SENZA BIMBI MAROSTICA MUORE. ALTRO CHE NUOVE ROTONDE, INVESTIMENTI NEL SOLITO MATTONE PER LE TASCHE DEI SOLITI NOTI. DIAMO SOLDI A CHI HA FIGLI PICCOLI

La vicenda dei 412.500 euro, con relativa parcella di 40.000 euro per il progetto, per la inutile mensa della scuola di San Luca che in pratica sta chiudendo non avendo attivato la prima, ci ha spinti ad analizzare la situazione demografica a Marostica.
Guardiamo l’evoluzione della fascia di età tra i 0 e 6 anni. Nel 2018 erano 812, nel 2019 793, nel 2020 739, per crollare a 612 nel 2021. Nel 2022 c’è stata una risalita a 690.
Questi dati sono contenuti nel DUP, Documento Unico di Programmazione, recentemente presentato in Consiglio Comunale a Marostica.
Ed i dati servono per programmare ed è evidente che la popolazione giovanile a Marostica sta crollando. Ci sono sempre meno bimbi ed il Comune non fa nulla per cambiare la situazione. Garantire condizioni familiari ottimali per non creare difficoltà ad avere figli.
I soldi ci sono sono solo per nuove costruzioni, strade e rotonde. Per rovinare territorio ed ambiente.
Attiviamo subito invece una politica di sostegno alle famiglie che vogliono avere figli e dare un futuro alla nostra Comunità, in modo che Marostica non sia solo la Città della Partita a Scacchi, ma anche la Città dei Bimbi, perché Marostica lo merita ed è un posto ideale per fare crescere le nuove generazioni.

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MOZZO È UN BUGIARDO: LA PROGRAMMAZIONE PER LE SCUOLE PRIMARIE NON ESISTE E SAN LUCA È DESTINATA AI PICCOLI FANTASMI PERCHÉ IL CALO DEMOGRAFICO A MAROSTICA È DRAMMATICO: AL 25%

Abbiamo sottolineato che l’investimento per la scuola di San Luca, con relativa progettazione per circa 40.000 euro, non ha alcun senso essendo da quest’anno annullata la prima classe. Mozzo risponde che è tutto programmato. È falso in quanto basta leggere il calo demografico in essere. Tra il 2018 ed il 2021 i bimbi in età prescolare a Marostica sono passati da 812 a 612, ben 200 in meno.
Quindi ci si trova di fronte ad un drammatico calo demografico che rende necessaria una diminuzione dell’offerta scolastica ed una attenta riproposta dei servizi.
Di questo nel Documento Unico di Programmazione dell’amministrazione Mozzo non c’è nulla. Solo l’ulteriore scuola a Vallonara con il metodo Montessori ed appunto la inutile mensa a San Luca.

Mozzo di programmazione delle risorse non sa nulla.

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A MAROSTICA IL TURISMO DEI GEOMETRI YLENIA BIANCHIN E SIMONE BUCCO. A BASSANO DEI MAROSTICENSI DR.SSA GIOVANNELLA CABION E DR. MARIO GUDERZO. INCREDIBILE

Dopo il grande successo di pubblico (e turisti) ottenuto a Bassano con la mostra sul Canova con il contributo importante dei marosticensi Giovannella Cablino e Mario Guderzo, ci chiediamo quali siano i protagonisti delle iniziative turistico-culturali a Marostica.
Certo che a Bassano anche con fortuite coincidenze sono riusciti a mettere alla porta personaggi anacronistici e velleitari (vedi Territori del Brenta) ed ad avere seri professionisti presenti al Museo.

Cosa dobbiamo dire a Marostica? La biblioteca non ha alcun riferimento culturale, essendo la gestione demandata ad una cooperativa. Il presidente Panici ha tutt’altro da fare che impegnarsi. C’è anche un misterioso ufficio cultura con a capo Dal Zotto. Quello per intenderci che nella causa contro di noi è stato richiamato dal tribunale per aver inventato una delibera per sistemare una sua conoscente. Certo vengono fatte delle iniziative spot e supportate con fatica le proposte delle varie associazioni della Consulta. Ma la cultura per Dal Zotto non è proprio il suo pane.
Poi c’è la famosa Partita a Scacchi che viene oggi promossa con l’incredibile idea di “anti marketing” attraverso la trasformazione di Marostica in città degli scacchi. Che in pratica non vuol dire nulla e svilisce la realtà culturale della Partita. E la Ylenia si è tutta esaltata per il futuro museo degli scacchi. Il Simone (Bucco) invece è preso dal punto vendita delle specialità marosticensi all’ingresso della Pro Marostica ed a chiudere il portone del Castello con un orrendo drappo quando cortile e piazza sono una continuità culturale. Invece di darsi da fare per risolvere il problema della chiusura del ristorante del Castello superiore. Un danno notevole per l’immagine della Città oltre che per le casse comunali.

I riferimenti storici di Marostica Mirko Vucetich e Prospero Alpini sono quasi dimenticati. Certo c’è l’Accademia del Caffè, ma sembra il ricovero degli antichi gogliardi.

Evidente che occorrerebbe soprattutto una scossa politica. Una qualità degli amministratori ben diversa da quella attuale. Perché è dalle idee programmatiche, discusse e gestite con competenza, che si realizzano progetti e quindi cultura.
Intanto ci si barcamena con gli aspetti organizzativi, che sono sempre importanti per dare continuità, soprattutto per la Partita a Scacchi o ci si esalta del bravo imprenditore che fa soldi a palate avendo capito la straordinarietà della Piazza per i concerti estivi.

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LA GRANDE ALLEANZA “PATRIOTTICA” A MAROSTICA PER BATTERE IL MOZZO-LEGA, ORMAI ISOLATO

Unico grande risultato ottenuto dal Mozzo-Lega con la sua arrogante politica di esclusione totale di cittadini e partiti nelle scelte amministrative di Marostica è stato quello di compattare le minoranze del Consiglio Comunale, che però sono maggioranza tra gli elettori.
Solo la divisione tra i partiti, e quindi una corsa politica individuale, ha portato la Lega alla vittoria nel 2018 con circa il 33%.

Sembra che l’accordo ci sia per andare quindi alle elezioni con una lista unica per battere la Mozzo-Lega. Quindi Pd, FdI ed Azione si alleano a Marostica per buttar fuori dal Castello una Lega che sempre più ha dimostrato una incapacità di azione concreta nel realizzare i programmi promessi, arrogandosi anche meriti assolutamente non dovuti delle iniziative delle amministrazioni precedenti.

È la prima iniziativa seria che sentiamo in questi ultimi tempi. Certo la Dalla Valle con le sue ambizioni personali farà i capricci, ma non hanno scelta se vogliono vincere e cambiare. Noi ci auguriamo che questo patto a tre si realizzi con un Sindaco “super partes” ed a questo punto la nostra proposta per Mario Guderzo sembra la più credibile.

È veramente ora di cambiare dopo la disastrosa situazione creatasi con un Mozzo-Lega assolutamente incompetente ed impresentabile nel gestire una Amministrazione Comunale. Già cinque anni ci sembrano troppi.

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www.marosticanotizie.it

PETIZIONE PER MARIO GUDERZO SINDACO: UNA CANDIDATURA DI TUTTI I CITTADINI DI MAROSTICA PER RIDARE ONORE, PRESTIGIO E PARTECIPAZIONE ALLA CITTÀ

Un lettore ha così definito Mario Guderzo: “Uomo di grande cultura e integrita’ con una visione culturale internazionale e una reputazione non comune”.
Noi lanciamo una petizione: che tutte le forze politiche ed i gruppi sociali di Marostica favorevoli ad un cambiamento all’incredibile situazione odierna di gestione della Comunità propongano Mario Guderzo a Sindaco di Marostica. Abbiamo bisogno di una figura capace e di prestigio, mettendo da parte singoli interessi personali.

Mario Guderzo laureato a Padova in Lettere e specializzato in Storia dell’Arte a Bologna sempre con 110 e lode è stato direttore del Museo di Bassano, Presidente e poi Direttore del Museo Canova a Possagno.
Quindi non ha solo una esperienza culturale, ma anche di gestione di Enti pubblici. Ed è conosciuto a livello nazionale ed internazionale come grande esperto del Canova.
Una figura quindi ideale per essere Sindaco di una cittadina come Marostica che ha la assoluta necessità di rigenerarsi con amministratori pubblici competenti, capaci e e con esperienza professionale. Guderzo può anche promuovere a costruire attorno all’evento della Partita a Scacchi una continuità con l’Opera di Mirko Vucetich che ebbe la grande intuizione di rendere Marostica finestra della Venezia del 1400.

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I LETTORI CREANO LA NOTIZIA CON LE CORRETTE INFORMAZIONI: L’INUTILE MENSA PER LA SCUOLA PRIMARIA DI SAN LUCA. QUALI INTERESSI?

Abbiamo pubblicato la notizia dell’investimento di 412.500 euro nella mensa di San Luca con relativo progetto con un costo di quasi 40.000 euro. Ed abbiamo espresso il dubbio sulla sua validità conoscendo la criticità delle piccole scuole elementari di zona.
Non avevamo però le prove. Queste ci sono state fornite dai lettori.

Subito c’è stato il tentativo di sputtanarci da parte di una ex dipendente del Comune di Marostica. Smentita, ha poi chiesto scusa per le sue affermazioni.
Infatti siamo stati informati che non c’è boom di iscrizioni alla scuola di San Luca, ma addirittura quest’anno è stata soppressa la prima con relativo trasferimento degli scolaretti a Marsan.
Poi la mamma di un bimbo frequentante ha affermato l’inutilità della mensa, ma piuttosto la necessità di una palestra per fare un po’ di esercizi.

È evidente che l’investimento è stato deciso senza alcuna consultazione dei cittadini e degli interessati ed a questo punto abbiamo il dubbio che si nascondano finalità speculative/clientelari.
Non va nascosto che il “vero” decisore/Sindaco a Marostica sugli investimenti è il geometra Valentino Scomazzon e si può intravvedere in certi comportamenti un palese conflitto di interessi con la sua attività professionale.

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412.500,14 EURO PER LA MENSA SCOLASTICA DELLA SCUOLA ELEMENTARE “OLGA GUGELMO” DI SAN LUCA. TUTTO OK?

Il munifico Pnrr è stato messo in pista anche per la mensa scolastica della scuola elementare di San Luca.
Il progetto è della studio Crestani 3C di Marostica con un costo di 39.859,94 euro.

Confessiamo che non conosciamo la problematica non essendoci stato alcun dibattito pubblico al riguardo. Ci viene però un dubbio: è una scelta corretta spendere 412.500,14 euro per una mensa scolastica per una piccola scuola elementare? Qual’e’ la situazione attuale e quanti sono gli iscritti? I genitori hanno condiviso tale scelta? Non vorremmo che dietro certe scelte si nasconda una scelta più “economicista” (in pratica “ciapemo i schei”) che reale.

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L’AMBIGUITA’ DELLA COMUNICAZIONE: MAROSTICA CITTÀ DEGLI SCACCHI O DELLA PARTITA A SCACCHI?

Quando parliamo di Partita a Scacchi non dobbiamo dare per scontata una tradizione che si basa esclusivamente sul “fare” un evento. Sul ripetere un evento senza una attenta riflessione di come lo comunichiamo.
Ne è esempio di come si tende sempre più a definire Marostica città degli Scacchi. Il che fa dimenticare quella che è invece la realtà, per inventarci una cosa che non è e svilendo la comunicazione.
Quando definiamo una città, come può essere un prodotto qualsiasi, va esplicitato il fattore differenziale ed unico che incuriosisce chi ascolta.
Ora cosa vuol dire “Marostica città degli Scacchi”? Che ci sono delle iniziative collegate agli scacchi. Ma possono essere migliaia le città che possono definirsi degli scacchi perché o fanno delle gare o hanno dei musei.
Nessuna ha una Partita a Scacchi con pedine viventi ambientata in una città medioevale con uno spettacolo del 1400 veneziano.
Quindi la definizione vera e sintetica da comunicare è “Marostica città della Partita a Scacchi” e anche con sottotitolo “con pedine viventi”. Il primo esempio è appunto con la rappresentazione del 1923. Che poi rimase fatto unico perché dietro non c’era una storia. Era un po’ una gogliardata. Vucetich creò la storia e quindi l’opera riproducibile.
La deviazione di comunicazione di “Marostica città degli Scacchi” porta a impoverire culturalmente dando valore ad una generica realtà degli Scacchi, che molte città possono vantare di avere, invece di valorizzare lo storico evento della Partita a Scacchi con personaggi viventi, l’Opera di Mirko Vucetich, che si basa sulla costruzione di un evento ambientato nel mondo veneziano del 1400 nella Piazza di Marostica.
Questa semplificazione di comunicazione da Partita a Scacchi a semplicemente degli Scacchi, fa perdere in modo sciocco ed incredibile l’importante effetto della comunicazione di definire un evento unico e non riproducibile a livello mondiale. È il fattore distintivo di Marostica: essere la città della Partita a Scacchi con personaggi viventi.
Il motivo di questa deviazione della comunicazione, perdendone l’importanza, è dovuto all’impoverimento culturale di Marostica in questi anni che dopo Vucetich non ha avuto personaggi che abbiano ripreso il suo lavoro approfondendo storicamente il mondo veneziano di quei tempi e proseguito con iniziative correlate.
Nasce così il generico modo di dire “Marostica città degli Scacchi” che tradisce e svilisce la realtà.
Per fortuna il libro di Andrea Speziali sulla figura dell’artista Vucetich ha ribadito l’importanza dell’Opera in se’, non come semplice gioco degli scacchi.

Nessuno quindi può tradire con la semplificazione di Marostica città degli Scacchi, perché Marostica con la Partita a Scacchi è portatrice di un evento unico ed eccezionale che fa della città con la sua Piazza, i suoi Castelli e le Mura la finestra del mondo veneziano del 1400 con una rappresentazione che vede impegnati oltre 600 figuranti, la maggior parte suoi cittadini.

Alessandro Morello
Associazione Amici/Volontari della Biblioteca

CI DOVREMMO TENERE ANCORA IL MOZZO E LA SUA TRUPPA CON LA SUA NUOVA “LINEA” POLITICA?

10 anni fa contribuii al raggiungimento del 16% dei 5 Stelle a Marostica. Lavorai costruendo il programma ed organizzando una serie di iniziative per inserire aria fresca in politica. Purtroppo il personaggio candidato Sindaco non era all’altezza ed il gruppo era manovrato da un “capetto politico”, molto limitato politicamente e rancoroso. Non aspiravo a nulla se non alla libertà di esprimere le mie opinioni. Tant’è che l’”eletto” una volta ottenuta la carega mi butto’ fuori dal gruppo appena espressi sul Gazzettino le mie perplessità sulla votazione che aveva tenuto in Consiglio Comunale, astenendosi, sulla vicenda dell’appalto truccato del gas.
5 anni fa tentai inutilmente di costruire una lista civica per poi alla fine appoggiare la candidatura di Mozzo, quando apparve all’ultimo momento, ritenendola l’unica possibile per rompere con il passato e fidandomi della sua promessa di verifica puntuale del bilancio e di una gestione partecipata con i cittadini.
In realtà il Mozzo è finito nelle braccia di Valentino Scomazzon e Simone Bucco, i reduci in Lega della vecchia politica. I risultati si sono visti. Capacità, questa si, di agganciarsi politicamente per avere finanziamenti, ma incapacità di concretizzazione, oltre che di assoluto menefreghismo per il parere dei cittadini e senza una gestione con un minimo di visione culturale per Marostica.

Adesso che ci resta da fare? Noi continuiamo con impegno e con successo, la nostra attività informativa con relative analisi e proposte, ben capendo però che i cambiamenti reali si fanno in Comune.
L’alternativa oggi realisticamente sarebbe una aggregazione attorno al Pd, una volta che il Bertazzo è sparito dalla circolazione, perché i numeri parlano chiaro ed il Mozzo cercherà di allearsi con i nuovi, si fa tanto per dire con una bella risata, di Fratelli d’Italia. Per la Dalla Valle invece sarebbe quanto mai opportuno che attendesse i risultati del processo sulla tangente del gas prima di scendere nuovamente in politica.

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A MAROSTICA PRENDONO ANCHE 405.000 EURO DAL PNRR PER UN MUSEO DELLE SCACCHIERE INUTILE. È UN BIDONE

Sarà solo una esposizione di scacchiere dono di un furbo collezionista che ha convinto la Bianchin & C. a prendersi a carico la sua collezione di scacchiere. In realtà Marostica non è la città degli scacchi come si vuol far credere e non viene svolto alcun torneo di rinomanza nazionale o internazionale, che meriti tale definizione. È la Città della Partita a Scacchi, che è una cosa diversa. Opera del geniale Vucetich valorizza Castelli, Piazza e Mura di Marostica con un grandioso spettacolo che si ricollega alla Venezia del 1400. La Partita a Scacchi è solo il pretesto per la sfida tra i due contendenti. Poteva essere un altro gioco.

Ma fare un museo “statico” delle scacchiere è una cosa fuori dal tempo. Oggi un museo per aver successo deve essere interattivo, coinvolgere il pubblico, non può appunto essere statico. Il più importante esempio di tale tipo di museo è il Muse di Trento che al visitatore fa intraprendere un viaggio tra natura, sostenibilità e tecnologia. Quindi non semplice visita di una esposizione di oggetti, ma partecipazione attiva del visitatore. E può essere fatto un museo della Partita a Scacchi, in cui alcune scacchiere possono giocare un ruolo coreografico.

Dietro al museo delle scacchiere invece non esiste alcuna progettualità e coinvolgimento del pubblico. Non è stata fatta alcuna ricerca. La giunta leghista si è fatta abbindolare da un suonatore di piffero che colleziona scacchiere, senza alcuna riflessione o consultazione di esperti di musei.

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