LA GRANDE ALLEANZA “PATRIOTTICA” A MAROSTICA PER BATTERE IL MOZZO-LEGA, ORMAI ISOLATO

Unico grande risultato ottenuto dal Mozzo-Lega con la sua arrogante politica di esclusione totale di cittadini e partiti nelle scelte amministrative di Marostica è stato quello di compattare le minoranze del Consiglio Comunale, che però sono maggioranza tra gli elettori.
Solo la divisione tra i partiti, e quindi una corsa politica individuale, ha portato la Lega alla vittoria nel 2018 con circa il 33%.

Sembra che l’accordo ci sia per andare quindi alle elezioni con una lista unica per battere la Mozzo-Lega. Quindi Pd, FdI ed Azione si alleano a Marostica per buttar fuori dal Castello una Lega che sempre più ha dimostrato una incapacità di azione concreta nel realizzare i programmi promessi, arrogandosi anche meriti assolutamente non dovuti delle iniziative delle amministrazioni precedenti.

È la prima iniziativa seria che sentiamo in questi ultimi tempi. Certo la Dalla Valle con le sue ambizioni personali farà i capricci, ma non hanno scelta se vogliono vincere e cambiare. Noi ci auguriamo che questo patto a tre si realizzi con un Sindaco “super partes” ed a questo punto la nostra proposta per Mario Guderzo sembra la più credibile.

È veramente ora di cambiare dopo la disastrosa situazione creatasi con un Mozzo-Lega assolutamente incompetente ed impresentabile nel gestire una Amministrazione Comunale. Già cinque anni ci sembrano troppi.

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PETIZIONE PER MARIO GUDERZO SINDACO: UNA CANDIDATURA DI TUTTI I CITTADINI DI MAROSTICA PER RIDARE ONORE, PRESTIGIO E PARTECIPAZIONE ALLA CITTÀ

Un lettore ha così definito Mario Guderzo: “Uomo di grande cultura e integrita’ con una visione culturale internazionale e una reputazione non comune”.
Noi lanciamo una petizione: che tutte le forze politiche ed i gruppi sociali di Marostica favorevoli ad un cambiamento all’incredibile situazione odierna di gestione della Comunità propongano Mario Guderzo a Sindaco di Marostica. Abbiamo bisogno di una figura capace e di prestigio, mettendo da parte singoli interessi personali.

Mario Guderzo laureato a Padova in Lettere e specializzato in Storia dell’Arte a Bologna sempre con 110 e lode è stato direttore del Museo di Bassano, Presidente e poi Direttore del Museo Canova a Possagno.
Quindi non ha solo una esperienza culturale, ma anche di gestione di Enti pubblici. Ed è conosciuto a livello nazionale ed internazionale come grande esperto del Canova.
Una figura quindi ideale per essere Sindaco di una cittadina come Marostica che ha la assoluta necessità di rigenerarsi con amministratori pubblici competenti, capaci e e con esperienza professionale. Guderzo può anche promuovere a costruire attorno all’evento della Partita a Scacchi una continuità con l’Opera di Mirko Vucetich che ebbe la grande intuizione di rendere Marostica finestra della Venezia del 1400.

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I LETTORI CREANO LA NOTIZIA CON LE CORRETTE INFORMAZIONI: L’INUTILE MENSA PER LA SCUOLA PRIMARIA DI SAN LUCA. QUALI INTERESSI?

Abbiamo pubblicato la notizia dell’investimento di 412.500 euro nella mensa di San Luca con relativo progetto con un costo di quasi 40.000 euro. Ed abbiamo espresso il dubbio sulla sua validità conoscendo la criticità delle piccole scuole elementari di zona.
Non avevamo però le prove. Queste ci sono state fornite dai lettori.

Subito c’è stato il tentativo di sputtanarci da parte di una ex dipendente del Comune di Marostica. Smentita, ha poi chiesto scusa per le sue affermazioni.
Infatti siamo stati informati che non c’è boom di iscrizioni alla scuola di San Luca, ma addirittura quest’anno è stata soppressa la prima con relativo trasferimento degli scolaretti a Marsan.
Poi la mamma di un bimbo frequentante ha affermato l’inutilità della mensa, ma piuttosto la necessità di una palestra per fare un po’ di esercizi.

È evidente che l’investimento è stato deciso senza alcuna consultazione dei cittadini e degli interessati ed a questo punto abbiamo il dubbio che si nascondano finalità speculative/clientelari.
Non va nascosto che il “vero” decisore/Sindaco a Marostica sugli investimenti è il geometra Valentino Scomazzon e si può intravvedere in certi comportamenti un palese conflitto di interessi con la sua attività professionale.

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412.500,14 EURO PER LA MENSA SCOLASTICA DELLA SCUOLA ELEMENTARE “OLGA GUGELMO” DI SAN LUCA. TUTTO OK?

Il munifico Pnrr è stato messo in pista anche per la mensa scolastica della scuola elementare di San Luca.
Il progetto è della studio Crestani 3C di Marostica con un costo di 39.859,94 euro.

Confessiamo che non conosciamo la problematica non essendoci stato alcun dibattito pubblico al riguardo. Ci viene però un dubbio: è una scelta corretta spendere 412.500,14 euro per una mensa scolastica per una piccola scuola elementare? Qual’e’ la situazione attuale e quanti sono gli iscritti? I genitori hanno condiviso tale scelta? Non vorremmo che dietro certe scelte si nasconda una scelta più “economicista” (in pratica “ciapemo i schei”) che reale.

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L’AMBIGUITA’ DELLA COMUNICAZIONE: MAROSTICA CITTÀ DEGLI SCACCHI O DELLA PARTITA A SCACCHI?

Quando parliamo di Partita a Scacchi non dobbiamo dare per scontata una tradizione che si basa esclusivamente sul “fare” un evento. Sul ripetere un evento senza una attenta riflessione di come lo comunichiamo.
Ne è esempio di come si tende sempre più a definire Marostica città degli Scacchi. Il che fa dimenticare quella che è invece la realtà, per inventarci una cosa che non è e svilendo la comunicazione.
Quando definiamo una città, come può essere un prodotto qualsiasi, va esplicitato il fattore differenziale ed unico che incuriosisce chi ascolta.
Ora cosa vuol dire “Marostica città degli Scacchi”? Che ci sono delle iniziative collegate agli scacchi. Ma possono essere migliaia le città che possono definirsi degli scacchi perché o fanno delle gare o hanno dei musei.
Nessuna ha una Partita a Scacchi con pedine viventi ambientata in una città medioevale con uno spettacolo del 1400 veneziano.
Quindi la definizione vera e sintetica da comunicare è “Marostica città della Partita a Scacchi” e anche con sottotitolo “con pedine viventi”. Il primo esempio è appunto con la rappresentazione del 1923. Che poi rimase fatto unico perché dietro non c’era una storia. Era un po’ una gogliardata. Vucetich creò la storia e quindi l’opera riproducibile.
La deviazione di comunicazione di “Marostica città degli Scacchi” porta a impoverire culturalmente dando valore ad una generica realtà degli Scacchi, che molte città possono vantare di avere, invece di valorizzare lo storico evento della Partita a Scacchi con personaggi viventi, l’Opera di Mirko Vucetich, che si basa sulla costruzione di un evento ambientato nel mondo veneziano del 1400 nella Piazza di Marostica.
Questa semplificazione di comunicazione da Partita a Scacchi a semplicemente degli Scacchi, fa perdere in modo sciocco ed incredibile l’importante effetto della comunicazione di definire un evento unico e non riproducibile a livello mondiale. È il fattore distintivo di Marostica: essere la città della Partita a Scacchi con personaggi viventi.
Il motivo di questa deviazione della comunicazione, perdendone l’importanza, è dovuto all’impoverimento culturale di Marostica in questi anni che dopo Vucetich non ha avuto personaggi che abbiano ripreso il suo lavoro approfondendo storicamente il mondo veneziano di quei tempi e proseguito con iniziative correlate.
Nasce così il generico modo di dire “Marostica città degli Scacchi” che tradisce e svilisce la realtà.
Per fortuna il libro di Andrea Speziali sulla figura dell’artista Vucetich ha ribadito l’importanza dell’Opera in se’, non come semplice gioco degli scacchi.

Nessuno quindi può tradire con la semplificazione di Marostica città degli Scacchi, perché Marostica con la Partita a Scacchi è portatrice di un evento unico ed eccezionale che fa della città con la sua Piazza, i suoi Castelli e le Mura la finestra del mondo veneziano del 1400 con una rappresentazione che vede impegnati oltre 600 figuranti, la maggior parte suoi cittadini.

Alessandro Morello
Associazione Amici/Volontari della Biblioteca

CI DOVREMMO TENERE ANCORA IL MOZZO E LA SUA TRUPPA CON LA SUA NUOVA “LINEA” POLITICA?

10 anni fa contribuii al raggiungimento del 16% dei 5 Stelle a Marostica. Lavorai costruendo il programma ed organizzando una serie di iniziative per inserire aria fresca in politica. Purtroppo il personaggio candidato Sindaco non era all’altezza ed il gruppo era manovrato da un “capetto politico”, molto limitato politicamente e rancoroso. Non aspiravo a nulla se non alla libertà di esprimere le mie opinioni. Tant’è che l’”eletto” una volta ottenuta la carega mi butto’ fuori dal gruppo appena espressi sul Gazzettino le mie perplessità sulla votazione che aveva tenuto in Consiglio Comunale, astenendosi, sulla vicenda dell’appalto truccato del gas.
5 anni fa tentai inutilmente di costruire una lista civica per poi alla fine appoggiare la candidatura di Mozzo, quando apparve all’ultimo momento, ritenendola l’unica possibile per rompere con il passato e fidandomi della sua promessa di verifica puntuale del bilancio e di una gestione partecipata con i cittadini.
In realtà il Mozzo è finito nelle braccia di Valentino Scomazzon e Simone Bucco, i reduci in Lega della vecchia politica. I risultati si sono visti. Capacità, questa si, di agganciarsi politicamente per avere finanziamenti, ma incapacità di concretizzazione, oltre che di assoluto menefreghismo per il parere dei cittadini e senza una gestione con un minimo di visione culturale per Marostica.

Adesso che ci resta da fare? Noi continuiamo con impegno e con successo, la nostra attività informativa con relative analisi e proposte, ben capendo però che i cambiamenti reali si fanno in Comune.
L’alternativa oggi realisticamente sarebbe una aggregazione attorno al Pd, una volta che il Bertazzo è sparito dalla circolazione, perché i numeri parlano chiaro ed il Mozzo cercherà di allearsi con i nuovi, si fa tanto per dire con una bella risata, di Fratelli d’Italia. Per la Dalla Valle invece sarebbe quanto mai opportuno che attendesse i risultati del processo sulla tangente del gas prima di scendere nuovamente in politica.

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A MAROSTICA PRENDONO ANCHE 405.000 EURO DAL PNRR PER UN MUSEO DELLE SCACCHIERE INUTILE. È UN BIDONE

Sarà solo una esposizione di scacchiere dono di un furbo collezionista che ha convinto la Bianchin & C. a prendersi a carico la sua collezione di scacchiere. In realtà Marostica non è la città degli scacchi come si vuol far credere e non viene svolto alcun torneo di rinomanza nazionale o internazionale, che meriti tale definizione. È la Città della Partita a Scacchi, che è una cosa diversa. Opera del geniale Vucetich valorizza Castelli, Piazza e Mura di Marostica con un grandioso spettacolo che si ricollega alla Venezia del 1400. La Partita a Scacchi è solo il pretesto per la sfida tra i due contendenti. Poteva essere un altro gioco.

Ma fare un museo “statico” delle scacchiere è una cosa fuori dal tempo. Oggi un museo per aver successo deve essere interattivo, coinvolgere il pubblico, non può appunto essere statico. Il più importante esempio di tale tipo di museo è il Muse di Trento che al visitatore fa intraprendere un viaggio tra natura, sostenibilità e tecnologia. Quindi non semplice visita di una esposizione di oggetti, ma partecipazione attiva del visitatore. E può essere fatto un museo della Partita a Scacchi, in cui alcune scacchiere possono giocare un ruolo coreografico.

Dietro al museo delle scacchiere invece non esiste alcuna progettualità e coinvolgimento del pubblico. Non è stata fatta alcuna ricerca. La giunta leghista si è fatta abbindolare da un suonatore di piffero che colleziona scacchiere, senza alcuna riflessione o consultazione di esperti di musei.

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TANTI SOLDI PERÒ POCHI FATTI A MAROSTICA, MA BASSANO NON RIDE, SIAMO QUASI AL DISASTRO

Proprio colpisce che il Teatro Astra, simbolo dei fasti passati di Bassano, stia in pratica crollando. E la società proprietaria dell’edificio si sta avviando felicemente al suicidio economico. Realmente non troviamo spiegazioni ad una simile situazione. Anche la Pavan brancola nel buio non sapendo che pesci pigliare.

E poi c’è il buco da riempire con qualcosa dell’ex Caserma Cimberle-Ferrari con la perdita all’inizio del mandato Pavan dei 10 milioni di finanziamento della Fondazione Cariverona. C’è stata la totale mancanza di rapida capacità di decisione. Adesso c’è l’idea del Genius Center da finanziare con un leasing privato. Come se lo scandalo del finanziamento della Pedemontana non insegnasse niente.
L’edificio del Tribunale è chiuso e non utilizzato da anni in attesa di un ipotetico ripristino del Tribunale utile da strombazzare solo in vicinanza delle elezioni. E che non avverrà realisticamente mai.

È appena scoppiato lo scandalo delle Case di Riposo con rette alle stelle e sotto utilizzate. La Pavan ha tolto la fiducia al Consiglio di Amministrazione.
Per non parlare della ipotesi di chiusura del Convento dei Francescani, simbolo di intervento nell’assistenza sociale.

Certo la Pavan ha dato il via all’ascensore/cabinovia per la risalita dal prato di S. Caterina. Probabilmente anche un anziano ci metterà meno tempo a piedi. E poi come si può rovinare un “dipinto” come quel particolare ambiente con rotaie e cabinovia?

L’unico aspetto di successo è quello cultuale: Mostra Canova, Mostra sui da Bassano, Opera Estate, Museo, Biblioteca ed il rinato Carnevale. Merito dei personaggi capaci che gestiscono le attività, ma anche della politica che non ha ostacolato è scelto le persone giuste. E sono arrivati i turisti non più “spaventati” dal marketing territoriale di certi personaggi sotto l’egida della fantomatica associazione Territori del Brenta.

A Marostica sembra che il nostro Mozzo abbia in tasca un sacco di soldi per investimenti. Ora però viene il tempo della realizzazione e finora in pratica si è visto solo la inutile ed orrenda nuova fermata dei bus. Poi vedremo la ristrutturazione antisismica della scuola primaria con l’utilizzo di una piccola impresa con sede vicino a Napoli, mentre i bimbi vanno a scuola nel patronato opportunamente riadattato in affitto a costi di mercato.
Dovremmo anche avere a disposizione quest’anno il Politeama dopo un’attesa incredibile.

Come maggior stratega culturale, stretto supporter del Mozzo, abbiamo il geometra Simone Bucco presidente della Pro Marostica. Il che è una prospettiva veramente da disperati.

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SI COMINCIA CON IL TOTO SINDACO CON I SOLITI NOMI. OVVIAMENTE ESCLUDENDO QUELLI IMPLICATI NELLA TANGENTE DEL GAS, FORSE

Ci comincia ad essere un po’ di agitazione in piazza a Marostica. Certamente non c’è rissa al momento per fare il candidato Sindaco. Noi avevamo proposto i nomi di Visentin e Guderzo, anche se gli interessati non sembrano gradire. Loro sono soddisfatti di quello che fanno senza pensare a qualcosa di diverso. E fare il Sindaco di una città come Marostica dovrebbe essere invece gratificante in quanto la cittadina ha una notevole notorietà e può essere utile anche nell’ambito di una propria attività professionale.
Qualcuno in piazza ammaliato dal profumo del caffè ci ha suggerito il nome di Roberto Xausa. Come curriculum non si discute, ma crediamo che ormai per Xausa il tempo sia scaduto da un bel po’.
Anche perché in questi anni non ha mai preso una posizione pubblica sulle problematiche cittadine. Ha fatto semplicemente il gestore di una “Opera Pia” secondo le volontà della Volksbank che ha dei soldini da spendere in beneficenza. Senza fare significative iniziative se non tenersi la poltrona in prima fila ad ogni cerimonia, come fosse un rappresentante pubblico e non un “addetto” di una azienda bancaria.

Sulla sponda Pd ovviamente sono in ballo due nomi: Santini e Capuzzo, mentre per il nuovo gruppo di FdI la Costa sembra in prima linea.

Ed alleanze sembrano difficili, anche con la Dalla Valle che più che a Calenda ha da pensare di come uscire dalla faccenda della tangente del gas, di cui ha coperto le responsabilità, forse dando con coraggio ulteriori spiegazioni dopo quelle date con molta fatica al Giudice in tribunale.

Insomma in questo momento il Mozzo, ex venditore di vino, ha la strada spianata per essere rieletto ed arrivare ai dieci anni da Sindaco anche se un bilancio vero e pubblico dei suoi cinque anni ancora non si è visto.

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MAROSTICA DIVENTERÀ LA CITTÀ DELLE SCACCHIERE NON DEGLI SCACCHI. MA NON SI RENDONO CONTO DEL RIDICOLO?

Regna in Mozzo & C. la più completa confusione mentale su che cosa sia la Partita a Scacchi di Marostica. Evidente frutto di una assoluta mancanza di una riflessione culturale.

Marostica è considerata la città della Partita a Scacchi. È errato che sia considerata la città degli Scacchi, in quanto non si svolge alcun torneo ne’ nazionale ne’ internazionale.

La Partita a Scacchi è solo l’ambientamento di un evento spettacolare riproducente storia, usi e costumi del 1400 veneziano. La grande idea dell’artista Vucetich di trasferire Venezia nella meravigliosa Piazza di Marostica.

A Messina, per esempio, si svolge un importante evento internazionale degli Scacchi con 120 partecipanti da tutto il mondo. Forse è Messina la vera città degli Scacchi.
Probabilmente con l’arrivo del fantomatico Museo delle Scacchiere, Marostica potrà aspirare a diventare la Città delle Scacchiere, non del gioco degli Scacchi.
Lo è della famosa Partita a Scacchi e la faccenda è diversa.

Ma senza alcun approfondimento culturale e dibattito la Giunta di Marostica decide di dare alla città la connotazione di “Città degli Scacchi” e non “Città della Partita a Scacchi”.
E qui trova la sponda nel famoso “Dott., Prof.” Bucco Presidente della Pro Marostica per cui la Giunta Comunale delibera di partecipare al Bando di concorso regionale “Città Veneta della Cultura” ipotizzando un programma per 230.287,95 euro.

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