LA TRUFFA DELLA GIUNTA DI MAROSTICA: TOLGONO DUE VOLTE LA STESSA CIFRA E POI SI INVENTANO LA FALSA MODIFICA DELL’ART. 5

La giunta di Gianni Scettro con Alcide Bertazzo, Simone Bucco, Mariateresa Costa, Ivan Moresco approvano la base d’asta per l’appalto del cambio di gestore del gas per 3,015 milioni di euro. Per arrivare a questa cifra tolgono dal valore dell’impianto stimato da Italgas di 5,367 milioni ben due volte (invece che ovviamente una sola volta) la stessa cifra dei costi di allacciamento. Costi che sono stati spesi dagli utenti e che quindi ovviamente non possono essere considerati di pertinenza dell’impianto Italgas. Sarebbe un illecito arricchimento in quanto appunto non spesi da Italgas. Con questo imbroglio di togliere due volte gli oneri invece che una volta sola si arriva appunto alla cifra di 3,015 milioni che una volta aggiudicato l’appalto ad Ascopiave viene girata a Italgas.
Italgas non ci sta e ovviamente vuole i 4,2 milioni che le spettano.
Dopo il il primo imbroglio, c’è una ulteriore truffa. Marica Dalla Valle appena eletta Sindaco si trova la patata bollente. Capisce tutto, si precipita a Milano e riesce a diminuire la cifra a 3,925 milioni e paga quindi 910.000 euro oltre i 3,015 milioni già pagati. Non denuncia però l’imbroglio in Consiglio Comunale ma giustifica il pagamento, tramite il tecnico della perizia, dicendo che la nuova normativa obbliga l’inserimento degli allacciamenti nella valorizzazione dell’impianto da pagare. Un clamoroso falso, una truffa ai cittadini in quanto l’art. 5 conferma sempre il contrario. Come logico ed ovvio. Non puoi incassare dei soldi che non hai pagato.
La Dalla Valle non denunciando la faccenda nasconde e salva gli autori della truffa e non sappiamo se permette così la prescrizione del reato. E ci querela in modo ridicolo quando diciamo che si tratta di un appalto truccato.
Sarà il Giudice a decidere il tutto alla prossima udienza del Tribunale ai primi di febbraio.

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PERCHÉ PIETRO FABRIS È STATO UN GRANDE UOMO

C’è un fattore distintivo che per noi è essenziale, conoscendo bene il Senatore Pietro Fabris da quando ancora era Sindaco di Bassano.
E dispiace che nella commemorazione di mercoledì nessuno lo abbia sottolineato. Perché forse si dà per scontato un valore che mai può essere dato per scontato.
Pietro Fabris era un vero grande democratico, cioè ha sempre rispettato le opinioni degli altri e poi deciso senza preconcetti.
Un ricordo giovanile indimenticabile. Con un gruppo di giovani cattolici, socialisti e comunisti partecipavamo al Gruppo Lavoratori Studenti che promuoveva la scuola serale per l’ottenimento della licenza media presso la sede del Liceo Classico.
Parte della DC ci considerava dei rossi bolscevichi e ci sabotava.
Andammo in delegazione da Pietro Fabris allora Sindaco di Bassano per chiedergli soldi per libri e dispense. Spiegammo cosa realmente facevamo attraverso una didattica innovativa attenta alle problematiche della società.
Ci ascoltava con la massima attenzione e si capiva che comprendeva. Era un vero democratico che esaminava il problema a prescindere dall’appartenenza ad un partito politico. Grazie anche a lui potremmo continuare il nostro impegno che definivamo “politico”, oggi forse di volontariato.
Grazie Pietro sei sempre stato un ricordo indimenticabile della mia gioventù impegnata.

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CARLOTTA CRESPI DEL COMITATO PROMOTORE DI RADICI FUTURE CONOSCE IL BUSINESS, MA NON LA DEMOCRAZIA CON LA LIBERTÀ DI OPINIONE

Con il nostro articolo sul convegno di Radici Future facciamo una banale considerazione: le ideologie come insieme di idee esistono eccome e determinano le scelte di comportamento nella difesa dell’ambiente, nell’economia circolare e nell’etica dell’impresa. E queste scelte non possono riguardare singole situazioni aziendali, ma coinvolgere l’intera società con scelte politiche precise.
La Crespi contesta il titolo del nostro articolo in cui affermiamo che tale iniziativa è una operazione di Relazioni Pubbliche dell’Associazione Industriali e ci accusa di malafede o desiderio di strumentalizzazione per parlare di altro. Alla nostra risposta un po’ scocciata (“balle”), ci accusa di turpiloquio di chi non ha argomenti. E poi svolgendo personali indagini afferma: “Nel frattempo mi hanno informato che ragionare con Lei è una battaglia persa in partenza quindi…saluti e a mai più…”
Solo perché avevamo chiesto un suo articolo di replica.
Poi guardando LinkedIn, il sito che riporta il curriculum delle persone, abbiamo capito tale arroganza.
La Dr.ssa Carlotta Crespi si è laureata a Milano e poi ha conseguito l’Executive Master presso la Bologna Business School. La sua carriera si è svolta in Nielsen, nota società di ricerche di mercato. Ora è VP Global Analyts Commercial Lead. In pratica analizza il business delle aziende con le sue variabili.
Infatti si ferma alle variabili micro. In sostanza quanto sono belle queste aziende che sono etiche, innovative e si comportano molto bene. La variabile macro, cioè come fare in modo che tutte le aziende siano etiche e si comportino bene, anche mettendo a fuoco la vera realtà del comportamento delle aziende (che potrebbe rivelare una situazione più positiva di quello che sembri), magari attraverso una apposita ricerca la spaventa. Perché sarebbe trarre delle conseguenze e fare politica. E poi analisi simili non sono nel suo curriculum.

Per questo ci accusa che con noi non si può ragionare. Che è un’altra balla.

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FINALMENTE SI INFORMA CON CHIARA BERTACCO SULLE POTENZIALITÀ TURISTICHE DI MAROSTICA: ERA ORA

“Allo scopo di creare maggiore consapevolezza presso gli operatori riguardo la potenzialità e la ricchezza del territorio, in collaborazione con il manager del distretto del commercio, è stato pensato un incontro formativo rivolto agli operatori del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura”.

L’incontro si è svolto a fine settembre con relatrice Chiara Bertacco, guida turistica locale. Ci auguriamo che questa attività di informazione e coordinamento non resti a se stante, ma trovi poi applicazione pratica e possa sviluppare interessanti prospettive commerciali e lavorative soprattutto tra i giovani. Occorre però un progetto flessibile in base alle opportunità ed una comunicazione che coinvolga soprattutto la realtà veneta.

E questa promozione riguarda soprattutto la Pro Marostica, anche se riconosciamo le difficoltà odierne a trovare un nuovo Presidente al posto del geom. Simone Bucco, implicato nell’approvazione come assessore della ignobile truffa dell’appalto del gas e che per un minimo di moralità deve dimettersi. Ma forse tutto il mal non nuoce con una pulizia generale.

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RADICI FUTURE È SOLO UNA OPERAZIONE DI RELAZIONI PUBBLICHE AD OPERA DELL’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DI BASSANO E VICENZA SENZA VERE E CONCRETE “IDEE”

Sono passati circa 50 anni da quando partecipavo al Comitato di base degli studenti di Chimica. Avevamo appena ottenuto l’avvio del corso di Nocività ambientale in accordo con Medicina del lavoro. Per capire la pericolosità o meno dei processi e delle sostanze chimiche. Ma al Comitato si discuteva di politica, di diritto allo studio, di prospettive professionali. Chiaramente anche con varie motivazioni ideologiche.

L’altro giorno ho partecipato per la prima volta all’iniziativa Radici future per “la sostenibilità, l’economia circolare e l’etica dell’impresa”, promosso in particolare da Andrea Visentin, past Presidente dell’Associazione Industriali di Bassano. Quello che stupisce è la presentazione delle imprese come fosse un mondo a parte che ha capito che deve comportarsi bene per salvare il mondo. E questo viene esplicitato anche da Laura Dalla Vecchia, Presidente di Confindustria Vicenza, affermando che la transizione ecologica è “urgente, e quindi necessariamente rapida, ma che faccia attenzione a guardare oltre alle ideologie di parte e che quindi sia guidata dalla razionalità, dalla scienza e dalla ricerca”.
E qui casca l’asino. Perché l’ideologia è “il complesso delle idee e delle mentalità di una società o di un gruppo sociale in un determinato periodo storico”. La razionalità, la scienza e la ricerca sono la conseguenza della “ideologia” che pervade la società. Cioè delle idee che circolano. Che poi il progetto di ottimizzazione delle imprese in funzione di una sostenibilità ambientale e rispetto delle persone, sia valido non ci corre dubbio.
Ma le scelte sono sempre politiche e quindi ideologiche. Basta citare la Pedemondana, assolutamente uno sfregio ambientale. O il controllo dell’inquinamento. O la vicenda della Popolare di Vicenza. Non esistono due mondi separati. Le imprese dovrebbero fare politica impedendo e denunciando l’ulteriore deterioramento dell’ambiente, gli sprechi assurdi di denaro pubblico. Un po’ il contraltare economico-razionale per costruire una Società di benessere per tutti.
Invece si fanno convegni per esaltare singoli comportamenti eccellenti di imprese, perdendo di vista l’insieme delle problematiche e della società. Che è poi la maturazione di ideologie sociali di vivibilità e giustizia sempre soffocate in questi anni dalla logica dei schei. Di cui la maggior parte delle imprese è ben lungi dall’essersi emancipata per una logica di sviluppo (e profitto) etico e sostenibile.

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DOPO IL CROLLO DELLA LEGA A MAROSTICA QUALI PROSPETTIVE PER IL PROSSIMO SINDACO?

Riteniamo che la situazione politica di Marostica più che drammatica è ridicola. Siamo in mano a un gruppo di persone incompetenti e senza autorevolezza. Chi possiede competenza ed autorevolezza fugge dall’impegno politico locale, in contrasto con quello che è avvenuto per decenni portando incredibili risultati. In primis la Partita a Scacchi.
Abbiamo avuto politici (Bertazzo, Scettro, Bucco, Costa, Dalla Valle) che hanno avallato la truffa dell’appalto del gas con una perdita di 910.000 euro. E che tuttora non si vergognano di essere ancora presenti sugli scranni del Consiglio Comunale o come Bucco di essere Presidente della Pro Loco. Non possono essere condannati per i reati commessi perché probabilmente c’è la prescrizione.

Oggi abbiamo che un ragazzone senza competenze ed autorevolezza è Sindaco ed il suo massimo impegno è quello di cercare di farci condannare come “delinquenti dell’informazione” coprendosi di ridicolo.
La Giunta poi è in mano alla coppia Scomazzon-Colosso ben lontani dall’avere una visione progettuale della Città.
L’esempio più eclatante è la nuova fermata del bus: un pezzo di cemento sul terreno pagato l’incredibile prezzo di 275.000 euro.
I risultati delle ultime elezioni politiche a Marostica portano la Lega al 17,6%, praticamente un dimezzamento di voti. Il PD è al 15,1% con lo stesso discorso. Calenda è al 10,4%, i 5 Stelle al 4,6%. I neofascisti di Fratelli d’Italia hanno il boom con il 28,8%. Ma da quale personaggio sono rappresentati a livello locale?
Poi c’è il fenomeno interessante e tutt’altro che trascurabile delle varie liste Verdi, Bonino, Paragone, Vita tutte intorno al 3%. Insieme fanno un altro 12%. Che non è poco.

Evidente che a Marostica mancano i riferimenti politici dei voti espressi e ci sarebbe spazio per una Lista Civica seria che finalmente porti al governo di Marostica fuori dai soliti geometri e ragionieri ammanicati ed interessati ed alcuni non condannabili per prescrizione.

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GIANNI SCETTRO DEVE DIMETTERSI DAL CONSIGLIO COMUNALE DOPO AVER FATTO APPROVARE LA TRUFFA DELL’APPALTO DEL GAS

Un minimo di moralità politica ci deve essere sempre. Scettro, essendo anche ragioniere nonché revisore contabile, che fa approvare in Giunta e poi in Consiglio Comunale una ignobile truffa a danno dei cittadini per 910.000 euro si deve dimettere.
Noi avevamo subito detto che l’appalto non era regolare per la troppa differenza tra la cifra valutata da Italgas e quella proposta dal Comune di Marostica. La nostra era una percezione professionale. Dopo la querela della Dalla Valle, che abbiamo accusato di coprire la faccenda e denunciato per omissione di atti d’ufficio, attendevamo le opportune indagini. Invece niente. All’avvicinarsi del processo per diffamazione, anche per provare con i fatti la nostra intuizione, abbiamo indagato.
E abbiamo scoperto che la truffa consisteva nel ridurre due volte, invece che ovviamente una sola volta, gli allacciamenti dei privati dal valore complessivo dell’impianto. Allacciamenti che per legge non possono essere considerati nell’appalto in quanto non pagati dal gestore. Con questo imbroglio di duplicare i soldi degli allacciamenti, il valore dell’impianto passava da 5,367 milioni a 3,015 con grande felicità del gestore subentrante che aveva un prezzo incredibilmente stracciato. Abbiamo anche detto che per esperienza casi simili nascondono tangenti. Certo che versamenti alla San Vincenzo non ne abbiamo trovati.

Chiaramente una truffa pagata poi per i soldi mancanti, 910.000 euro, dai cittadini. E motivata in modo banditesco in Consiglio comunale. Il tecnico della perizia comunica che era stata modificata la legge per cui gli allacciamenti non erano più detraibili. Una gigantesca falsità in quanto invece la legge continua a ribadire che i sodi pagati dai cittadini per gli allacciamenti non possono essere nella valutazione dell’impianto in quanto sarebbe un illecito arricchimento per il gestore che non li ha pagati. Anche uno stupido lo capisce.
Truffa molto grave e chiaramente studiata a tavolino. E fa ridere pensare che sia un errore di chi ha fatto la perizia. Il rag. Scettro i numeri li maneggia tutti i giorni ed è responsabile con la Giunta che ha deliberato del danno truffaldino arrecato alla Comunità. Si dimetta e sparisca dalla scena politica di Marostica.

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RICEVIAMO DALL’INGHILTERRA…..A PROPOSITO DELL’AUTORE DELLA PARTITA A SCACCHI

Gentile Sig. Morello,

Qualche settimane fa ho avuto il piacere di visitare Marostica per il Summer Festival. Prima di visitare ho deciso di fare un po’ di ricerca sulla Sua città perché ho un grande interessa nella storia italiana. Ho fatto una laurea in Beni Culturali e lingua italiana all’Università di Cambridge, dunque passo un bel po’ di tempo facendo ricerca su argomenti simili. Ho letto tanto sulla Partita a Scacchi, ma infatti sembra che c’è un po’ di disaccordo sull’origine di quest’evento. Io sono inglese ma parlo abbastanza bene l’italiano, dunque ho letto articoli entrambi le due lingue. Sulla pagina Wikipedia inglese, è scritto che l’evento fu creato da Mirko Vucetich dopo la prima guerra mondiale, ma sulla pagina italiano è scritto che fu creato in 1954 da Ernesto Xausa.

Ho anche trovato due libri nella biblioteca – il primo era di Andrea Speziali, in cui è scritto che Vucetich è l’autore della partita. Il secondo era un libro inglese di D. Medina Lasansky che si tratta dei spettacoli medievali in Italia, ed in questo è scritto che Xausa sia il creatore della partita, ma il libro fa riferimento solo ad un’intervista con Xausa se stesso.

Ho deciso di fare più ricerca ed ho scoperto le Sue post su Facebook e Marostica Notizie, ed è chiaro che è appassionato di questo. Io voglio correggere le pagine Wikipedia, sia in inglese che in italiano e scrivere un articolo per sottolineare la verità. Ho pensato che sarebbe saggio di parlare con Lei perché sembra che vivendo a Marostica avrà più conoscenza della verità. Anche, ho voluto chiedere se i correzioni alle pagine Wikipedia saranno ben accettati dalla gente di Marostica, perché non voglio aggiungere al disaccordo.

Se non vuole parlare con me capisco completamente, ma devo dire che avendo letto tutto sono dell’opinione che Vucetich è l’autore vero della partita.

Grazie per tutto,
Signora Anna Ward

NOSTRA RISPOSTA:

Buongiorno sig.ra Ward. Grazie per il suo interesse per la Partita a Scacchi. Il problema è semplice. Vucetich è l’unico autore, tanto è che lui e gli eredi incassano i diritti d’autore. Se fosse vera l’esistenza del brogliaccio Xausa dividerebbe i diritti. È una invenzione del figlio Roberto Xausa per dare gloria falsa alla famiglia.
Gli articoli da me pubblicati sono esaustivi del problema.
Grazie ancora, cordiali saluti Alessandro Morello

ECCO LA GIUNTA DI DESTRA CHE A MAROSTICA HA FIRMATO L’APPALTO TRUFFA DEL GAS CON PERDITA DEL COMUNE DI 910.000 EURO

Oltre al Sindaco Scettro, al vice Sindaco Bertazzo ed a tre assessori su sei era presente il Segretario Generale Francesca Lora.
Inoltre per il “grande evento”partecipano: l’ing. Dona’ con la sua perizia giurata fatta con “scienza e coscienza” ed i consiglieri comunali Zanforlin, Dinale e Bertacco, oltre l’arch. Collicelli, responsabile tecnico del Comune, che fornisce informazioni sugli incontri fatti con Italgas.

E siamo il 9 aprile 2010. Nel successivo consiglio comunale i 15 consiglieri di maggioranza votano a favore dell’appalto con base d’asta truffaldina di 3.015.976,30 euro. Esprime voto favorevole, inspiegabilmente, anche il consigliere di minoranza Duccio Dinale.
Si astengono, forse intuendo qualcosa,: Bertacco, Maroso, Zampese, Zanforlin e Marchiorato.

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LA FIGURA DI EMME DI MOZZO, BERTOLIN E DAL ZOTTO IN TRIBUNALE A VICENZA. COMPLETAMENTE FUORI LUOGO

Mercoledì scorso siamo stati convocati per la querela fasulla della Dalla Valle sull’appalto truccato del gas.
Era presente anche la combriccola Mozzo (Sindaco), Bertolin (assessore) e Dal Zotto (vice segretario). Erano in un angolo della sala e discutevano tra loro. L’impressione era di personaggi completamente spesati e fuori luogo. Che non sapessero dove erano capitati.
Infatti erano stati convocati come testimoni di una vicenda a loro sconosciuta, escludendo il Dal Zotto per ovvie ragioni di eternità nell’incarico. Testimoni citati per spaventarci. E loro si erano ovviamente prestati al gioco, senza probabilmente riflettere cosa stavano facendo, chiusi nella loro ridicola realtà di “potere” di Marostica.
Ma lo scopo di Mozzo & C. è di presentarsi in tribunale per annunciare la criminalità informativa di marosticanotizie.it e della pagina fb Marostica senza Censura. Cosa che al Giudice non può assolutamente interessare in quanto la discussione è sulla richiesta della Dalla Valle di punirci per diffamazione.

Poi la Dalla Valle non si è presentata in Tribunale senza che esistesse una comunicazione al riguardo suscitando le ire del Giudice che inizialmente ha accennato ad una convocazione coatta (con i carabinieri).
Poi è intervenuto il suo avvocato dicendo che la Dalla Valle aveva avuto un improvviso impegno elettorale. In realtà a nostro parere la Dalla Valle non ha voluto essere interrogata dopo il nostro articolo pubblicato il giorno prima. Sarebbe stata messa con le spalle al muro. Udienza ovviamente rinviata a febbraio. Cosa succederà adesso?

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