L’eredità lasciata dal presidente che non voleva mollare la carega, Luigi Scomazzon, si fa ancora sentire sul bilancio della Coop Consumatori di Marostica. E ricordo lo scontro con i Soci che mi deridevano dicendo che “ce lo teniamo perché le cose vanno bene”. Senza pensare che il futuro è determinato dalle scelte che si fanno oggi. E scelte errate portano a situazioni critiche. E lo Scomazzon, con i relativi amministratori ossequenti, stava facendo delle scelte sbagliate. Certo dopo dieci anni sono arrivate le scuse del nuovo Presidente, ma nella gestione del business contano i fatti non le chiacchiere.
Dopo la perdita di 583.547 euro del 2022, quella del 2023 è di 373.541 euro. Ancora perdita quindi, ma sono stati recuperati 210.006 euro. E poi con gli ammortamenti per 346.936 euro si va in pari finanziario.
Resta l’incidenza, molto elevata, del 13,2% sul fatturato del costo del personale. Dovrebbe essere del 10%. Non è stato fatto alcun intervento in questo senso.
Certo 12.340 Soci sono un numero importante, da valorizzare con significative specifiche iniziative. E poi le vendite hanno registrato un +5,6% in valore. Inoltre per gli acquisti effettuati tramite Coop Alleanza 3.0, la Coop Consumatori ha incassato 322.508 euro di ristorno, uno sconto importante pari al 2,3% sugli acquisti. Partecipare al sistema di acquisti di Coop è di strema utilità.
Insomma se ci fosse un Consiglio di Amministrazione con “le palle” i problemi si possono anche risolvere. Ma le palle non si inventano, si hanno.
Resta il fatto che per la sua importanza sociale a Marostica, la Coop Consumatori deve essere risanata e rilanciata, perché il contesto positivo c’è tutto. Anche se la grande distribuzione “privata” certamente è più furba e smaliziata di una Coop ex democristiana tinta di rosso operaista e solidale.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica