IL “BUCCO” DEL MARKETING ALLA PARTITA A SCACCHI DI MAROSTICA. UNA IMPORTANTE QUESTIONE

Per la prima volta la Partita a Scacchi non è stata rinviata per brutto tempo, ma in pratica sono state annullate le due rappresentazioni alla domenica. Quali sono state le ragioni? Costi elevati? Non disponibilità di partecipanti o attrezzature? Non si sa sa. Il Bucco, Presidente della Pro Marostica, ha annullato e rimborsato parzialmente i biglietti. E chi si è visto si è visto. Le perplessità tra i marosticensi sono state parecchie per una simile decisione.

Ma una importante considerazione va fatta, leggendo le prenotazioni. I biglietti del venerdì e sabato vengono tutti venduti senza problemi. Alla domenica con più difficoltà. Ovvio perché il giorno dopo è lavorativo ed il weekend è finito. E anche la replica del pomeriggio manca del fascino dello spettacolo serale.

A questo punto una seria considerazione va fatta. Perché la Partita non si svolge in due settimane di seguito solo il venerdì ed il sabato sera? Questa variabile di marketing è stata mai presa in considerazione?

Ma sappiamo che le variabili di marketing non sono il piatto forte dell’attuale Presidente della Pro Marostica. E quindi meglio annullare per cattivo tempo e prendersi i soldi dell’ assicurazione.

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MOZZO APPARE TRASFORMATO: INFORMATO, PROPONENTE ED AGGRESSIVO. MA NON FA I CONTI CON LA REALTA’

Ed ad un certo punto a fine riunione della Consulta delle Associazioni della Biblioteca (oggi una trentina) appare lui, il Sindaco. È chiaro che non possiamo non chiedergli informazioni sul Politeama oltre che congratularci per aver favorito l’arrivo in Valle San Floriano del CPIA la scuola statale per la formazione degli adulti. Sarà una iniziativa che darà nuova vita alla frazione e di sicuro successo. Altro che scuola Montessori per bambini che non ci sono.

Per il Politeama, la “scatola” abbandonata dalle precedenti amministrazioni, descrive una situazione di un intervento drammatico costato 2 milioni di euro ed ora quasi terminato. Conferma che la sala non può ospitare anche un cinema, adducendo che il cinema è in crisi e che guardando il successo di Breganze non si vuole portare via clienti. È evidentemente una scusa: negli anni passati è stato fatto un clamoroso errore di progettazione.

Per il futuro ha una visione alquanto utopistica: fare del Politeama un centro sperimentale per il teatro con il supporto della Regione. Di concreto, come sospettavamo, oggi non c’è nulla. E ‘ rischioso, come la vicenda del ristorante del Castello superiore insegna, fossilizzarsi su una unica strada. Sarebbe importante avere più alternative in modo da rendere un minimo economico l’investimento che ad oggi si prospetta un costo notevole dal punto di vista gestionale. In pratica è un salto al buio. Certo il Mozzo dice che non avendo esperienza al riguardo si sono guardati in giro. Ma di programmi certi e costi non ha detto niente.

Altro problema sollevato dai partecipanti è la disponibilità di una sede per le associazioni. E qui il Mozzo ha escluso qualsiasi possibilità per il futuro, anche perché portare gli uffici del Comune a Palazzo Baggio, che avrebbe liberato l’attuale sede del Comune, non è praticabile in quanto gli Artigiani hanno rinnovato il contratto di affitto.

Certo che si è difeso anche sparando sulla poca avvedutezza delle precedenti amministrazioni che hanno anche venduto l’attuale edificio delle poste e la sede dei commercianti, una volta di proprietà comunale. Cosa che abbiamo appreso per la prima volta. Ma sul fantomatico Museo delle Scacchiere non ha detto nulla.

Noi siamo sempre dell’idea che con questo tipo di gestione del Comune è difficile far quadrare i conti.

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IL POLITEAMA E’ PRONTO. MA NON C’E’ALCUNA INAUGURAZIONE E NESSUN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO ANNO

Di soldi nel Politeama ne sono stati buttati una marea, partendo dall’era Bertazzo che sembra l’antichita’. Quindi parliamo di oltre 20 anni fa. Gli ultimi sono circa 1,5 milioni di euro per finirlo. Ora c’è da fare un programma che ovviamente sarà limitato alle sole rappresentazioni teatrali. Perché la progettazione non ha previsto anche l’uso a cinema. Un grave errore che avrà non poche ripercussioni economiche rendendo difficile una reale redditività del Teatro. Questa è sostanzialmente il frutto dell’incapacità della politica a programmare seriamente.

Siamo ora in attesa oltre che dell’inaugurazione del gestore (Teatris o Piccionaia?) e della presentazione del programma. Ma dal Sindaco nessuna parola definitiva con il timore che il Politeama resti una scatola vuota.

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SPARISCONO A MAROSTICA LE CLASSI PER BAMBINI, MA INVECE NON C’E’ POSTO NEI CORSI PER ADULTI. E’L’ORA DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO

All’Università degli Adulti si sono raggiunti i 170 iscritti, ma oltre 30 sono rimasti fuori per indisponibilità di posti. Il CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, da poco trasferitosi da Bassano a Marostica nella ex scuola elementare di Valle San Floriano, registra un boom di iscritti. Ricordiamo che il il CPIA è una scuola statale partita soprattutto per insegnare l’italiano agli stranieri. Ma in realtà è aperta a tutti per il raggiungimento del diploma di terza media o per altri corsi di lingua o materie di interesse generale come l’informatica.

Per dare risposta alla richiesta degli adulti di maggiore istruzione, l’Università degli Adulti di Marostica intende utilizzare il prossimo anno anche la mattina per soddisfare le richieste di frequenza. Inoltre è allo studio un accordo con l’appena arrivato a Marostica CPIA per far partire a gennaio un corso di informatica ed uno di inglese, sempre per adulti.

Quello che sta avvenendo è una vera rivoluzione culturale per cui a causa anche del calo demografico, la formazione degli adulti sta quasi prevalendo su quella dei bambini. Il nostro Sindaco Mozzo proporrà una nuova scuola Montessori per adulti? Forse ha più probabilità di trovare frequentanti che quella lanciata in campagna elettorale per soli bambini.

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LA NEVE ARTIFICIALE A GALLIO. QUANDO L’AMBIENTE VA A FARSI FOTTERE UTILIZZANDO CON IPOCRISIA UN LINGUAGGIO AMBIENTALISTA

Sembra evidente che il nostro Veneto sia al limite della tenuta ambientale. Cementificazione della pianura, autostrade deturpanti, inquinamento della falda e assalto alle montagne con impianti di sci adesso anche con innevamento sempre più artificiale.

L’ultima trovata è l’impianto della Ski area Le Melette che dovrebbe “unire innovazione con rispetto dell’ambiente” come affermato da Luca Zaia, a seguire dal presidente di Federfuni Andrea Formento, dal Sindaco di Gallio ed ovviamente dal Presidente della società Le Melette, Andrea Rigoni. Senza che siano coinvolti i cittadini e chi difende l’ambiente senza interesse di soldi.

In realtà è solo un business per pochi eletti finanziato anche dallo Stato, senza alcuna valutazione sull’impatto ambientale.

Perché il cambiamento climatico è evidente e manca la neve naturale o meglio dura solo poco tempo. Ora si vogliono artificialmente mantenere delle condizioni climatiche che non esistono più. E per la neve artificiale necessitano grandi quantità di acqua. E poi che neve è? Occorre fare in modo che tenga anche con temperature più elevate. Cosa ci mettono dentro? Quali sostanze chimiche? Senza contare l’enorme consumo di energia elettrica per farla.

Insomma non c’è niente di difesa ambientale, ma solo interesse economico. La cosa vergognosa è che nessuno insorga di fronte ad evidenti falsità e che ad Asiago non ci sia alcun intervento al riguardo. Noi pensavamo che almeno il CAI intervenisse di fronte ad un linguaggio che di difesa dell’ambiente non ha nulla a che vedere. Solo il WWF ha protestato.

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante palla di neve

QUANDO LA PITTURA DIVENTA RACCONTO PIENO DI SPIRITUALITA’. HO RITROVATO L’ETIOPIA A FELTRE. UNA VISITA E’ OBBLIGATORIA

Incredibile, non credevo ai miei occhi. Ne avevo sentito parlare di questo monastero di Santa Corona e San Vittore arroccato in cima ad un colle ad Anzu’ vicino a Feltre. Ma non ci avevo mai dato troppo peso. Capita però che il mio Club Rotary organizzi una gita, con guida l’eccellente socio Marcadella, già responsabile dell’archivio di stato.
E qui la grande sorpresa. Mi sembrava di essere tornato in Etiopia, ma anche a Ocride in Macedonia del Nord nella chiesa di San Clemente. Le chiese antiche, diciamo fino intorno all’anno 1000, non sono sfarzose ma tutte dipinte in modo semplice per comunicare la vita di Gesù e dei Santi. Una forma didattica per illustrare al popolo i Vangeli ed il Cristianesimo. E quindi comunicano grande spiritualità non potere religioso a cui sottomettersi, tipico poi delle chiese strettamente alleate col potere politico per l’obbedienza della gente.
La Chiesa è stata recentemente restaurata e i suoi dipinti sono veramente splendidi. Ma c’è anche la possibilità di fermarsi per un semplice pasto nel convitto del chiostro. Occorre però prenotare. Si può quindi passare una intera giornata in una delle più antiche basiliche intitolata ai martiri Vittore e Corona, i cui corpi furono recuperati in Siria, perché in quei luoghi il primo Cristianesimo fu perseguitato.
Una visita particolarmente consigliabile.

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IL MOZZO, CON VALENTINO SCOMAZZON, E’ UNA CUCCAGNA PER GLI STUDI PROFESSIONALI

Diciamoci la verità. Questi ultimi anni sono stati di roboanti annunci da parte di Mozzo & C. di partecipazioni per ottenere finanziamenti per un sacco di progetti. La realtà dei fatti è però molto misera. A parte l’indecente fermata del bus realizzata a tamburi battenti, gli unici investimenti conclusi sono quelli impostati dalle precedenti amministrazioni che sono terminati, ma non ancora utilizzati. E parliamo del Politeama e dell’assurda situazione del pseudo ristorante del Castello superiore finito ma inutilizzato.
Ma pensiamo anche ai progetti decantati in campagna elettorale come il nuovo Palazzetto dello Sport e la famosa scuola Montessori o le varie rotatorie sulla strada per Breganze. Il restauro della scuola elementare partito con l’assegnazione ad una pseudo impresa di Napoli è in ritardo di una anno con relativi costi aggiuntivi.
Il Museo degli Scacchi poi è una pura invenzione elettoralistica, in pratica un bidone di un collezionista di scacchiere che non sapeva dove metterle, senza un reale supporto di una analisi marketing di probabili visitatori. Quando l’unica realtà da valorizzare in pieno è la Partita a Scacchi. E poi il Museo è stato tutto da rifare in quanto la disponibilità del piano superiore è stata tecnicamente bocciata dalle Belle Arti per problemi statici del Castello. Con relativi costi di riprogettazione.

Tutti queste idee hanno però implicato la presentazione di progetti e quindi costi relativi. Anche le varianti in corso d’opera, come per Porta Breganze, hanno il loro costo. Il vero affare quindi in questi anni lo hanno fatto i professionisti dei vari studi che hanno fatto e rifatto.

La logica che sta sotto un simile operare non è certo di programmazione, ma semplicemente di opportunità di finanziamento, cioè facciamo le cose che oggi hanno probabilità di essere finanziate, con il rischio poi di enorme confusione e anche variazioni in corso d’opera, di intasamento delle iniziative e di perdere quindi di vista ciò che veramente serve alla Comunità.
E di questi investimenti la Comunità di Marostica non è mai stata coinvolta se non nella forma del schei forse trovati, strombazzati come fosse un grande merito. Invece di considerare merito la realizzazione finale e concreta di opere che servono ai cittadini.

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GLI IMAM DELLA COMUNITÀ MUSSULMANA DEL BASSANESE ALL’INCONTRO CON IL ROTARY

Oltre agli iman Ezzedine Fatnassi e Souleymane Guibleweogo c’era anche mons. abate Andrea Gugliemi all’incontro di presentazione della comunità mussulmana che nel bassanese conta circa 800 persone di varie etnie.
La lingua comune tra loro è l’italiano essendo i mussulmani provenienti da diversi paesi e quindi con lingue diverse. L’attività della comunità è improntata alla preghiera, che si svolge nella moschea di Cassola, ed alla solidarietà con aiuto reciproco in quanto i componenti genericamente hanno un basso reddito.
Un grave problema emerso è la non possibilità per i mussulmani di seppellire i loro morti, non essendoci un cimitero mussulmano a Bassano. Le salme quindi devono essere spedite nel paese di origine ed il pagamento delle spese è generalmente fatto dalla comunità. Per la religione mussulmana è importante il rispetto del corpo e quindi non è possibile la cremazione.
L’abate Gugliemi ha sottolineato come la convivenza tra le due comunità sia molto proficua e sia sempre stata improntata al profondo rispetto delle singole religioni, avendo anche parecchi punti in comune soprattutto nel Vecchio Testamento.
Dagli iman è stato sottolineato come l’attuale informazione sia molto fuorviante sulla realtà di vita dei mussulmani che non può essere associata a fenomeni terroristici che sono del tutto estremamente minoritari anche se poi creano una immagine negativa sulla comunità.

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L’8 NOVEMBRE 1908 LA REGIA PREFETTURA DI VICENZA PROPONE AL COMUNE DI MAROSTICA LA CONSEGNA DELLE MURA CON L’OBBLIGO DELLA CONSERVAZIONE

Il Castello inferiore era già stato venduto al Comune a fine del 1700 da Venezia, proprio poco tempo prima dell’arrivo di Napoleone.
Le Mura invece restano dello Stato e nel 1908 c’è la proposta della Prefettura di Vicenza della gestione delle stesse da parte del Comune. C’è un lungo dibattito in Consiglio Comunale di Marostica che non ha soldi per la manutenzione ed il restauro. Infine il 30 maggio 1910 il Comune accetta la consegna delle Mura dichiarando che si limita alla conservazione non potendo sottrarre soldi dal bilancio comunale appena sufficiente per le necessità della Comunità.

Successivamente non esistono ulteriori atti, tantomeno di vendita di torri da parte del Comune che ha solo la gestione. Negli anni, soprattutto dopo la fine della prima guerra mondiale, ci sono cittadini che senza alcun accordo per l’eventuale affitto con il Comune si impadroniscono di alcune torri. È evidente il disinteresse dell’amministrazione comunale per le Mura perché non ha soldi per intervenire. Ne’ d’altra parte ci sono accordi particolari con privati appunto di affitto.
C’è un effettivo disinteresse storico tant’è che qualcuno proponeva ai primi del ‘900 addirittura l’abbattimento delle Mura. Però nulla cambia in termini di proprietà: Mura e Torri sono dello Stato e da poco tempo cedute al Comune.
È chiaro che è cambiato anche l’interesse storico e Marostica va fiera dei suoi Castelli e delle sue Mura. Ora è tempo di chiarire la questione. Avrà il Mozzo il coraggio di affrontare tale problema? Noi siamo molto dubbiosi sulle sue capacità. Da venditore di vino a serio amministratore di una cittadina senza alcuna esperienza di gestione è una difficile trasformazione. Si può fare solo “politica” strombazzata cercando i finanziamenti più assurdi per dire che si fa, senza però risolvere le questioni base della Comunità.

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14.000 EURO DAL ROTARY PER 20 GIOVANI DA SALVARE CON LA GIUSTIZIA RIPARATIVA

Con la giustizia riparativa si tende a porre rimedio attivamente alle conseguenze dannose che la condotta dell’autore del reato ha cagionato in primo luogo alla vittima. E quindi si cerca il recupero sociale attraverso il coinvolgimento della vittima, offensore e comunità. A Villa Angaran di Bassano sono stati coinvolti 20 giovani autori di vari reati a cui il tribunale ha concesso la possibilità di un percorso di giustizia riparativa con un costo complessivo di 20.000 euro di cui 14.000 come contributo dal Rotary. Attraverso tale percorso solo il 15% dei giovani ricade poi nel reato rispetto a quelli che subiscono la normale detenzione che per l’85% ripetono il reato. È un modo alternativo di scontare la pena e un tentativo di riportare alla correttezza sociale giovani che in pratica hanno dimenticato cosa sono i valori morali. Nella serata di chiusura del progetto gli autori del percorso hanno risposto in dettaglio a varie domande dei soci rotariani. 

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