MOZZO PIANTALA SUL POLITEAMA, CHE È DA COSTRUIRE. IL RACCHELLA E LA STEFANI HANNO TROVATO I SOLDI E FATTO IL LORO DOVERE. ADESSO TOCCA A TE. QUANDO CI INVITI ALLA PROSSIMA CONFERENZA STAMPA?

Ve la ricordate la storia del Ponte Vecchio di Bassano? Poletto era trionfante perché il suo amico Franceschini gli aveva trovato i soldi per il restauro. Ma la gestione del restauro lo ha silurato come Sindaco. Per non parlare dei 5 milioni che la Fondazione Cariverona si è ripreso per incapacità di Poletto e della Pavan di spenderli.
Per il Politeama, come per l’ex ospedale, si era ormai alla canna del gas della politica dopo decenni di bla bla bla. Poi sono saltate fuori le soluzioni, trovando i schei. Ma adesso viene il bello perché occorre fare. E qui si giudica veramente il Sindaco o il direttore generale della Ulss per il nuovo centro assistenza per le persone colpite da Alzheimer. Occorrono i tempi giusti e mantenersi nel preventivo. Quindi vera capacità di gestione.

Per quel che ci riguarda evidentemente siamo felici che almeno il problema dei soldi sia stato risorto soprattutto grazie all’on. Racchella, facente parte della Commissione cultura, scienza ed istruzione. Ma senz’altro con il beneplacito del ministro Franceschini, che non è leghista e di cui il Sindaco, pluralista per modo di dire, si è dimenticato. E poi l’on. Racchella ha il diploma di Liceo Artistico, mica è laureato in Veterinaria. Quindi è del mestiere. Il problema del Politeama, iniziato con la gestione dell’”illuminato” Bertazzo era ormai una barzelletta ed uno sputtanamento della politica di qualsiasi colore.

Anche per quel che ci riguarda pretenderemmo un minimo di rispetto da parte del Sindaco dopo che ha perso su tutti i fronti nel tentativo di zittirci davanti al tribunale con i soldi dei cittadini, mentre noi per difendere la libertà di opinione abbiamo dovuto pagarci l’avvocato. Rispetto che vuol dire invitarci alla prossima conferenza stampa come una reale attività culturale di Marostica con i suoi oltre 1800 iscritti, senza contare il blog.

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SORGE A MAROSTICA “CULTURA INSIEME” COME BRACCIO AMMINISTRATIVO DELLA CONSULTA. MA IL PROBLEMA È L’INCAPACITÀ DI MOZZO & C.

Si è costituita la nuova associazione “Cultura insieme” con soci le varie associazioni della Consulta per la corretta gestione fiscale-amministrativa dei soldi delle associazioni che non possono essere oberate da problemi amministrativi. Presidente è Mariangela Cuman con vice Ornella Minuzzo. Ma la realtà associativa a Marostica sempre impegnata a proporre iniziative di buon livello, si scontra con una situazione non organizzata della Biblioteca che non ha un suo bravo direttore, ma una sempre aleatoria Coop di improvvisati, e talvolta “smonati”, dipendenti. Certo oggi come Presidente c’è un regista, rispetto ad un personaggio precedente completamente inventato. L’aria però che si respira è di provvisorietà. Poi c’è l’ufficio Cultura che sembra più ostacolare le iniziative che promuoverle e facilitarle e che fa riferimento al Dal Zotto, persona che riteniamo non adeguata all’incarico.
Addirittura poi le associazioni devono pagare di tasca propria l’utilizzo della Chiesetta San Marco per le loro iniziative. Poi sembra che non sia concesso a loro avere la sede presso la Biblioteca.
Insomma un salto agli ostacoli per operare. E dobbiamo sinceramente ringraziare l’impegno assuntosi dal trio Cuman, Minuzzo e Frison.
È evidente che così non c’è spazio anche per ripensare ad iniziative che possano rinsanguare con nuovi adepti le associazioni stesse, che languono. Occorrono forme e linguaggi diversi per dialogare soprattutto con i più giovani. E soprattutto un dialogo fra persone motivate e competenti. I giochini politici portano solo a disastri.
Abbiamo però come assessore pro tempore alla Cultura Mozzo, e sembra che la geometra Ylenia Bianchin dia una mano e non si capisce se solo nelle chiacchiere, con poi la Burei che si è tenuta la delega alla biblioteca dopo essersi dimessa da appunto assessore alla Cultura. Ma per fare che cosa?
Certo tutta questa ridicola situazione è stata messa in piedi dalla precedente amministrazione con Sindaco Dalla Valle ed assessore alla Cultura la Serena Vivian.
Ma ancora una volta Mozzo ha smentito le sue promesse di mettere a posto la situazione. Probabilmente per sua oggettiva incapacità a capire il problema.

Certo finalmente è uscito un bel numero di Cultura Marostica. Ma siamo ancora lontani da un vero progetto editoriale. Ci si muove giorno per giorno salvandosi con gli “intellettuali” marosticensi che ancora stanno al gioco.

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CULTURA MAROSTICA È SPONSORIZZATA DA BANCHE E SUPERMERCATI, FORSE PERCHÉ PER IL NATALE CI SONO GLI ARTICOLI DEGLI “INTELLETTUALI” DI MAROSTICA. SIMONE BUCCO ESCLUSO

Essendo il numero dedicato al Natale è ovvio che ci siano ben sei pagine di pubblicità. Tre sono di banche (Volksbank, Banca del Veneto Centrale e Banca Verona e Vicenza), due di supermercati (Famila e Coop Consumatori) e poi c’è Caron A&D.
Insomma questa volta la pubblicità dovrebbe aver ripagato la rivista. Il che può significare che Cultura Marostica è pure ritenuta interessante come numero di lettori per fare comunicazione pubblicitaria. Anche perché questa volta la diffusione non è tramite posta, ma internet ed un limitato numero di copie cartacee in biblioteca. Ma il sito del Comune non mette in evidenza nella prima pagina la rivista come meriterebbe, ma bisogna digitare Cultura Marostica nella mascherina della ricerca.
Questo ci dispiace perché, per la prima volta da anni, giudichiamo questo numero di Cultura Marostica ben fatto e ben scritto. Quindi dovrebbe essere facilmente accessibile a tutti i cittadini, ma anche ai turisti, con la massima diffusione, cosa che sembra incompresa dagli addetti comunali. Infatti la rivista si presenta subito accattivante con una copertina che supera il grigiore delle precedenti edizioni. E quindi se si vuole avere ancora pubblicità ed anche attrarre gente a Marostica deve avere la massima diffusione.

Certo che stona la presentazione iniziale del Sindaco Mozzo che per noi semplicemente fa ridere: uno scritto retorico senza alcun spessore culturale.
Per il resto sono stati mobilitati i pezzi da 90 degli intellettuali marosticensi: Contin, Frison, Bassetto, Primon, Tissi, Giolo, Maroso, Bertolin, Rodighiero, Scuro…, che hanno fatto bene il loro lavoro.
Manca l’articolo del geom. Simone Bucco, probabilmente esausto per l’impegno nel querelarci con i soldi della Pro Marostica per aver noi scherzato su www.marosticanotizie.it sul fatto che lui con il consiglio non voleva restituire a quattro pensionati canadesi i soldi pagati per i biglietti della Partita a Scacchi, rinviata. O forse non scrive perché non è un “intellettuale”?

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MAROSTICA CITTÀ DELLA CULTURA DELLA SOPPRESSA COL PAN ED EL VIN E DELLE MASCHERE CON MOZZO, PANICI E BUCCO

di Mario Scuro

L’Amministrazione Comunale di Marostica, subito dopo l’affermazione elettorale (anche senza un articolato programma) del 10 giugno 2018, annunciava – con una serie di interventi sui media – un ambizioso programma culturale per Marostica “città che vanta oltre sessanta associazioni”.
Stralciamo: “… ritorno della biblioteca, appaltata alla Cooperativa socio-culturale di Mestre, alla conduzione comunale”; “… linee programmatiche per coordinare la proposta culturale delle associazioni”; “… la Città meta di grandi eventi, quali la mostra di Van Gogh, tenuta a Vicenza”; “… a Marostica non ci si annoierà mai” (Il Giornale di Vicenza, 15 agosto 2018).
Già prima, nelle quattro righe del succinto programma elettorale 2018-23, presentato all’ultimo momento, il futuro sindaco Matteo Mozzo assicurava “l’impegno per la città smart; Marostica green beach; cinema e teatro all’aperto e al chiuso; recupero del patrimonio esistente; recupero del patrimonio collinare”.
Oggi, giunti alla metà del quarto anno di mandato, se riportiamo quanto successo nella riunione di fine anno della Consulta fra le Associazioni Culturali, c’è da rimanere delusi, amareggiati.
Il sindaco, assessore alla Cultura, Matteo Mozzo non si è presentato all’appuntamento (fissato fin dal 17 novembre scorso), né ha motivato le ragioni dell’assenza (ma questa è ormai un’abitudine, anche con gli altri appuntamenti culturali: v. Autunno musicale, Accademia del Caffè, Compagnia delle Mura… non per Zucchero, il settembre scorso).
Non si è visto il presidente della Biblioteca Civica, nonché regista della Partita a Scacchi, Maurizio Panici, il quale, nonostante i solleciti, deve ancora presentare il “Piano Culturale per Marostica”, annunciato l’ormai lontano 28 febbraio 2019.
Non è intervenuto nemmeno il tuttologo presidente della Pro Marostica, geom. Simone Bucco, sempre in piazza per altri affari.
Del futuro servizio della Biblioteca Civica non si parla più; mentre la vicina Bassano ha emanato un bando di concorso per l’assunzione di “due bibliotecari”.
Per i grandi eventi non si è ancora riusciti a comporre un “progetto unitario” per la città scaligera, dichiarata centro storico di interesse pubblico (nel frattempo, sempre la vicina Bassano, pur con diverse visioni operative, ha risolto il problema del Ponte Vecchio).
Alcune associazioni (Marostica incontra, Mondo Rurale) stanno chiudendo i battenti, per mancanza di ricambio generazionale. Le “giovani truppe cammellate”, annunciate dai giovani amministratori, non si vedono agli appuntamenti culturali (dove, ormai, il più giovane cittadino presente ha superato abbondantemente la soglia dei 40 anni e gli unici giovani presenti sono gli stessi amministratori).
Ma Marostica è “orgogliosa”, poiché sa offrire (a pagamento) pane, soppressa e Torcolato in piazza o la mescita sulla collina di San Benedetto (che non è mai stata terra di vino).

ESUMAZIONI ED ESTUMULAZIONI A MAROSTICA PER 39.000 EURO. ADESSO C’È SOLO LA REINCARNAZIONE O IL GIUDIZIO UNIVERSALE

In pratica è scaduto il tempo delle tombe per circa 70 cittadini di Marostica. Quel che rimane verrà in pratica disperso. E per chi ci crede il prossimo passo sarà la reincarnazione o l’attesa del Giudizio Universale.

“Per reincarnazione si intende la rinascita dell’anima, o dello spirito di un individuo, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena. Il termine reincarnazione è considerato sinonimo di metempsicosi ed è riferito in particolare al mondo culturale e religioso orientale e a movimenti spiritistici che descrivono una trasmigrazione in altri corpi, anche vegetali, animali o minerali sino a quando l’anima non si sia liberata completamente dalla materialità”.

“Secondo la Chiesa cattolica e quella ortodossa gli uomini vengono giudicati subito dopo la morte (giudizio particolare), e le loro anime accedono al Paradiso o all’Inferno immediatamente o, nel caso del Paradiso, dopo una fase più o meno intensa di purificazione nel Purgatorio. Alla fine dei tempi vi sarà invece la risurrezione della carne con la quale i corpi risusciteranno e si riuniranno alle anime per il giudizio finale (che comunque è collegato al giudizio particolare e coerente con esso con modalità tuttora non chiarite), di salvezza nella comunione dei santi oppure di condanna”.

Tutta l’operazione di inumazione nel campo di mineralizzazione o tumulazione nelle cellette disponibili od ossario comune ha un costo di 39.000 euro destinati alla ditta Beta Società Cooperativa di Bussolengo (Vr).

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IL FAMOSO PNRR, IL PIANO DI RILANCIO CON GLI INVESTIMENTI NOVITÀ, A MAROSTICA HA CAMBIATO SESSO GRAZIE A ENZO COLOSSO, L’ASSESSORE MAGO DELLA FINANZA

Proprio così. Quello che doveva essere costituito da investimenti innovativi per il rilancio economico, il famoso Pnrr, a Marostica diventa il recupero di schei per lavori già progettati ed in corso di attesa di finanziamenti: la sistemazione antisismica della scuola elementare ed il ponticello sul Longhella. È quanto riferito dal rag. Enzo Colosso in Consiglio Comunale.
Insomma si vuole perdere la possibilità di dare una reale svolta all’economia turistica di Marostica con il restauro del Convento dei Santi Fabiano e Sebastiano e relativa trasformazione in hotel turistico – “ostello”, perché in politica a Marostica non c’è progettualità, ma furbate.

Così infatti si ripiega sul trucco di utilizzare i soldi del Pnrr per finanziamenti già in attesa su progetti precedenti. Insomma da progettualità a tran tran senza risvolti economici reali. È come un cambiamento di sesso degli investimenti.
Infatti il “PNRR annovera tre priorità trasversali condiviso a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale) e si sviluppa lungo 16 Componenti, raggruppate in sei missioni: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura; Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica; Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile; Istruzione e Ricerca; Inclusione e Coesione; Salute. Per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie per una più efficace gestione e realizzazione degli interventi”.

D’altra parte il tutto era prevedibile, data appunto la situazione politica in essere a Marostica e forse non solo.

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E ANTONIO CAPUZZO SI SCATENA CON TRE INTERROGAZIONI IN CONSIGLIO COMUNALE A MAROSTICA. IN ASSENZA DEL CAPO SANTINI

Proprio così. In assenza del capo Santini impegnato nel convegno sulla nuova destinazione dell’ex ospedale, in realtà abbastanza inutile perché ormai è stato tutto deciso tanto che, con evidente sgarbo, Mozzo se ne è infischiato ed ha convocato il consiglio nelle stesse ore del convegno, la palla del Pd in Consiglio spetta a Capuzzo, che può emergere dall’anonimato.

Ben tre sono le sue interpellanze. La prima riguarda i tempi per la realizzazione dell’appalto per la riqualificazione energetica dell’illuminazione pubblica. Il Mozzo risponde che bisognava attendere la scadenza il 30/11/2021 del contratto di fornitura elettrica dalla precedente ditta. A gennaio 2022 partiranno i nuovi lavori. Capuzzo si ritiene insoddisfatto.
La seconda interpellanza riguarda il contratto per la copertura cellulare del Comune con il nuovo sistema, le condizioni economiche ed il piano antenne. Il Sindaco risponde che si stanno facendo progetto e conti e che tutto sarà presentato in commissione consigliare. Il Capuzzo si dichiara soddisfatto.
La terza interpellanza riguarda l’integrazione del regolamento edilizio per le norme sulla sostenibilità ambientale ed il risparmio energetico. Il Mozzo risponde che il documento è in corso di redazione e che sarà presentato in commissione quanto prima. Il Capuzzo risponde che è soddisfatto se il “quanto prima” ha dei tempi certi.

Insomma ecco l’opposizione orfana di Santini con il vice leader Capuzzo, avvocato e che ben ricordiamo per averci sfottuto quando ci querelò con la Giunta precedente per le osservazioni da noi fatte sull’appalto della Biblioteca, ignorando le sue conoscenze legali.

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CHI È ANDREA SPEZIALI, CHE HA SPUTTANATO I VARI PERSONAGGI LOCALI CON LA VERA STORIA DELLA PARTITA A SCACCHI DI MAROSTICA?

Finalmente Andrea Speziali ha collocato la Partita a Scacchi nella sua giusta dimensione di una grande opera artistica di Mirko Vucetich ambientata nel 1454. Per Intenderci come il Manzoni con i Promessi Sposi. Quindi si tratta di una leggenda costruita da Vucetich “personaggio poco conosciuto ai più…diviene oggi, grazie allo studio profondo e minuzioso di Andrea Speziali, un artista con cui fare i conti in diversi campi”. “Inizia futurista, in uno dei gruppi più avanzati del movimento, il Movimento Futurista Giuliano”. A fine della prima guerra mondiale costruisce architetture civili che meditano sullo Jugendstil, oscillando fino al classicismo di Portaluppi, Ponti, Buzzi, del Gruppo Labirinto. “Amico di molti protagonisti della cultura italiana…la sua figura è una cartina al tornasole dell’irrequieta versatilità creativa del XX secolo”.
Andrea Speziali, classe 1988, lo “scopritore” di Vucetich, ha conseguito il dottorato presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e la sua grande passione per lo stile Liberty lo ha portato a fondare Italia Liberty per promuovere e valorizzare il patrimonio Art Nouveau nel Paese.
E Speziali valorizza le opere di Vucetich tra cui l’incredibile Partita a Scacchi. E pubblica nel 2020 il corposo volume “Mirko Vucetich (1898-1975) architettura, scultura, pittura, disegno”. Con la pubblicazione del volume Vucetich diviene da “gigante addormentato” uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del ‘900.
Ed il libro ha l’introduzione di Vittorio Sgarbi, oltre che i ringraziamenti delle famiglie Vucetich e Rapisardi e di Maurizio e Maria Grazia Breganze.

“Le conseguenze che la celebre Partita a Scacchi portò nel panorama Veneto, in primo luogo sul piano folkloristico, ma anche sociale e politico, furono, in parte inaspettate. Senza dubbio questa manifestazione contribuì, in maniera decisiva, allo sdoganamento della tradizione della Repubblica di Venezia, portandola all’esterno degli ambienti accademici ed elitari; in secondo luogo fu di fondamentale importanza nell’interpretazione del mito stesso della Serenissima, tramite la figura fantastica del podestà Taddeo Parisio, in cui si riconosce un potere che, consolidando lo Stato veneziano da terra, aveva comunque rispettato le antiche tradizioni e gli equilibri politici, preservando un sentimento identitari”.

Quindi ci sentiamo di dire ai nostri concittadini: abbiamo tra le mani una leggenda costruita da un formidabile artista, dobbiamo mantenere il livello culturale dell’Opera evitando di degenerare nel Pipiesse, il Partito della Partita a Scacchi, ma invece approfondendo il legame con Vucetich e la connessione con la Storia di Marostica e Venezia.

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REGALA 50.000 EURO AL COMUNE DI MAROSTICA E VUOLE RESTARE ANONIMO

Proprio così. Un imprenditore, che vuole restare anonimo, ha regalato 50.000 euro al Comune senza anche specificarne l’utilizzo. Lo abbiamo appreso dall’ultimo Consiglio Comunale per bocca del rag. Colosso che illustrava le variazioni di bilancio. È intervenuta subito la coppia Costa – Scettro chiedendo chiarimenti ed il nome del donatore in seduta riservata del Consiglio.
Il Mozzo ha risposto picche, dicendo che il nome restava riservato a lui ed alla responsabile finanziaria. Inoltre il Colosso chiariva che parte dei soldi erano stati spesi per la nuova Panda ibrida per i Servizi Sociali e per una borsa lavoro.

Insomma un Babbo Natale generoso lo abbiamo trovato finalmente anche a Marostica con soprattutto con i soldi suoi, non certo della Banca Popolare come Xausa e Cuman con la famosa Fondazione.

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SONO GLI AMMINISTRATORI LEGHISTI CHE DEVONO ILLUMINARSI A MAROSTICA. NON IL CASTELLO!

Ci risiamo. Al progetto di continuità innovativa del già programmato, l’attuale Amministrazione preferisce indebitare ulteriormente le casse comunali con un progetto ex-novo; per di più, ancora una volta, parziale, non collocato in una visuale unitaria del centro storico, come regolamentato dal “Decreto Soragni 2012” (Gazzetta Ufficiale 6 marzo 2012). Trattasi del progetto di illuminazione del Castello Inferiore (già illuminato) con una spesa di 157.500 euro.
Ora – sempre nei polverosi cassetti dell’Urbanistica – giace da anni il progetto “Piano di illuminazione della Comune [francesismo] di Marostica”, 1998, atelier Jéol di Parigi.
Rolando Jéol propone per il nostro centro storico un piano onnicomprensivo della città scaligera (non il solito – ora ripetuto – intervento parziale).
L’architetto francese – dopo un accurato studio ambientale e storico, sviluppato con i suoi collaboratori, sostiene di “creare una nuova identità simbolica della Città di Marostica”, suscitando l’emozione e l’immagine, invitando ad approfondire la conoscenza storica, creando una dinamica notturna, rassicurando il passante.
Afferma: “La luce costituisce una sorta di filo conduttore all’interno della Città, attraverso il percorso luminoso notturno; consente la lettura della Città in modo sia puntuale: le sue strade, i suoi quartieri, le sue piazze, sia generale, ovvero considerando la città come un tutt’uno: il suo territorio, i suoi paesaggi, le sue mura, sia come formata da una serie di punti che la caratterizzano”.
In sostanza, per un intervento davvero migliorativo, dovremmo tener presente il “continuum” che caratterizza l’aggregazione e la vita della Comunità, la peculiarità ambientale e l’evoluzione storica di Marostica, che “non vanno trattate come un agglomerato urbano qualsiasi”.
Il progetto è illustrato da numerose tavole.
Anche questo piano finanziariamente è costato parecchio. Ha, però, il pregio di non parcellizzare gli interventi, con il rischio di creare un risultato “arlecchino” (come avvenuto per la cinta, le torri, i castelli, in 35 anni di lavoro – 1982-2017 – con decine di cantieri, diverse interpretazioni della dottrina del restauro, spese esorbitanti; ad esempio, quella per i tre diversi rifacimenti consecutivamente operati sul medesimo tratto di mura a nord di Porta Breganze).
Di conseguenza, l’invito al sovrintendente Vincenzo Tiné e al ministro Dario Franceschini di “imporre” quanto dettato da un decreto nazionale, che Marostica – bandiera arancione – non sembra tener nel debito conto (cfr. Valdibotte, Strada Castello, Area Azzolin, Area Castello Superiore, torre B, verde, antenne, coperture, pavimentazione, …).
La democrazia comporta il confronto con i concittadini. Quel confronto sul programma 2018-23 risultato finora una pia intenzione, stesa su un paio di paginette. Gli Amministratori devono rispondere personalmente delle spese effettuate per conto dei concittadini.
Ovviamente, il progetto Jéol (aggiornato) non potrà essere realizzato “subito” (ma a stralci). L’importante è sottolineare che esso segue una logica e una finalità esaustive, superanti il procedere a vista degli attuali Amministratori.