A MAROSTICA FAMILA SI STA MANGIANDO COOP CONSUMATORI, MA NON PRIX

C’era un tacito accordo prima dell’arrivo al potere della Lega a Marostica. Non permettere il sorgere in zona di supermercati più grandi di 1.000 metri quadri. Un modo per non creare scenari competivi a vantaggio di una particolare insegna che ovviamente con spazi più ampi può offrire migliore assortimento e servizio.
Il furbo Marcello Cestaro, Presidente di Unicomm-Famila, non si lascia però sfuggire il cambio di guardia politico a Marostica e come un falco cede al Comune la ex sede A&O, necessaria come magazzino per la Pro Marostica, in cambio del permesso di costruire un nuovo supermercato di 1.800 metri quadri con 100 posti macchina. Ed in Comune se ne fregano di mettere in difficoltà la “democristiana” Coop Consumatori con Santini come patrono, che ironicamente al suo sorgere e prima di aderire alla Coop nazionale aveva come fornitore dei suoi prodotti proprio A&O, del Cestaro. Lo Scomazzon, pietrificato Presidente della Coop, si riteneva al sicuro politicamente e proseguiva imperterrito con la politica del mattone a Breganze, indebitandosi, e non invece facendo una attenta politica di marketing cooperativo, con elevata probabilità di successo.
E Unicom ha sede a Dueville. È una azienda orgoglio vicentino con un fatturato nel 2022 di 1.758.742.481 euro ed un utile di 21.932.910 euro. Evidente che Coop, avendo anche il Consiglio fatto di allievi di Scomazzon, è destinata ad un drastico ridimensionamento. La logica del mercato non perdona.

Invece Prix, altra ottima azienda vicentina con sede a Grisignano di Zocco, con il suo punto vendita di Marostica prosegue tranquillamente la sua attività. Il gruppo Prix ha fatturato, nel 2022, 549.552.470 euro con un utile di 13.005.480 euro. In % maggiore di Unicomm.
Sorta nel 1971 su iniziativa di sei fratelli si distingue per essere diffusa capillarmente in tutto il Veneto ed ha la caratteristica di un discount di vicinanza con prezzi competitivi. Quindi ponendosi in una fascia di mercato diversa non è toccata da Famila. Il suo vero competitor è Lidl che guarda caso inizia la sua attività in Italia nel 1992 ad Arzignano ed ha la direzione generale ad Arcole in provincia di Verona. Oggi conta 730 supermercati in Italia puntando su prodotti Made in Italy e private label, frutto di collaborazioni con partner regionali e locali.

La dura battaglia del mercato dei supermercati continua e si cominciano ad intravvedere vinti e vincitori, senza possibilità di intervento della Croce Rossa.

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SILVIA FABRIS, RESPONSABILE FINANZIARIO, DEL COMUNE DI MAROSTICA PRESENTA LA SUA NOTA AL BILANCIO 2024-26. MA È UN DISCORSO PRETTAMENTE FINANZIARIO NON ECONOMICO

La Fabris fa il suo bravo compitino con onore facendo le sue osservazioni al bilancio preventivo. O meglio alla previsione delle entrate ed uscite in modo da dare il disco verde al fatto che ci saranno sufficienti soldi nel cassetto per andare avanti. Anche perché le famose opere sono fatte per la buona parte con contributi provinciale, regionale o ministeriale. Ci sono poi 927 di mutui da attivare nei tre anni.
Ma da aziendalista abituato alla gestione, manca il conto economico in cui soprattutto pesano gli ammortamenti, cioè i soldi accantonati per il “consumo” degli investimenti. Sono poi il modo per cui una azienda si crea liquidità.
Ne consegue che essendo le spese reali più o meno uguali alle entrate, la situazione finanziaria è sempre stratta ed il conto economico può registrare una perdita, coperta poi in fretta anche con “comiche” rivalutazione come quella delle Mura portate da zero 5 milioni, per appunto coprire la perdita economica.
Certamente interessante e utile per i cittadini è la capacità del Comune a rispondere alla richiesta di servizi. Le spese previste sono di 2.237.754,88 euro e le entrate specifiche sono 1.040.346,52 euro e quindi coprono i costi al 46,49%.
Alleghiamo a proposito la tabella.

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CHI È ASCOPIAVE IL GESTORE DEL GAS DI MAROSTICA SUBENTRATO A ITALGAS CON IL “FAMOSO” APPALTO A FIRMA SCETTRO-COLLICELLI

Ascopiave è un medio operatore nel settore della distribuzione del gas nel Nord Italia con sede Pieve di Soligo (TV). Serve 304 comuni con una rete di 14.500 km e 870.000 utenti. È quotata dal 2006 alla borsa di Milano.
Italgas è il primo operatore in Italia ed il terzo in Europa nella distribuzione del gas. La quota di mercato in Italia è del 33% in crescita.
È da notare che la vendita del gas viene gestita dalle società di vendita, non dalla società di distribuzione. Il mercato libero garantisce la possibilità al consumatore di scegliere il proprio venditore di gas, da cui, dopo aver sottoscritto il contratto, riceverà le bollette.

Ascopiave ha fatturato, nel 2022, 164 milioni con un utile netto di 32 milioni. Quindi un 20% sul fatturato. Sembra elevato, ma il gas è una materia prima che necessita alti investimenti nella distribuzione. Infatti il capitale netto di Ascopiave è di 886 milioni di euro e su questo va calcolata la redditività che è il 3,7%.
Italgas ha fatturato, nel 2022, 1.555 milioni, circa 10 volte in più di Ascopiave. L’utile netto è di 407 milioni pari al 26% sul fatturato. Il capitale netto è di 8.120 milioni con la redditività del 5%. Un buon risultato.

Quindi il Comune di Marostica è come avesse lasciato una portaerei (Italgas) per un battello (Ascopiave), utilizzando poi un appalto truccato con un costo di 910.000 euro. Una follia della coppia Scettro-Collicelli, senza che il consumatore abbia avuto alcun beneficio. Anzi i cittadini di Marostica si sono accollati il costo “improprio” dell’appalto truccato.

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NICO: DALLA BANCARELLA DEL MERCATO AI MEGASTORE. COME SI SVILUPPA UN’AZIENDA FAMILIARE

“La storia del nostro Gruppo comincia negli anni ‘60 ad opera di Domenico Passuello (per tutti Nico, appunto) che con la moglie Mariarosa gestisce un’attività di vendita nei mercati regionali del triveneto e un negozio di abbigliamento e mercerie a San Zeno di Cassola (VI).”

“Nico presto intuisce che i tempi sono maturi per espandere la propria attività e propone agli amici di sempre Franco Battaglia e a sua moglie Anna, di affiancare la vendita di calzature a quella dell’abbigliamento: offrire un’ampia e completa proposta del meglio della moda e del gusto Made in Italy.”

Nel 2022 Nico S.p.A. ha fatturato 89.469.518 euro con +21,51% rispetto al 2021. L’utile risulta essere di 5.489.814 euro con un 6,1% sul fatturato. Un ottimo risultato.
I dipendenti sono 660, 12 sono i punti vendita in Italia di varia metratura, dai 1.500 mq agli 8.000 mq per un totale di oltre 55.000 mq di vendita. I clienti fidelizzati con la Nico card sono oltre 270.000.
C’è anche un punto vendita con 100 dipendenti, in accordo con soci locali, in Polonia.
Un caso da manuale per offrire ai clienti un’offerta di moda amplia e completa, e di qualità, a prezzi competitivi.
E Nico, quando era ragazzino, frequentava la scuola a Marostica ed era un bravo scolaro del maestro Filippi, mio nonno.

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A COLPI DI GASOLIO TRA BUSA E SCANAGATTA A MAROSTICA, CHI VINCE?

Scanagatta carburanti opera da oltre 50 anni nel territorio vicentino distribuendo soprattutto gasolio. E nel 2022 ha fatturato 37.793.767 euro con un incremento del 29% rispetto al 2021. L’utile netto è stato di 405.436 euro pari all’1% sul fatturato.

E Busa che è dal 1950 sul mercato che fa? Ben 103.495.817 euro di fatturato, quasi tre volte in più di Scanagatta. Con un incremento sul 2021 del 23%. L’utile è di 602.402 euro pari allo 0,58%. Ha 4.500 clienti e ha erogato 85.000.000 di litri di combustibile. L’attività era iniziata oltre 70 anni fa con il commercio di legna e carbone dal parte fondatore Giovanni.
Oggi è entrata nella gestione la terza generazione con i nipoti Giovanni e Roberto. Hanno subito ristrutturato la seda, dandole un aspetto di modernità, ed ampliato il parco mezzi per servire un territorio più ampio.

Insomma il mondo del petrolio cammina sempre, anche a Marostica.

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FLAVIO FRASSON PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE DELL’ETRA NEL 2021, APPENA NOMINATO, DICHIARAVA “APRIAMO UN’ERA ALL’INSEGNA DELLA SERENITÀ “. NON È COSÌ

194.800.531 euro sono i ricavi 2022 di Etra, il gestore di acqua e rifiuti di 69 comuni con un utile di gestione del 2,4% rispetto al 3,7% del 2021. In calo quindi. Ma quello che è importante è misurare la redditività sul capitale netto che ammonta a 236.841.630 euro. Dividendo 4.654.931 euro, utile di gestione, per il capitale netto fa il 2%. Una cifra ben al di sotto rispetto alle altre multiutility. La redditività dovrebbe essere sull’8%. E quindi in termini economici l’utile dovrebbe essere 18.947.330 euro. Quattro volte in più.
E se guardiamo il conto economico vediamo che c’è un aumento di costi rispetto al 2021 delle materie prime e dei servizi di ben il +4,8%. Questi costi si mangiano la redditività. Questi costi sono evidentemente fuori controllo.
E i dubbi nella capacità di gestione di Frasson, espressione politica del centro destra, ci vengono dal suo curriculum: sindaco di Borgoricco, consigliere regionale, presidente Ater. È a compenso zero essendo pensionato, come a compenso zero avrebbe dovuto essere l’incarico precedente, quello in Ater, ma è stato lo stesso ente a rivolgersi al tribunale. Frasson, ha sentenziato il tribunale, ha percepito indebitamente una indennità che non gli spettava e Ater è passata a vie legali vincendo la causa il 26 giugno 2022. E quindi Frasson deve rimborsare Ater di 33.168 euro più gli interessi e 7.522 di spese legali, iva ed altre piccole imposte.

E ora parte la riforma della gestione Etra. Non più un sistema duale con consiglio di gestione e consiglio di sorveglianza, ma solo un consiglio di amministrazione. Ma il problema è la politica senza competenze operative. Dovrebbe dare solo gli obiettivi, anche di redditività, e trovare bravi manager.

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MAROSTICA SEDE DI UN’AZIENDA DA 1.416.593.384 EURO DI FATTURATO: ELECTRADE S.P.A….COME SE OGNI “MAROSTEGAN” FATTURASSE 100.000 EURO ALL’ANNO

“Grazie a un’affiatata squadra di professionisti, il gruppo Electrade occupa un posto di rilievo in tutti i segmenti del settore energia; infatti, è il partner ideale per produttori di energia elettrica, società di distribuzione idrica e di gas naturale, società di vendita e consumatori finali di energia con una particolare attenzione alla sostenibilità. La Business Unit dell’Energy Management è un’eccellenza del panorama europeo dei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, e rappresenta una costante fonte di opportunità e sviluppo per l’intero gruppo.”

In pratica Electrade è un grossista di energia (elettrica e gas naturale) fornendo anche relativa consulenza. Quindi acquista e rivende operando non solo in Italia, ma anche in alcuni paesi europei. Con un fatturato di 1.417 milioni nel 2022 è al secondo posto nella provincia di Vicenza dopo Unicomm (Famila). La sede operativa è a Milano.
Grandi volumi di vendita con costi del personale di circa 4 milioni, pari allo 0,27% sul fatturato. L’utile risulta essere di 73.834 euro rispetto ai 4.122.490 del 2021.

Electrade è stata fondata nel 2006 con sede legale ed amministrativa a Marostica e sede operativa a Milano.

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MEVIS E PEDON, BELLE AZIENDE DEI DINTORNI DEI DINTORNI DI MAROSTICA, MA CHE GUADAGNANO POCO. PERCHÉ?

Mevis ha fatturato 85 milioni nel 2022 con una crescita del 19,15% sull’anno precedente. L’utile risulta essere del 2,3% sul fatturato.
Pedon ha fatturato 76 milioni in lieve calo rispetto al 2021 con una sostanziale parità di bilancio.
Sono due aziende che operano in settori diversi (meccanico ed alimentare), ma con una caratteristica comune. Il fatturato è costituito non da vendite di un prodotto finito per il consumatore finale, ma di prodotti che altre aziende utilizzano per le loro vendite.
È evidente che il potere contrattuale per il prezzo è fortemente determinato dal cliente azienda, che poi vende il prodotto finito al consumatore finale. E sono aziende che investono sul prodotto e lo si vede dagli ammortamenti che fanno. Hanno anche fabbriche o uffici all’estero.
Insomma c’è una struttura aziendale completa con un prodotto che è poco remunerato. Ma così è il mercato di chi lavora nella componentistica o nell’alimentazione conto terzi. E chiaramente occorre essere efficienti al massimo perché i volumi di vendita sui singoli clienti sono elevati. E non si possono perdere clienti.
Certo la soluzione sarebbe quella di pensare ad un prodotto finito con il proprio marchio.
È il tentativo in corso da parte di Pedon con le buste dei piatti di legumi pronti. Per Mevis però è praticamente impossibile. A meno che non si compri un’altra azienda e si inizi una nuova avventura imprenditoriale.
Facciamo queste riflessioni per far capire quanto oggi sia complesso gestire un’azienda con una competizione internazionale agguerrita e con forti cambiamenti. E quanto sia importante per un imprenditore sviluppare un ambiente aziendale collaborativo al massimo, gratificando nel modo migliore il proprio personale.
Senza contare il supporto che dovrebbero dare le strutture pubbliche per agevolare l’ambiente industriale con i giusti servizi, avendo come obiettivo il benessere della comunità. Ma si sa la vision di Mozzo & Company è molto orientata alle querele e la partecipazione democratica utilizzando le competenze dei cittadini è un sogno. Prima bisogna iscriversi alla Lega o a Fratelli d’Italia.

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PIZZATO ELETTRICA DI MAROSTICA +27,45% DI FATTURATO CON UTILE NETTO DEL 19,4%. UN ALTRO MONDO RISPETTO A QUELLO DEL MOZZO

Pizzato non paga oneri finanziari in quanto non ha alcun debito con le banche e nel 2022 con 74.750.332 euro di fatturato ha incrementato del 27,45% quello del 2021. Un’azienda di Marostica in pieno sviluppo con prodotti di elevata tecnologia e con presenza di filiali nel mondo.
Certamente la più dinamica in zona anche se ancora lontana dai 274.230364 euro della Vimar (+11,87% sul 2021) e con un notevole utile netto pari al 16,6% sul fatturato.
Queste due aziende dal punto di vista imprenditoriale sono da considerarsi il fiore all’occhiello per Marostica rappresentando anche tecnologie specifiche. Evidentemente sono condotte da imprenditori che cercano di ottimizzare al massimo capacità tecnologiche con opportunità di mercato del settore. Comunque questo è tutto un altro mondo, a cui sono molto vicino, rispetto alla così detta politica del Sindaco Mozzo ed allo spreco di soldi ed alle pagliacciate che ci stanno dietro.

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ENZO COLOSSO, ASSESSORE A MAROSTICA, NON VUOL FARE I CONTI REALI. IL BILANCIO DI PREVISIONE 2024 EVIDENZIA UN BUCO ECONOMICO, MA NON LO DICE PER SALVARE LA LEGA

Se prendiamo il bilancio di previsione 2024 presentato nell’ultimo Consiglio Comunale vediamo che le entrate correnti previste ammontano a 11.244.000.571,68 euro mentre le uscite correnti sono 10.920.102,60 euro. Resta una differenza positiva di 324.459,08 euro. Ora se pensiamo che gli ammortamenti e svalutazioni si aggirano sui 2 milioni di euro all’anno, secondo i precedenti bilanci, risulta molto difficile che ci possano essere proventi ordinari e straordinari a copertura di tale costo.
È la logica del conto economico cui Colosso sfugge per aprire solo il cassetto della cassa per vedere se ci sono soldi. Anche se poi la gestione economica è negativa come nel 2022 di – 264.572,81 euro. Avere soldi in cassa non significa affatto avere un bilancio in utile o in pareggio.
Risulta pure evidente anche l’incapacità del gruppo Santini di far un minimo di controllo dei conti. Già sotto le elezioni Santini rifiutò di riconoscere, da noi informato, il buco del bilancio 2022 e diede spazio alla farsesca minaccia di Colosso di querelarci per turbativa elettorale. Querela ovviamente poi mai vista con relativa figura di m….di Colosso. Ma a lui le figure non Interessano avendo sempre più spazio politico dal Mozzo, anche se di voti non ne ha preso alcuno perché è un assessore non eletto, ma pescato dalla Lega di Marostica per probabile conoscenza/amicizia con Scomazzon.

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