
ETRA NEL 2024 HA UN INTERESSANTE UTILE NETTO DEL 3,9% DOPO ANNI CRITICI. CERCHIAMO DI CAPIRE COSA CI STANNO RACCONTANDO
Ed è proprio una sorpresa, perché dopo anni abbastanza critici Etra presenta un bilancio in regola come utile. Lo stesso risultato del 2021. Ricordiamo che nel passato la “politica” voleva un bilancio in pari o dividere l’utile. Una cosa da ignoranti, perché senza utile accantonato non si fanno investimenti.
Ma l’aria sembra appunto cambiata. E se guardiamo i costi troviamo che i costi esterni diminuiscono del 4% sul valore della produzione mentre i costi del personale dell’1%. Ma in realtà la diminuzione delle % dei costi non sembra dovuta ad una maggiore efficienza, ma ad un aumento del costo dei servizi pagati dai cittadini.
Infatti l’acqua è aumentata del 9,2% dal 2024, ma l’addebito per gli utenti è stato effettuato nel 2025. Inoltre “Le tariffe del Servizio Integrato Rifiuti sono state determinate dai Piani Finanziari dei sub-ambiti tariffari del Bacino Brenta per i Rifiuti, che ha affidato ad ETRA il servizio in regime di tariffa corrispettivo; i Piani Finanziari sono stati calcolati applicando il Metodo Tariffario Rifiuti per il secondo periodo regolatorio MTR-2 aggiornato per le annualità 2024 2025, imposto da ARERA con delibera 389/2023/R/rif del 4 agosto 2023, a copertura dei costi operativi e d’uso del ca pitale sostenuti da ETRA”
«Con le tariffe, peraltro – afferma Antonella Argenti presidente del Bacino Brenta – i cittadini contribuiscono in modo significativo agli investimenti che realizziamo a favore di tutto il territorio. Nel 2023 la Società ha realizzato investimenti per abitante pari a €113. Nel 2024 sono stati €122 che diventeranno €151 nel 2025. Questi consentiranno di risolvere problemi di conferimento o di accessibilità (pensiamo alla realizzazione di centri di raccolta in circolarità, alle piazzole aperte h24 disseminate sul territorio, all’implementazione dell’efficienza degli impianti, al rinnovo del parco mezzi della raccolta alimentati a biometano prodotto dall’Azienda stessa). Il fatto che gli utenti contribuiscono alla realizzazione degli investimenti attraverso la tariffa costituisce un elemento decisivo per capire che tutti siamo corresponsabili del miglioramento del nostro ambiente. La nostra responsabilità come amministratori è di garantire l’efficacia e l’efficienza del servizio».
Insomma è passata la ferrea logica aziendale di avere utile e risorse per investire anche con soldi propri. D’altra parte di debiti in eccesso si muore.
Ecco inoltre la dichiarazione del Presidente Flavio Frasson. “Più di 22 milioni sono stati dedicati agli investimenti per il Servizio Ambientale e quasi 64 milioni per il Servizio Idrico Integrato. Per attuare questi investimenti ETRA ha fatto ricorso al mercato del credito per investimenti attraverso la strutturazione di finanziamenti da parte di stakeholder finanziari diversi, anche istituzionali, come la BEI – Banca Europea per gli Investimenti, che ci ha finanziato direttamente con un’operazione da 100 milioni di euro e durata di 20 anni. Questi investimenti sono possibili grazie alla grande capacità dimostrata dall’azienda nell’intercettare finanziamenti importanti e per la decisione di destinare buona parte delle risorse ricavate dalle tariffe a tale scopo. Questo ha voluto dire che ogni utenza ha contribuito alla realizzazione delle diverse opere programmate. Nel 2023 la quota in bolletta per abitante destinata gli investimenti è stata di € 133. Nel 2024 sono stati € 150 che diventeranno € 164 nel 2025. Le scelte maturate in questi mesi attraverso un confronto serrato e produttivo che ha coinvolto fattivamente differenti soggetti istituzionali e stakeholder, rappresentano un grande valore, oltre che economico, partecipativo”.
Insomma cari cittadini è finito il tempo della presunta Befana e si paga tutto. Il problema è di capire se i soldi sono ben spesi, perché andare in utile aumentando le tariffe è un gioco da ragazzi.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica