L’AMBIGUITA’ DELLA COMUNICAZIONE: MAROSTICA CITTÀ DEGLI SCACCHI O DELLA PARTITA A SCACCHI?

Quando parliamo di Partita a Scacchi non dobbiamo dare per scontata una tradizione che si basa esclusivamente sul “fare” un evento. Sul ripetere un evento senza una attenta riflessione di come lo comunichiamo.
Ne è esempio di come si tende sempre più a definire Marostica città degli Scacchi. Il che fa dimenticare quella che è invece la realtà, per inventarci una cosa che non è e svilendo la comunicazione.
Quando definiamo una città, come può essere un prodotto qualsiasi, va esplicitato il fattore differenziale ed unico che incuriosisce chi ascolta.
Ora cosa vuol dire “Marostica città degli Scacchi”? Che ci sono delle iniziative collegate agli scacchi. Ma possono essere migliaia le città che possono definirsi degli scacchi perché o fanno delle gare o hanno dei musei.
Nessuna ha una Partita a Scacchi con pedine viventi ambientata in una città medioevale con uno spettacolo del 1400 veneziano.
Quindi la definizione vera e sintetica da comunicare è “Marostica città della Partita a Scacchi” e anche con sottotitolo “con pedine viventi”. Il primo esempio è appunto con la rappresentazione del 1923. Che poi rimase fatto unico perché dietro non c’era una storia. Era un po’ una gogliardata. Vucetich creò la storia e quindi l’opera riproducibile.
La deviazione di comunicazione di “Marostica città degli Scacchi” porta a impoverire culturalmente dando valore ad una generica realtà degli Scacchi, che molte città possono vantare di avere, invece di valorizzare lo storico evento della Partita a Scacchi con personaggi viventi, l’Opera di Mirko Vucetich, che si basa sulla costruzione di un evento ambientato nel mondo veneziano del 1400 nella Piazza di Marostica.
Questa semplificazione di comunicazione da Partita a Scacchi a semplicemente degli Scacchi, fa perdere in modo sciocco ed incredibile l’importante effetto della comunicazione di definire un evento unico e non riproducibile a livello mondiale. È il fattore distintivo di Marostica: essere la città della Partita a Scacchi con personaggi viventi.
Il motivo di questa deviazione della comunicazione, perdendone l’importanza, è dovuto all’impoverimento culturale di Marostica in questi anni che dopo Vucetich non ha avuto personaggi che abbiano ripreso il suo lavoro approfondendo storicamente il mondo veneziano di quei tempi e proseguito con iniziative correlate.
Nasce così il generico modo di dire “Marostica città degli Scacchi” che tradisce e svilisce la realtà.
Per fortuna il libro di Andrea Speziali sulla figura dell’artista Vucetich ha ribadito l’importanza dell’Opera in se’, non come semplice gioco degli scacchi.

Nessuno quindi può tradire con la semplificazione di Marostica città degli Scacchi, perché Marostica con la Partita a Scacchi è portatrice di un evento unico ed eccezionale che fa della città con la sua Piazza, i suoi Castelli e le Mura la finestra del mondo veneziano del 1400 con una rappresentazione che vede impegnati oltre 600 figuranti, la maggior parte suoi cittadini.

Alessandro Morello
Associazione Amici/Volontari della Biblioteca