ADESSO TOCCA A MOZZO SPARIRE DOPO LA DALLA VALLE E SCETTRO. HA COPERTO LA TRUFFA DEL GAS. NON È STATO CHIARO ED ONESTO, MA SOLO ARROGANTE E MINACCIOSO

Il 4 marzo 2019 ricevemmo la lettera minacciosa del Sindaco Mozzo, consegnataci da un vigile urbano a casa, che ci ingiungeva di tacere sulle attività di informazione che facevamo sull’Amministrazione Comunale di Marostica pena un’azione di denuncia nei nostri confronti. Parlavamo di bilanci non chiari, di situazioni di perdite ed ovviamente di un necessario chiarimento sull’appalto truccato del gas delle gestioni Scettro e Dalla Valle.
Rispondemmo facendo riferimento alla libertà di informazione ed opinione sancita dall’art. 21 della Costituzione Italiana. Ed arrivarono allora le querele intimidatorie. Tutte vinte davanti al giudice pagandoci l’avvocato, mentre al Mozzo erano i cittadini a pagare per lui le cause perse. Una vergogna.

Per questo Mozzo deve sparire dalla scena politica di Marostica. Non ne è minimamente degno. Nel confronto con Santini, a noi sinceramente non molto gradito per la sua logica di continuo compromesso quando occorre decisione, Mozzo è nell’abisso.

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SCETTRO E COSTA ELIMINATI DALLA POLITICA E MOZZO “RUBA” Il SIMBOLO DI FRATELLI D’ITALIA

Nell’interrogatorio come rappresentante del Comune al processo per la tangente del gas alla domanda del legale di Morello quale attività svolgesse all’epoca dei fatti ha risposto: “Vendevo vino”.
Questa “illuminante” esperienza lavorativa ha probabilmente fatto capire a Mozzo che lo stesso vino si può vendere con marchi diversi. Per questo, dopo l’esclusione di Scettro e Costa appena approdati a Fratelli d’Italia ma troppo compromessi con il passato, ha pensato bene di inserire accanto al simbolo della Lega quello di Fratelli d’Italia. Una classica operazione per allocchì, che cerca attraverso l’uso dei simboli politici nazionali di avvallare una rielezione di Mozzo sempre più difficile con uno scontro diretto con Santini, che sarà uno “troppo buonista” ed educato per i nostri gusti, ma è pur sempre un personaggio politico con lunga esperienza e di adeguato livello culturale. Tra i due personaggi c’è veramente un abisso.

Per quel che ci riguarda il fatto che la Dalla Valle e Scettro siano fuori dalla competizione elettorale, ciò ci gratifica in quanto sono due dei personaggi implicati con la storia della “tangente del gas”. Storia che ci ha impegnati in una strenua battaglia per difenderci dalla denuncia del Comune di Marostica (Mozzo compreso) ed in uno studio approfondito della legge sugli appalti per scoprire il trucco per fregare i cittadini. Sempre col silenzio di Mozzo. Anche se da noi sollecitato a chiarire.

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LA PARABOLA POLITICA DELLA DALLA VALLE ALLA FINE È STATO UN SUICIDIO PREVEDIBILE

La Dalla Valle era l’ultimo colpo di mano politico dell’Alcide Bartazzo con tessitrice la fedele Mariangela Cuman. La Dalla Valle frequentava nel 2013 l’attivo nuovo gruppo dei 5 Stelle di Marostica con un ovvio precario equilibrio al suo interno perché erano tutte persone nuove. Mi ero impegnato nella costruzione di un programma anche attraverso l’organizzazione di una serie di incontri tematici. La Dalla Valle era l’ipotesi per essere la candidata Sindaco. Fu però convinta dalla Cuman a saltare il fosso e candidarsi con la famosa Armata Brancaleone costruita dal Bartazzo. Una grande occasione persa per una opportunità di cambiamento. E la Dalla Valle cadde nella trappola del potere tutto e subito. È un fatto disonorevole per chi come la Cuman si presto’ a disgregare ciò che si stava creando. Noi non ci facemmo abbindolare di aggregarci al tradimento ed alla proposta della Cuman di essere della partita ci facemmo una risata. Poi il candidato scelto dal gruppo 5 Stelle si dimostrò senza carisma e competenze. E quindi quel tentativo di cambiamento naufrago’. Ma fu una utile esperienza per chi vi partecipò.

La Dalla Valle divenne come Sindaco subito la testa di legno della vecchia politica per coprire le criticità delle gestioni precedenti. Ricordo lo spavento che aveva negli occhi quando mi disse che l’appalto del gas era truccato. Chiaramente non ebbe il coraggio di dire poi la verità e addirittura mi querelò seguendo probabilmente i consigli dei veri colpevoli. Ma anche il Mozzo, da me sollecitato con un incontro a chiarire la vicenda del bilancio, si adeguò a coprire tutto con il gruppo della Lega. Addirittura ad una mia domanda diretta il presidente del Consiglio Comunale Pietro Fantinato si lasciò sfuggire:”Ma vuoi che li denunciamo?” Meglio quindi che fossi io il denunciato per diffamazione.

Ecco la ragione della fine politica della Dalla Valle che avrebbe potuto sopravvivere solo se avesse accettato di fare la lista con Santini nel 2018 e diventare così sicuramente vice Sindaco. Ma la sua mancanza di coerenza ed arroganza la mise su un binario il cui termine si è visto in questi giorni. Appunto la sua fine politica.

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RIUSCIRÀ SANTINI NON PIÙ “SPUTTANATO” DAL BERTAZZO A BATTERE IL MOZZO A MAROSTICA?

I ben lunghi 5 anni di prova come Sindaco, il Mozzo li ha fatti tutti, blindato come è sempre stato dalla Lega di Scomazzon, il vero “spregiudicato” Sindaco ombra.

Ed è rimasto fermo “culturalmente” perché alla fine i suoi consiglieri oltre a Scomazzon sono stati Colosso e Bucco. Proprio la vecchia guardia di ragionieri e geometri, senza novità.

Ora ci riprova Santini, liberato dall’Alcide, con la sua esperienza politica che non può essere negata ed il suo legame con il “mondo cattolico”.
Perché alla fine lo scontro sarà tra questi due livelli. Uno con un cieco “fasemo senza ciacole” con assenza di una conoscenza delle regole della democrazia ed un mondo cattolico che pur con le sue contraddizioni, con il massimo storico del Sindaco Consolaro, ha sempre arricchito di valori Marostica.

Che poi a Santini si aggreghino Costa-Scettro e la Dalla Valle è un discorso di sicurezza numerica e di tattica politica. Con però delle implicazioni per via delle responsabilità sulla “tangente del gas”. Con Scettro che ha deliberato l’inutile appalto (si poteva continuare con il precedente gestore) e la Dalla Valle che lo ha coperto con la dichiarazione truffaldina del “suo” tecnico che l’art. 5 della legge sugli appalti era cambiato (cosa falsa) per avere l’ok del Consiglio Comunale al pagamento dei 910.000 euro ad Italgas.

Ci auguriamo che Santini rinasca come figura garante di uno sviluppo democratico di Marostica, anche con una squadra appropriata e competente.

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UN CORSO PER FOTOGRAFARE CON IL CELLULARE. UN’IDEA GENIALE DEL CIRCOLO FOTOGRAFICO DI MAROSTICA

A me piace il reportage. Cioè documentare la mia vita ed i viaggi che ho fatto. Ho appena tenuta una conferenza sulla Croazia, viaggio effettuato lo scorso agosto con Avventure nel Mondo. La documentazione fotografica presentata è stata fatta con il mio cellulare. Ovviamente con scandalo dei “veri” fotografi. Questi viaggi poi inducono ad una meditazione sul paese visitato. La conferenza oltre che sulle immagini è stata il frutto della lettura di tre libri: sulla storia della Croazia, sull’esodo degli italiani dall’Istria e sulla guerra civile jugoslava che ha portato alla indipendenza degli attuali stati.
È quindi con mia grande sorpresa che ho letto del corso di fotografia con il cellulare organizzato dall’Associazione Marostica Fotografia 1979. Certo c’è il sottotitolo “per una comunicazione efficace sui social”. In realtà si afferma anche che dato il livello tecnologico molto elevato dei cellulari, questi sono in grado di sostituire egregiamente le fotocamere compatte.

Naturalmente ho cercato subito di iscrivermi, ma il corso era già completo. A prova che quando c’è un’idea brillante ed utile si ha subito l’adesione degli utenti.

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FINALMENTE SI LAVORA SERIAMENTE CON LA NUOVA “NEWSLETTER TURISMO” A MAROSTICA. DOPO ANNI DI CONFUSIONE

Una volta c’era il bollettino fotocopiato da prendere in biblioteca con il programma mensile delle iniziative a Marostica. Poi era sparito con il Covid. E non c’era più un momento informativo unico per conoscere le varie attività: conferenze, presentazioni, escursioni, mostre, riunioni varie. Strumento utile non solo per i marosticensi, ma anche per chi viene a Marostica.

Ora appare la Newsletter Turismo. Ci sembra una ottima idea per tutti gli interessati, turisti e cittadini.

Due sono però le condizioni per finalmente avere una puntuale informazione al riguardo:
1. Che riporti tutte le iniziative che avvengono a Marostica: delle associazioni della Consulta della Biblioteca, della Pro Marostica, del CAI, della Fondazione Banca Popolare Volksbank, dei privati stessi con escursioni e vari inviti-eventi culinari delle trattorie, ecc.
2. Che ci sia un aggiornamento settimanale da pubblicare il giovedì.

Constatiamo per esempio che l’affluenza delle persone, dopo che è stato sistemato, lungo il sentiero del Longhella è incredibilmente aumentato. Evidente che con i sentieri in ordine sulle colline intorno a Marostica il turismo giornaliero anche dalle provincie limitrofe stia costituendo una interessante opportunità per tutte le attività economiche di Marostica. Occorre informare puntualmente.

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BUCCO HA 275 SOCI ALLA PRO MAROSTICA: NUMERO RIDICOLO. IL LOCALE CAI SUPERA I 1.000

È una vergogna che la locale Pro Marostica conti nel 2022 solo 275 Soci. L’anno poi della Partita a Scacchi. Evidente qualcosa non funziona nel promuovere la sviluppo dell’Associazione che dovrebbe raggruppare la maggioranza dei cittadini. Tra l’altro la quota di iscrizione è di soli 10 euro.
In pratica non c’è alcuna iniziativa tra i cittadini per pubblicizzare la partecipazione all’Associazione che per Statuto dovrebbe essere l’ente promotore dello sviluppo turistico, storico, culturale di Marostica.
Diciamo che uno si iscrive o per curiosità o, come nel nostro caso, per capire come vengono spesi i soldi di finanziamento della Comunità. Non certo a fronte di un preciso programma ampiamente pubblicizzato e discusso tra i marosticensi in funzione anche di sentire la loro opinione. Altri probabilmente, gli amici degli amici, si iscrivono quasi in segreto per mantenere in vita il ristretto PPS, Partito della Partita a Scacchi. Con a capo il Bucco ed il vice Rossi.

Noi abbiamo partecipato all’ultima assemblea,senza alcun dibattito se non il “verbo” di Bucco, e per fortuna abbiamo potuto fotografare i dati che venivano proiettati, altrimenti non avremmo potuto fare alcuna valutazione in merito. Tra l’altro non è stata proiettata la situazione di cassa della Pro Marostica, informazione necessaria per un bilancio appunto di cassa e non con conto economico e stato patrimoniale.

Altro punto che rileviamo è una mancanza di strategia gestionale della Partita a Scacchi. Essendo un evento di elevata notorietà ed a pagamento, dovrebbe essere ampiamente decollato in termini di ricavi/costi. Diciamo che se lo spettacolo ha un elevato gradimento dovrebbe rientrare dei costi di struttura senza bisogno di supporto di soldi pubblici, contando già su un enorme apporto del volontariato gratuito. Inoltre i soldi degli sponsor dovrebbero servire a migliorare sempre più lo show della Partita anche dal punto di vista della pubblicità. A questo punto sorge il dubbio sulla “qualità” dello stesso e sulla sua pubblicizzazione. Nell’assemblea non abbiamo sentito alcun dibattito al riguardo. Sia evidente che il nostro apporto vuol essere un apporto positivo e costruttivo per far riflettere sull’efficacia dei soliti “geometri”. E mettere in guardia per non compromettere il futuro.

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Il VERO GRANDE PROGETTO CON I FONDI DEL PNRR NON REALIZZATO DAL MOZZO, INCAPACE DI PENSARE ALLA GRANDE PER MAROSTICA: IL CONVENTO DEI SANTI FABIANO E SEBASTIANO

Il bravo editore Andrea Minchio ci aveva dedicato un documentato articolo nel numero di luglio/agosto 2018 di Bassanonews con anche una conferenza dell’arch. Duccio Dinale, che sull’argomento aveva fatto la sua tesi di laurea. Noi per anni ne abbiamo riprodotto la foto sulla pagina fb.
Il convento ha una suggestiva presenza e domina Borgo Giara. L’idea di un suo restauro è argomento di discussione da decenni. Sarebbe la destinazione ideale di un albergo anche in forma di ostello di qualità come ne abbiamo trovati molti, ultimo quello di Bressanone. Per non parlare della vicina Croazia.

Ma le amministrazioni comunali di Marostica perdono tutte le occasioni. Noi non parliamo di un intervento diretto, ma almeno di una progettazione base per il recupero. È compito del Comune pensare a delle soluzioni delle problematiche locali in discussione perché poi solo così si possono attivare realmente delle possibilità.

Ovviamente i “muratori” Mozzo e Scomazzon sono presi da una serie di iniziative spesso inutili e mancanti di una strategia per Marostica. Ma probabilmente legate a lobby locali.
Se dopo l’articolo e la conferenza fosse partita una seria idea progettuale e risolti i problemi abitativi di chi ancora vi si alloggia, spendendo anche relativamente pochi soldi (basta pensare che per la inutile mensa della scuola di San Luca si sono spesi per il progetto quasi 40.000 euro), oggi forse si potrebbe iniziare il restauro dell’edificio con i soldi del Pnrr.

Una Giunta quella della Lega di Mozzo senza quindi una reale strategia del territorio ed è spiegabile semplicemente perché manca di Cultura. Senza Cultura vera non si va da nessuna parte e men che meno si può governare una cittadina con una Storia come Marostica.

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50.000 SPETTATORI IN PIAZZA A MAROSTICA LA SCORSA ESTATE. 15.000 PER LA PARTITA A SCACCHI. MA CHI CI PERDE E CHI CI GUADAGNA?

I ricavi della Partita a Scacchi per i biglietti sono circa 558.000 euro, dai dati forniti da Simone Bucco in assemblea della Pro Marostica. Quindi se da quanto pubblicato dai giornali gli spettatori sono stati circa 15.000 vuol dire un ricavo medio del biglietto di 37 euro.
I costi sostenuti si aggirano intorno ai 754.000 euro, tenendo anche conto che in sostanza tutti i volontari poi lavorano “gratis”. Quindi la Partita ha una “perdita” di 196.000 euro da coprire con contributi regionali, comunali e sponsor.

Viene spontanea una domanda: ma il prezzo medio di 37 euro forse non è troppo basso? Può la Partita a Scacchi vivere senza contributi, soprattutto pubblici? I contributi degli sponsor potrebbero essere finalizzati solo ad un miglioramento dello spettacolo?

Facendo un semplice conto e portando il ricavo medio del biglietto a 50 euro, quindi con un +35% i ricavi pareggerebbero i costi sostenuti.
La Partita “commercialmente” vale 50 euro? Noi crediamo di si.

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BUCCO PARLA DA SOLO ALL’ASSEMBLEA DELLA PRO MAROSTICA DAVANTI AI SUOI ADEPTI. È NEL 2022 DI 31.719,24 € L’AVANZO DI GESTIONE SU 1.074.171,01 € DI ENTRATE

Sostanzialmente un buon risultato dovuto alle entrate straordinarie per 743.583,15 di cui 50.000 € dalla Regione Veneto, 131.097,87 € da esercenti, commercianti, privati, banche ecc., 557.990,28 € da manifestazioni ed iniziative.
Le entrate ordinarie (senza Partita) ammontano a 330.587,86 € di cui 2.750 € come quota associativa, quindi pari a 275 Soci della Pro. Un numero ridicolo rispetto alla popolazione di Marostica e per il significato della Partita per la Comunità. Tra l’altro non viene fatta una puntuale campagna di tesseramento oltre che una specifica informazione ai Soci. Essere Soci dovrebbe essere un obbligo per tutti i figuranti della Partita.

Altre entrate ordinarie sono 116.568,00 come proventi e contributi per la gestione del Castello e del Cammino di Ronda, 9.788,33 come contributo comunale su manifestazione varie, ben 37.893,40 € come saldo convenzione 2020/21 del Comune di Marostica e proventi vari per 162.088,13 €.

Ovviamente la gestione della Pro Marostica e della Partita si basa essenzialmente sul volontariato e questo è un grande merito dei cittadini di Marostica ed il fatto che la Partita è un patrimonio storico sentito da tutti.

Noi, unici tra il pubblico, abbiamo posto due domande: a quanto ammonta annualmente il ripristino dei costumi e perché non si parla del fatto che Vucetich, l’autore della Partita, volle riportare a Marostica usi costumi di Venezia del 1400 valorizzando Castelli, Piazza e Mura di una meravigliosa cittadina medioevale. E quindi Marostica non è la Città degli Scacchi, e ce ne sono tante basta girare su internet, ma l’unica città al mondo della Partita a Scacchi, come finestra di Venezia.
È evidente al riguardo la carenza culturale dell’attuale gruppo dirigente della Pro Marostica, bravo ad organizzare ed anche a coinvolgere numerose aziende locali nelle varie iniziative, ma che sostanzialmente parla a se stesso e non pensa alla strategia storico-comunicativa della Partita. Puntando solo sugli scacchi sta prendendo un grosso granchio.

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