Nell’interrogatorio come rappresentante del Comune al processo per la tangente del gas alla domanda del legale di Morello quale attività svolgesse all’epoca dei fatti ha risposto: “Vendevo vino”.
Questa “illuminante” esperienza lavorativa ha probabilmente fatto capire a Mozzo che lo stesso vino si può vendere con marchi diversi. Per questo, dopo l’esclusione di Scettro e Costa appena approdati a Fratelli d’Italia ma troppo compromessi con il passato, ha pensato bene di inserire accanto al simbolo della Lega quello di Fratelli d’Italia. Una classica operazione per allocchì, che cerca attraverso l’uso dei simboli politici nazionali di avvallare una rielezione di Mozzo sempre più difficile con uno scontro diretto con Santini, che sarà uno “troppo buonista” ed educato per i nostri gusti, ma è pur sempre un personaggio politico con lunga esperienza e di adeguato livello culturale. Tra i due personaggi c’è veramente un abisso.
Per quel che ci riguarda il fatto che la Dalla Valle e Scettro siano fuori dalla competizione elettorale, ciò ci gratifica in quanto sono due dei personaggi implicati con la storia della “tangente del gas”. Storia che ci ha impegnati in una strenua battaglia per difenderci dalla denuncia del Comune di Marostica (Mozzo compreso) ed in uno studio approfondito della legge sugli appalti per scoprire il trucco per fregare i cittadini. Sempre col silenzio di Mozzo. Anche se da noi sollecitato a chiarire.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica
www.marosticanotizie.it