LA VOLKSBANK SI ACCONTENTA CON UTILE DEL 12,6%

UTILI A “GO GO” NEL 2024 PER LE BANCHE. MA LA VOLKSBANK SI ACCONTENTA CON IL 12,6%

Tutta la stampa parla di utili milionari delle banche, senza però dare un riferimento per una reale valutazione, anche morale.
Certo ora ci sono pure i soldi per lanciarsi in acquisizioni e remunare gli azionisti.
Il riferimento corretto di valutazione di una impresa è il ROI, cioè quanto rende un investimento. E nel nostro caso è l’utile netto diviso il capitale, espresso in %.
La nostra Volksbank dopo gli anni bui di prima del 2020 quando aveva un ROI intorno al 3% mentre una buona banca aveva l’8%, adesso naviga intorno al 12,6%. Preso così sembrerebbe ottimo. Ma il sistema bancario che redditività ha avuto nel 2024?
Prendiamo due esempi di cui si parla in questi giorni: la Banca Popolare di Sondrio e Unicredit. Queste hanno rispettivamente il 16,1% e il 17,3%. Circa 4 punti percentuali in più rispetto alla Volksbank. E sono tanti soldini. Diciamo che Volksbank è stata morigerata, mentre le altre hanno pompato guadagni alla grande sugli interessi dei prestiti e sulla intermediazione finanziaria. Fare banca nel 2024 è stato un anno d’oro.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica

VOLKSBANK CON IL NUOVO CONSIGLIO MACINA BUONI UTILI

VOLKSBANK: CACCIA E RINNOVA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NEL 2020 E DA ALLORA INIZIA A REMUNERARE BENE IL CAPITALE

Anche il 2024 si chiude positivamente per Volksbank che ottiene una redditività sul patrimonio del 12,6%. Certamente ha funzionato il nuovo direttore generale con il Consiglio di Amministrazione con persone più competenti. Nel precedente c’era pure il marosticense Lorenzo Bertacco, quello che ci ha querelato per aver riportato alcune frasi del volantino diffamatorio nei suoi confronti che permise la vittoria elettorale di Scettro. Noi avevamo indicato nel volantino l’inizio di un andazzo politico a Marostica con l’uso della illegalità. Bertacco era dato per scontato come vincitore come candidato della Lega. E senza quel volantino diffuso capillarmente casa per casa avrebbe vinto.
Il bilancio 2024 della Volksbank comunque non è molto differente dal 2023, al di là del tono trionfalistico del comunicato stampa, c’è solo una riduzione di alcuni costi, che fanno aumentare alla fine l’utile. E ricordiamo che il 2024 sarà ricordato come l’anno d’oro per le banche.
Se poi leggiamo i dati nell’immagine, la gestione del margine finanziario è abbastanza simile all’anno precedente.

Noi ci battemmo per alcuni anni dicendo che la gestione della banca stava diventando insostenibile, dopo l’incorporazione della Popolare di Marostica, banca tecnicamente quasi fallita.

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E SIAMO ARRIVATI A 2.781 ISCRITTI A MAROSTICA SENZA CENSURA

I CITTADINI DI MAROSTICA VOGLIONO UNA REALE INFORMAZIONE CON COMMENTI MOTIVATI. NON LE SOLITE “PIRLATE” TRIONFALISTICHE ED INTERESSATE

E siamo arrivati a 2.781 iscritti a Marostica senza Censura. E continuiamo a crescere. Il che significa che i cittadini di Marostica gradiscono i nostri commenti ai fatti. Non vogliamo pretendere di dire la verità assoluta, ma certamente esprimere la nostra opinione.
Noi cerchiamo di dare una interpretazione ai fatti che di per sé possono essere banali.
L’ultimo significativo esempio è l’aumento dell’IRPEF comunale portata per tutti allo 0,8%. Viene annunciata senza reali spiegazioni in Consiglio Comunale. Non si dice che è perché le spese correnti sembrano superare per il 2025 le entrate correnti. Il che è vietato per legge. E non si dice che occorre mettere molta più attenzione alle spese con un rigoroso controllo della gestione. Basta vedere i costi pazzesci del costruendo Museo degli scacchi. O l’incredibile investimento per il restauro del Castello superiore senza una redditività da anni. Ma occorre l’intervento del Papa per aprire un bar-caffe’? Le tanto sbandierate iniziative hanno un costo e non sono una regalia di Mozzo, anche se poi utilizzate per essere rieletti. I politici fanno le cose con i nostri soldi e dovrebbero spenderli al meglio.
E noi siamo qui a controllare tutto questo, combattendo querele fasulle di chi vorrebbe mettere tutto a tacere e non essere giudicato. E siamo sempre stati assolti, come per l’incredibile vicenda dell’appalto truccato del gas con perdita per la Comunità di 910.000 euro. E a giorni sarà pubblicata la sentenza.
Comunque le cose cambieranno quando avremo cittadini onesti e competenti a gestire enti pubblici ed associazioni della nostra meravigliosa cittadina.

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UN PICCOLO VILLAGGIO STILE HIPPY A CHACAHUA IN MESSICO: UN SUCCESSO

Di età tra i venti ed i trenta anni i miei tre nipoti messicani hanno deciso 4 anni fa di costruire un piccolo villaggio speciale nel parco naturale di Chacahua. 10 capanne, ottimi servizi esterni, una sala riunioni/lettura ed una ampia cucina. Il target è soprattutto di giovani europei con lo zaino in spalla.
Ognuno si può cucinare quello che vuole, ma deve sempre lasciare tutto pulito. Segna sull’apposito libretto le bibite che si prende e paga a fine soggiorno.
C’è solo il responsabile del villaggio stipendiato oltre ad uno dei tra nipoti che sovraintende e tre volontari che aiutano, con vitto ed alloggio gratis.
La formula del soggiorno è economica e di successo.
Noi siamo rimasti tre giorni e siamo ringiovaniti.

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UNA SPECIE DI PESCE SPADA HA ABBOCCATO

UNA SPECIE DI PESCE SPADA HA ABBOCCATO E STASERA È GARANTITA LA ZUPPA A PORA’, IN MESSICO

Tutti al lavoro per preparare la zuppa di pesce per questa sera. Ci siamo alzati alle sei questa mattina per prendere il barchino. L’idea principale era di vedere le balene della baia. Che però ben si sono guardate dal farsi vedere. Nel frattempo la pesca è andata molto bene con due pescioni tipo pesce spada. Quindi tornati all’attracco della barca il giovane che la pilotava su un asse di legno con mano esperta ha tagliato i pesci, mettendo i vari pezzi in un sacchetto. Per poi passare, ritornati al nostro villaggio “hippy” di Pora’, nella piccola cucina curati dalle mani delle ragazze ospiti con noi.

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GLI ALPINI CELEBRANO IL FASCISMO?

Gli Alpini “festeggiano” a Breganze la guerra fascista contro la Russia con la presenza della Donazzan? È una vergogna

La battaglia di Nikolaevka combattuta il 26 gennaio 1943 durante la seconda guerra mondiale, fu un feroce scontro tra le forze italo-tedesche dell’Asse e le truppe sovietiche. Ci fu da parte dei sovietici un attacco molto consistente che portò ad un caotico ripiegamento nella parte meridionale del fronte orientale e costituì la fase cruciale e risolutiva della ritirata, determinando l’annientamento delle truppe italiane, decimate da morti, feriti e prigionieri, con una minima parte in grado di uscire dalla sacca.

Il 16 gennaio 1943, giorno di inizio della ritirata, il Corpo d’Armata Alpino contava 61 155 uomini. Dopo la battaglia di Nikolaevka si contarono 13 420 uomini usciti dalla sacca, più altri 7 500 feriti o congelati. Circa 40 000 uomini rimasero indietro, morti nella neve, dispersi o catturati. Migliaia di soldati vennero presi prigionieri durante la ritirata e radunati dai sovietici in vari campi. Uno dei più tristemente noti fu quello di Rada, nei pressi della città di Tambov. Solo una percentuale minima di questi prigionieri farà ritorno in Italia a partire dal 1945.

Quindi in una simile cerimonia si dovrebbero ricordare le vittime del tradimento fascista degli italiani come dallo scritto che riportiamo di Lucia Lancerin.
“Ricordo straziante di mio zio Nino Milani partito a 18 anni senza vestiti né armi né alcuna attrezzatura adeguata, senza cibo né medicine. Ricordo lo strazio di una madre che con tutta la famiglia lo ha aspettato sempre non avendo più avuto notizie neppure per dargli una adeguata sepoltura. Ricordare è un dovere, è come se fosse stati inviati in campo di concentramento. Giovani inviati al macello per la follia di chi comandava. Le ultime notizie che abbiamo sono di un giovane malato, sfinito dal freddo e dalla fame, pieno di pidocchi morto non si sa dove né quando. Immagino lo strazio di chi per tutta la vita, ogni giorno ha sperato di avere sue notizie”.

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ECCO MATTEO MOZZO E VALENTINO SCOMAZZON PSEUDO DIFENSORI DELLA DEMOCRAZIA A MAROSTICA

MATTEO MOZZO, VALENTINO SCOMAZZON ED ENZO COLOSSO DEL COMUNE DI MAROSTICA USANO LE QUERELE “FASULLE” PER UCCIDERE LA DEMOCRAZIA
Rispettivamente Sindaco, Vice ed Assessore al bilancio usano i soldi dei cittadini di Marostica per querele intimidatorie contro chi esprime le proprie opinioni. C’è a questo punto una totale perdita di credibilità ed una evidente incapacità ad accettare un dialogo democratico.
Purtroppo le istituzioni non sono più governate, come nel passato, da “probi” cittadini che assurgono ad incarichi pubblici per provate capacità e meriti. Si diventa invece amministratori pubblici grazie alle cordate di “amiconi” più o meno mascherati dietro a partiti politici. In realtà diventa dominante l’affarismo.
E questo discorso vale anche per le minoranze. Per le querele ricevute non c’è mai stata una dichiarazione pubblica del Santini di turno e del suo gruppo che invece ben si son guardati dall’espromersi.
Certo che la partenza di questo andazzo è da attribuire anche al Partito democratico di Marostica con la giunta Dalla Valle.
Il Mozzo non ha cambiato strada ed anzi ha accentuato un simile comportamento intimidatorio.
Perché è evidente che un cittadino normale preferisce stare zitto per non dovere scucire euro per l’avvocato. Non considera, come nel nostro caso, che il costo per difendere il diritto di parola è come il costo per il medico. Non si bada a spese quando si è ammalati. Invece si preferisce stare zitti di fronte a certi fatti che toccano la morale e la coscienza con l’aggravante di permettere a degli amministratori comunali di cercare di zittire un democratico dibattito. È una vera vergogna per Marostica.
Viene il dubbio che le conferenze e le cerimonie varie per la Libertà e la Democrazia siano tutte delle pagliacciate. Non c’è corrispondenza con la realtà di comportamento.

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A PUERTO ESCONDIDO: UN MESSICO SEMPRE IN CAMBIAMENTO

E siamo arrivati in Messico e precisamente a Puerto Escondido. Per arrivare abbiamo volato con la Turkish via Istanbul. Manco da due anni e non potevo rivedere la mia numerosa famiglia messicana con nipoti e cugini oltre ai simpatici suoceri, che una certa età ce l’hanno pure.
Mancavo da Puerto Escondido dal dicembre 1988. Allora era un villaggio semplice con poche case pieno di giovani americani attratti dalla possibilità fare un ottimo surf. Oggi c’è perfino piccolo aeroporto definito “internazionale”. Certo che qui tutto cambia rapidamente. Ormai è come essere in America, con prezzi più convenienti.
A Puerto Escondido nel dicembre del 1988 ho conosciuto mia moglie che viaggiava con una amica messicana della California e una italiana. Mi ero aggregato al gruppo inizialmente aiutandole a portare le valigie. E poi dividevano i costi delle escursioni. Adesso girerò. Tra l’altro due nipoti hanno aperto un villaggio green su un’isola nel parco vicino a qui. E ci hanno invitati.
Ovviamente mantengo il profilo di un viaggiatore curioso e certo interessato ad una ospitalità dei piccoli e curati hotel.

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IL POLITEAMA A MAROSTICA MAI FINITO E SEMPRE PIÙ COSTOSO

POLITEAMA, MAI FINITO E SEMPRE PIU’ CARO. COSTI MAGGIORI DI 129.716 EURO RISPETTO AL PREVENTIVATO
E l’inaugurazione più volte annunciata ancora non si vede. Intanto siamo arrivati ad un costo complessivo di 1.164.716,85 euro rispetto ad un contratto inziale di 1.035.000,01. Quasi il 13% in più. Senza contare i soldi spesi, e anche persi con il fallimento dell’impresa, per costruire lo scheletro rimasto fermo per un decennio. Veramente il Comune di Marostica con tutte le sue amministrazioni fa una figura dell’incapace. Ma anche la struttura tecnica a questo punto lascia molto a desiderare. Possibile che rapidamente non si possano chiudere bene i lavori ed avere questo “benedetto” teatro?
La notevole capacità però di aumentare in poco tempo le tasse, la coppia Mozzo-Colosso la ha recentemente dimostrata con l’aumento al massimo possibile dell’Irpef comunale. Il Comune di Marostica era finanziariamente bloccato per l’avvicinarsi delle spese correnti maggiori delle entrate correnti. Fatto vietato per legge. E così la politica delle roboanti dichiarazioni della Laga-FdI di Marostica si scontra con i conti quasi fuori norma e che non possono essere truccati. A Colosso, il nostro ragioniere importato dall’esterno, suggeriamo ironicamente un bilancio comunale in bitcoin, per avere maggiore flessibilità.
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www.marosticanotizie.it

GLI ALTRI FIGLI DI DIO

“GLI ALTRI FIGLI DI DIO” RACCONTA LA STORIA STRAORDINARIA DELLE ERESIE SPAZZATE VIA DA UNA CHIESA CRISTIANA CHE SI IMPONE ANCHE CON FEROCIA

Sono sempre stato appassionato della storia delle religioni ed in senso ampio della spiritualità umana. Per questo ho anche girato il mondo. Ero arrivato in Etiopia e stavo andando ad Axum dove è custodita l’Arca dell’Alleanza, trafugata dal tempio di Gerusalemme intorno al X sec. a. C. e raccontata dal Kebra Nagast, il libro sacro degli etiopi copti con il vecchio e nuovo testamento. Ero arrivato al monastero su un’isola in mezzo al lago, dove era transitata l’Arca nel suo lungo viaggio. C’era una cerimonia religiosa in corso. Non potevo non assistervi. Ma mi sembrava di essere in India. Grande spiritualità, canti balli e cerimonia piena di gioia.
Era la conseguenza del mantenimento del Cristianesimo antico non irregimentato dal Concilio di Nicea dove si cominciarono a fissare i dogmi del cattolicesimo. E chi non li seguiva era a rischio di esilio o morte. Gli etiopi erano lontani da Costantinopoli e Roma e poi gli arabi mussulmani li avrebbero separati a lungo dalla Chiesa.
La vicenda della similitudine tra cerimonie religiose indiane ed etiopi mi ha fatto comprendere che forse tutte le religioni hanno una forte base comune con principi condivisi e sono costruite dagli uomini in secoli di storia.
Il libro “Gli altri figli di Dio” recupera l’ambiente in cui nasce il Cristianesimo e la discussione che ne scaturì con la sua diffusione. Anche se è difficile trovare ampia documentazione in quanto si cercò di cancellare con la vittoria della Chiesa qualsiasi documento di posizioni diverse. Sopravvivono molti scritti di Celso, filosofo greco che visse intorno al 180 d.C. e che deride il Cristianesimo come un cumulo di fantasticherie e considera Gesù come un esorcista. L’idea poi di una incarnazione di Dio è per Celso assurda. Come la nascita di Gesù da una vergine.
Però Celso comprende che un certo Cristianesimo può essere utile a mantenere in piedi un impero romano sempre più in difficoltà.

Leggere quindi il libro di Catherine Nixey è leggere la storia non scritta dai vincitori come fu la Chiesa che impose la “sua” religione.

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