MATTEO MOZZO VUOLE IL SEQUESTRO DI WWW.MAROSTICANOTIZIE.IT E DI MAROSTICA SENZA CENSURA. È LA CULTURA LEGA – NEOFASCISTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MAROSTICA

Quando abbiamo ricevuto l’atto di querela, archiviato dal tribunale, ma con relativa opposizione del Mozzo e quindi si va a processo, abbiamo pensato ad uno scherzo. Invece no. Mozzo ci vede alla stregua di un sito pedo-pornografico ed è strano che non abbia chiesto anche l’intervento della polizia postale.
Non crediamo proprio di una somiglianza della politica a Marostica con il porno, ma si cercano di usare gli stessi strumenti di censura.
La denuncia consta di un lavoro certosino della nostra attività che poi è in buona parte un commento di quanto è pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune. Una bacheca pubblica molto interessante per capire le decisioni dell’amministrazione comunale e dei suoi capetti. Noi la trasformiamo da semplice cronaca a fatti commentati.
Noi in realtà ci aspettavamo delle risposte puntuali o anche un dibattito pubblico sulle questioni sollevate. E anche un premio per la nostra faticosa attività di ricerca e commento, assegnatoci da qualche ente o associazione locale. Invece solo querele, ma abbiamo il consenso del pubblico che ci segue attentamente.
Invece il Mozzo è come blindato nella sua fortezza comunale circondato solo dagli adepti leghisti. È da lì spara contro chi lo contesta con i soldi pubblici.
Ma è evidente che se noi protestassimo con quattro fogli ciclostilati distribuiti in piazza, come ai tempi della mia gioventù, ci riderebbe dietro. Invece i tempi sono cambiati e oggi l’immediata informazione locale, nazionale ed internazionale si fa con internet. Ed il fatto che i nostri commenti sulla gestione di Marostica con i vari personaggi sia al primo posto quando un qualsiasi utente faccia una qualsiasi ricerca su Marostica, non è tollerato dal Mozzo. Lavora per creare il mito del Mozzo leghista duro e puro, ma invece è clamorosamente smentito da internet. Non ha le ragioni e la cultura per controbattere.
Ma questa è la democrazia ai nostri giorni. I protagonisti sono sullo stesso piano.
E le falsità dette possono essere subito smentite, senza scrivere lettere al direttore di un giornale. Una di queste nell’atto di querela del Mozzo è quella che riguarda Marica Dalla Valle che noi avremmo accusato di aver preso la tangente dell’appalto del gas. Dagli atti risulta che noi la abbiamo accusata di aver coperto l’appalto truccato del gas e di non aver denunciato la faccenda, quando ne venne a conoscenza. Infatti noi poi la abbiamo denunciata per omissione di atti di ufficio. E non abbiamo ancora capito perché non lo abbia fatto. Forse ha ricevuto delle minacce?
E il Mozzo si è accodato alla Dalla Valle sulla vicenda dell’appalto truccato coprendo il fatto e addirittura mandandoci subito una lettera minacciosa per farci tacere.

Ma adesso siamo al dunque con le sentenze.

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MATTEO MOZZO DIVENTA RIDICOLO: CHIEDE IL SEQUESTRO DI WWW.MAROSTICANOTIZIE.IT E DI MAROSTICA SENZA CENSURA

È incredibile. Mai nella nostra lunga esperienza manageriale ci eravamo trovati in una situazione del genere. È evidente che il Mozzo ormai è alla canna del gas dopo anche che si è associato a chi ha coperto lo scandalo della truffa del cambio di gestore del gas, con una perdita per il Comune di 910.000 euro. E si arrampica sugli specchi con le valutazioni più assurde. Dimenticandosi che il Dal Zotto, vice segretario comunale, è stato richiamato dal Giudice per aver inventato una ordinanza per sistemare nella Coop della biblioteca una sua amica. In pratica aveva stabilito che dovevano essere assunte le persone “presenti” in biblioteca. E la sua amica era presente da alcuni mesi. Una assurdità.
Poi nella vicenda della querela di Bucco il Giudice ci ha richiamati per l’uso di una vignetta un po’ troppo spiritosa. Ma era vero che Bucco doveva restituire i soldi agli Italo-canadesi dopo l’annullamento della Partita a Scacchi. Non arrampicarsi vergognosamente sugli specchi.
Comunque è da leggere il corposo, e costoso per le casse comunali, documento a firma Mozzo, per capire la difficile battaglia che stiamo facendo per esprimere la nostra opinione e difendere il diritto di opinione a Marostica.

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LE COMPETENZE E LE CAPACITÀ DEI MAROSTICENSI BUTTATE NEL CESSO DA MATTEO MOZZO. SOPRATTUTO SE TORNI A MAROSTICA CON ESPERIENZE NAZIONALI O INTERNAZIONALI

Addirittura Enzo Colosso abitante a Villaverla, e non certo abitante a Marostica, è assessore al bilancio per volontà della Lega. È un suo uomo sicuro. Possibile che non ci fosse un esperto locale? O forse ha contato l’amicizia con il vice Sindaco Scomazzon?
Ma poi il discorso va allargato. Perché se ci guardiamo intorno i marosticensi che ritornano nella propria città dopo magari notevoli esperienze lavorative in giro per il mondo, sono praticamente esclusi dalla comunità e da responsabilità in enti o associazioni. Non contano le competenze, ma essere conosciuti ed intrallazzati. Il Sindaco non svolge alcuna attività di promozione di esperienze e competenze.
Me lo ricordo bene anch’io. Tornato da Milano dopo una lunga esperienza manageriale mi presentai all’Alcide Bertazzo, allora Sindaco. Dissi della mia esperienza e mi dichiarai disponibile ad operare per la città. Mi guardò con sguardo assente, per non dire qualcosa d’altro, e non disse nulla. Non gli interessava un tubo quello che gli dicevo.
Certo poi mi presentai alla Cooperativa Consumatori, che si trovava in difficoltà. Il furbo Luigi Scomazzon mi utilizzo’ per un po’ per poi tramite la cordata con i dipendenti non ci pensò un attimo a farmi fuori quando intravvide una opposizione alle sue scelte del mattone, senza pensare minimamente al marketing per i Soci. Voleva costruirsi il “suo” supermercato monumento. E sappiamo la fine che sta facendo la Coop con troppi debiti e senza una chiara strategia commerciale, oltre evidentemente con gli amministratori “eredi” dello Scomazzon.
E avendo tempo per parlare con altri “professional” mi hanno confermato la situazione. Torni a Marostica con una notevole esperienza professionale e sei escluso perché non conosciuto ed il potere reale è in mano ai “culi di pietra” locali che non conoscono nulla di ciò che capita nel mondo. E tra l’altro la loro cultura si ferma alle scuole superiori, senza uno straccio di laurea. Tutti spesso indaffarati anche per il loro business di geometri e ragionieri. Non ti resta quindi che leggere i giornali in biblioteca o partecipare a qualche Club Lions o Rotary locale, dove evidentemente ti sei trasferito. O partire con una tua iniziativa personale, finanziandola, per contribuire alla crescita della Comunità.
La capacità di questi personaggi è di manipolare la gente per la conquista del potere locale con le sue prebende, utilizzando anche il fatto di una presenza cattolica brava solo ad organizzare le marce della Pace e che politicamente non conta nulla, la moralità e la lotta politica se la è dimenticata, anche se potrebbe essere portatrice di valori e capacità importanti.

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VOLKSBANK PRESENTANDO IL LIBRO SUL BEATO LORENZINO È CON I PALESTINESI? CIOÈ GLI EBREI SONO SANGUINARI ED ASSASSINI?

La presentazione del libro da parte di Roberto Xausa al Palazzo del Doglione del libro sul Beato Lorenzino di Stefano Zulian ha avuto un riscontro nazionale con l’articolo di Gian Antonio Stella, scrittore e giornalista molto noto ed apprezzato. E Volksbank ha avuto una notevole pubblicità.
Gian Antonio Stella è nato nel 1953 ad Asolo e tra i suoi numerosi libri ricordiamo “Schei. Dal boom alla rivolta. Il mitico Nord-est del 1996 e “Negri, froci, giudei & co. L’eterna guerra contro l’altro” del 2009.
Quindi l’intervento di Stella sulla presentazione del libro sul Beato Lorenzino viene da una fonte credibile e ben documentata.
Nella sostanza Stella dice: vergognatevi di dare del bentornato al Beato Lorenzino, una storia esecrabile inventata di sana pianta per fomentare l’odio del popolino cattolico contro gli ebrei descritti come sanguinari promotori di riti satanici.
L’errore fatto da Xausa non è quello di aver censurato il libro, ma di non aver utilizzato un vero storico nella presentazione dell’autore del libro che facesse un serio contraddittorio. Il clima di “bentornato Lorenzino “ era palpabile tra il pubblico come se poi si dovesse andare in Piazza per chiedere a gran voce la riabilitazione del martire Beato.
Superficialità estrema anche del Sindaco Mozzo, che se opportunamente documentato, poteva cogliere l’occasione per annunciare la cancellazione del nome dalla via e dall’asilo, come fatto a Trento con una storia simile di un bambino Beato.
Insomma bravo o incosciente pubblicitario Xausa perché ha fatto parlare a livello nazionale di Volksbank (in pubblicità si dice che conta nel bene o nel male comunicare il brand), ma oggi in modo serio bisogna rapidamente chiudere la faccenda pseudo storica simbolo del più abbietto integralismo cattolico, anche perdendo un Beato a Marostica.

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MATTEO MOZZO NON C’È E NEPPURE SIMONE BUCCO. DELLA PARTITA A SCACCHI SONO SOLO DELLE COMPARSE

Per noi è stata una grande soddisfazione dopo una battaglia di anni. Ieri sera presso la sala convegni dell’ Unipol a San Giuseppe di Cassola, il bravo Ivano Costenaro, marosticense doc, ha organizzato un incontro con i curatori della mostra su Mario Mirko Vucetich al Museo Civico di Palazzo Chiericati a Vicenza.
Ne è venuta fuori la figura completa del grande artista Vucetich, creatore della storica Partita a Scacchi.
Noi abbiamo sempre sostenuto che era da valorizzare la Partita come grande opera dell’artista Vucetich, inventore del “mito” della Partita.
Non aveva senso porre la questione se il fatto fosse vero o no. Andava giudicato l’artista con la sua “storica” creazione.
Anche Roberto Xausa ha cambiato idea ed è sceso dall’arroganza di attribuire a suo padre il “brogliaccio” della Partita. Una posizione da lite da paesotto, avendo a che fare con un grande artista che certamente inventava e non copiava. Ora anche lui incensa il Vucetich riconoscendone i grandi meriti.
Senza Vucetich non ci sarebbe stata alcuna ricostruzione storica con la sua leggenda. Ci sarebbe solo una fredda scacchiera in mezzo alla Piazza a ricordo di una iniziativa di una partita del 1923 con personaggi viventi. Certo grande merito al gruppo di marosticensi che creano le condizioni di briefing a Vucetich, con in testa Parolin, Ernesto Xausa e Festa, proprietario della Belfe che conosceva il Vucetich e lo presentò alla Pro Marostica.

Alla serata veramente di un livello conoscitivo-culturale eccezionale sono presenti tra gli altri gli assessori alla Cultura di Bassano, Cassola e Nove.
Non c’erano il p.i. Matteo Mozzo, autonominatosi assessore alla Cultura a Marostica e noto “artista” di querele intimidatorie a che dissente da lui, ed il “famoso” Presidente della Pro Marostica geom. Simone Bucco. C’era però la Dr.ssa Cinzia Battistello ex Presidente della Pro Marostica, dimessasi dal direttivo alla nomina di Bucco a Presidente.

Ora noi invitiamo i cittadini di Marostica a non perdere l’occasione di visitare la mostra su Vucetich a Vicenza aperta fino al 4 giugno 2024.
Mario Mirko Vucetich è il grande e unico vero cittadino onorario di Marostica che ne ha portato la fama nel Mondo.

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NON ABBIAMO “SPIE” AD INFORMARCI, MA SOPRATTUTTO L’ALBO PRETORIO DEL COMUNE DI MAROSTICA

Arrivati a 2.405 iscritti a fb Marostica senza Censura facciamo il punto sull’ informazione a Marostica. Ciò che è interessante è che i circa 800 nostri lettori giornalieri riflettono la composizione della popolazione di Marostica. Quindi il nostro modo di comunicare raggiunge tutti, indipendentemente dall’età e sono ripartiti al 50,7% come donne ed al 49,3% come uomini. Quindi raggiungiamo un campione significativo ed omogeneo della popolazione di Marostica. Ma in realtà gli articoli più significativi vengono ripresi spesso da Sei di Marostica se…che ha 9.730 iscritti. Ecco perché talvolta raggiungiamo i migliaia di lettori. Alcuni esempi:
⁃ l’articolo sull’impresa fantasma del Sud per la scuola elementare ha avuto 5.707 lettori
⁃ quello sull’incompetenza degli amministratori della Coop Consumatori 5.408 lettori
⁃ l’articolo sul bilancio della Diesel 11.906 lettori
⁃ quello sulle saletta di lettura squallida della Biblioteca 5.651 lettori
⁃ l’articolo sul comportamento di Mozzo, Colosso e Fantinato in Consiglio comunale 2.298 lettori
⁃ quello recente su Famila che si mangia Coop Consumatori 5.629 lettori.

Quindi a Marostica c’è un tentativo di reale informazione, che per esempio non esiste neanche a Bassano.
Certamente quando siamo partiti abbiamo adottato una formula editoriale di assoluta novità per Marostica: fatti sintetici e precisi con nomi e cognomi usando un linguaggio diretto e spesso ironico.
Certo che hanno cercato di fermarci con le querele intimidatorie soprattutto da parte del Comune di Marostica (Dalla Valle e Mozzo). Evidentemente la morale dei “politici” con la carega è quella di fare querele intimidatorie con i soldi dei cittadini. Il diritto di parola è gratis solo per il Sindaco, per i cittadini normali è a pagamento. L’avvocato del Sindaco è infatti pagato dai cittadini, il nostro per difenderci dobbiamo pagarcelo noi.
Un concetto veramente medioevale per cui il più forte di denaro cerca di zittire il più debole.
Purtroppo ciò è permesso anche perché a Marostica non esiste una seria e capace opposizione politica. Ciò che fa Santini è solo mediazione politica, senza proporre un radicale cambiamento all’andazzo in essere. Noi siamo per una feroce opposizione in nome della partecipazione e trasparenza contro chi usa l’arma delle querele per zittire. E su questo argomento Santini è sempre rimasto zitto.
E la nostra principale fonte di informazione non sono le “spie” amiche, ma una attenta lettura degli atti del Comune pubblicati sull’Albo Pretorio, pubblicazione obbligatoria per legge. E sono gli atti formali e come vengono proposti e gestiti che costituiscono la vera politica. Le etichette politiche Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico sono spesso un modo per abbindolare i cittadini attraverso uno schieramento solo partitico. Una politica fatta di chiacchiere, non di controllo degli atti e quindi delle decisioni.
E purtroppo finora la gente a Marostica è stata orientata dalle chiacchiere. Noi cerchiamo invece di informare più correttamente possibile. Il futuro dirà se il nostro lavoro otterrà dei risultati significativi nella gestione trasparente e partecipata della nostra bella cittadina.

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NON SOLO GIORNALI E RIVISTE STAMPATE IN BIBLIOTECA, MA ANCHE ON-LINE SOPRATTUTO PER QUELLE CHE SONO SOLO SU INTERNET

Non ci sono solo i quotidiani on line, ma molte riviste, soprattutto di bassa tiratura, ma comunque culturalmente molto interessanti, sono passate esclusivamente su internet.
Ora una biblioteca deve pensare a questa evoluzione dotandosi dell’opportuna strumentazione.
Ci dovrebbero essere una serie di lettori, tipo I Pad, disponibili su richiesta al desk della biblioteca per leggere quotidiani e riviste che sono su internet. Il cui abbonamento, tra l’altro è meno costoso di quello cartaceo. Magari è l’addetto al desk che imposta il lettore computer sul quotidiano o rivista.
È un passaggio che una biblioteca dovrebbe fare per fornire una ampia informazione e non formalizzarsi solo su ciò che è scritto sulla carta.
Ma la Biblioteca di Marostica saprà muoversi guardando al futuro?

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A MAROSTICA FAMILA SI STA MANGIANDO COOP CONSUMATORI, MA NON PRIX

C’era un tacito accordo prima dell’arrivo al potere della Lega a Marostica. Non permettere il sorgere in zona di supermercati più grandi di 1.000 metri quadri. Un modo per non creare scenari competivi a vantaggio di una particolare insegna che ovviamente con spazi più ampi può offrire migliore assortimento e servizio.
Il furbo Marcello Cestaro, Presidente di Unicomm-Famila, non si lascia però sfuggire il cambio di guardia politico a Marostica e come un falco cede al Comune la ex sede A&O, necessaria come magazzino per la Pro Marostica, in cambio del permesso di costruire un nuovo supermercato di 1.800 metri quadri con 100 posti macchina. Ed in Comune se ne fregano di mettere in difficoltà la “democristiana” Coop Consumatori con Santini come patrono, che ironicamente al suo sorgere e prima di aderire alla Coop nazionale aveva come fornitore dei suoi prodotti proprio A&O, del Cestaro. Lo Scomazzon, pietrificato Presidente della Coop, si riteneva al sicuro politicamente e proseguiva imperterrito con la politica del mattone a Breganze, indebitandosi, e non invece facendo una attenta politica di marketing cooperativo, con elevata probabilità di successo.
E Unicom ha sede a Dueville. È una azienda orgoglio vicentino con un fatturato nel 2022 di 1.758.742.481 euro ed un utile di 21.932.910 euro. Evidente che Coop, avendo anche il Consiglio fatto di allievi di Scomazzon, è destinata ad un drastico ridimensionamento. La logica del mercato non perdona.

Invece Prix, altra ottima azienda vicentina con sede a Grisignano di Zocco, con il suo punto vendita di Marostica prosegue tranquillamente la sua attività. Il gruppo Prix ha fatturato, nel 2022, 549.552.470 euro con un utile di 13.005.480 euro. In % maggiore di Unicomm.
Sorta nel 1971 su iniziativa di sei fratelli si distingue per essere diffusa capillarmente in tutto il Veneto ed ha la caratteristica di un discount di vicinanza con prezzi competitivi. Quindi ponendosi in una fascia di mercato diversa non è toccata da Famila. Il suo vero competitor è Lidl che guarda caso inizia la sua attività in Italia nel 1992 ad Arzignano ed ha la direzione generale ad Arcole in provincia di Verona. Oggi conta 730 supermercati in Italia puntando su prodotti Made in Italy e private label, frutto di collaborazioni con partner regionali e locali.

La dura battaglia del mercato dei supermercati continua e si cominciano ad intravvedere vinti e vincitori, senza possibilità di intervento della Croce Rossa.

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SILVIA FABRIS, RESPONSABILE FINANZIARIO, DEL COMUNE DI MAROSTICA PRESENTA LA SUA NOTA AL BILANCIO 2024-26. MA È UN DISCORSO PRETTAMENTE FINANZIARIO NON ECONOMICO

La Fabris fa il suo bravo compitino con onore facendo le sue osservazioni al bilancio preventivo. O meglio alla previsione delle entrate ed uscite in modo da dare il disco verde al fatto che ci saranno sufficienti soldi nel cassetto per andare avanti. Anche perché le famose opere sono fatte per la buona parte con contributi provinciale, regionale o ministeriale. Ci sono poi 927 di mutui da attivare nei tre anni.
Ma da aziendalista abituato alla gestione, manca il conto economico in cui soprattutto pesano gli ammortamenti, cioè i soldi accantonati per il “consumo” degli investimenti. Sono poi il modo per cui una azienda si crea liquidità.
Ne consegue che essendo le spese reali più o meno uguali alle entrate, la situazione finanziaria è sempre stratta ed il conto economico può registrare una perdita, coperta poi in fretta anche con “comiche” rivalutazione come quella delle Mura portate da zero 5 milioni, per appunto coprire la perdita economica.
Certamente interessante e utile per i cittadini è la capacità del Comune a rispondere alla richiesta di servizi. Le spese previste sono di 2.237.754,88 euro e le entrate specifiche sono 1.040.346,52 euro e quindi coprono i costi al 46,49%.
Alleghiamo a proposito la tabella.

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CHI È ASCOPIAVE IL GESTORE DEL GAS DI MAROSTICA SUBENTRATO A ITALGAS CON IL “FAMOSO” APPALTO A FIRMA SCETTRO-COLLICELLI

Ascopiave è un medio operatore nel settore della distribuzione del gas nel Nord Italia con sede Pieve di Soligo (TV). Serve 304 comuni con una rete di 14.500 km e 870.000 utenti. È quotata dal 2006 alla borsa di Milano.
Italgas è il primo operatore in Italia ed il terzo in Europa nella distribuzione del gas. La quota di mercato in Italia è del 33% in crescita.
È da notare che la vendita del gas viene gestita dalle società di vendita, non dalla società di distribuzione. Il mercato libero garantisce la possibilità al consumatore di scegliere il proprio venditore di gas, da cui, dopo aver sottoscritto il contratto, riceverà le bollette.

Ascopiave ha fatturato, nel 2022, 164 milioni con un utile netto di 32 milioni. Quindi un 20% sul fatturato. Sembra elevato, ma il gas è una materia prima che necessita alti investimenti nella distribuzione. Infatti il capitale netto di Ascopiave è di 886 milioni di euro e su questo va calcolata la redditività che è il 3,7%.
Italgas ha fatturato, nel 2022, 1.555 milioni, circa 10 volte in più di Ascopiave. L’utile netto è di 407 milioni pari al 26% sul fatturato. Il capitale netto è di 8.120 milioni con la redditività del 5%. Un buon risultato.

Quindi il Comune di Marostica è come avesse lasciato una portaerei (Italgas) per un battello (Ascopiave), utilizzando poi un appalto truccato con un costo di 910.000 euro. Una follia della coppia Scettro-Collicelli, senza che il consumatore abbia avuto alcun beneficio. Anzi i cittadini di Marostica si sono accollati il costo “improprio” dell’appalto truccato.

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