, fatto non trascurabile per poter partecipare alla spedizione. E così poté far parte dell’equipaggio per il giro attorno al mondo sopravvivendo anche alla morte di Magellano ed alla maggior parte dell’equipaggio. Su circa 220 ne tornarono 18 con l’unica nave rimasta, ma piena di spezie, tanto da poter ripagare i debiti della spedizione.
L’iniziativa che viene presentata anche a Marostica intende ripercorrere il viaggio di Pigafetta attraverso le immagini dei luoghi visitati durante la spedizione di 500 anni fa, riprese oggi da chi viaggia con la formula di Avventure nel Mondo e commentate con gli stessi scritti del Pigafetta, un grande vicentino ancora poco conosciuto.
La presentazione sarà presso la ex Chiesetta San Marco a Marostica giovedì 16 giugno alle ore 20.30.

Avventure Vicenza – Amici della biblioteca di Marostica

GIORGIO SANTINI PRESENTA A MAROSTICA LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO. MA È AGIRE PER LA VERA PACE?

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“La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968 per iniziativa di Andrea Riccardi che, nel clima di rinnovamento del Concilio Vaticano II, comincia a riunire un gruppo di liceali, com’era lui stesso, per ascoltare e mettere in pratica il Vangelo. Nel giro di pochi anni la loro esperienza si diffonde in diversi ambienti studenteschi e si concretizza in attività a favore degli emarginati. Nei quartieri popolari della periferia romana inizia il lavoro di evangelizzazione che porta alla nascita di comunità di adulti.
Il primo dei servizi della comunità, quando ancora non aveva preso il nome di Sant’Egidio, fu la scuola popolare per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, come il “Cinodromo”, lungo il Tevere, nella zona sud di Roma.
Dal 1973, nella chiesa di Sant’Egidio in Trastevere, la prima chiesa della Comunità, si dà il via alla consuetudine della preghiera comunitaria serale, che da allora accompagna la vita di tutte le comunità.
Nella seconda metà degli anni Settanta, la Comunità comincia a radicarsi anche in altre città italiane e, poi negli anni Ottanta, a diffondersi in Africa, America e Asia. Sin dalle origini, il servizio ai poveri e il sostegno ai diritti e alla dignità della persona caratterizza, assieme alla preghiera e alla comunicazione del Vangelo, la vita della Comunità che ha costruito forme di aiuto e di amicizia per fronteggiare diverse situazioni di povertà e disagio (anziani soli e non autosufficienti, immigrati e persone senza fissa dimora, malati terminali e malati di Aids, bambini a rischio di devianza e di emarginazione, nomadi e portatori di handicap, tossicodipendenti, vittime della guerra, carcerati e condannati a morte).
La familiarità con le situazioni di povertà e la constatazione delle deprivazioni prodotte dalle guerre hanno portato la comunità di Sant’Egidio a un impegno esplicito a favore della pace.
Il 18 maggio 1986 il Pontificio Consiglio per i Laici riconosce la Comunità di Sant’Egidio come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio.”

Abbiamo ascoltato attentamente la presentazione di Santini e del rappresentante della Comunità sabato scorso presso la sala dell’ex Opificio con il racconto degli interventi fatti anche nella vicenda dell’Ucraina, ma ci siamo posti una domanda a riguardo del “pacifismo”. Pur apprezzando gli interventi di soccorso alle popolazioni colpite da situazioni di guerra e l’attività della Comunità per portare la pace intervenendo direttamente con trattative tra i combattenti, riteniamo che per raggiungere la pace ci sia una sola azione per cui bisogna battersi a fondo.
Pacifismo a nostro parere è impedire con la massima intransigenza il commercio di armi boicottando in tutti i modi i produttori, rivelando i trafficanti, abolendone l’acquisto dai bilanci degli Stati e occorre poi far in modo che gli eserciti siano aboliti. Certo è una battaglia lunga, anche utopistica, ma in pratica è l’unico modo reale per evitare le guerre. Perfino nei più sperduti villaggi dell’Asia e dell’Africa abbiamo visto ragazzini con il kalashnikov o roba simile. Una vera pazzia. Con la gioia però di chi vi investe con grandi profitti.

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IL TAPPETO “MAGICO”, ACQUISTATO DAL COMUNE DI MAROSTICA, È FORSE QUELLO DELLA FOTO?

Abbiamo scoperto la determinazione del Comune di Marostica a firma Cristina Minuzzò, responsabile dell’Area Lavori Pubblici, Patrimonio, Ambiente per l’acquisto del nuovo tappeto per l’ingresso della sede municipale.

Dato che la ditta scelta porta il nome di “Magic Clean Srl” e che il costo del tappeto è di 292,80 euro, pensiamo di aver trovato il modello su cui potrebbe orientarsi il Comune.
Si tratta evidentemente di un tappeto magico per cui si potrebbe entrare in Comune attraverso un “buco”. Ci auguriamo di poter fare questa esperienza straordinaria.

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