ANCORA UNA VOLTA IL TRIBUNALE CI DA’ RAGIONE CONTRO L’INCREDIBILE E BUGIARDO ROBERTO ASTUNI: NESSUN REATO COMMESSO

Assolti per non aver commesso il fatto. Ma per la prima volta abbiamo subito un vero processo perché nella fase preliminare non avevamo presentato tutta la documentazione. Infatti Astuni si era buttato a pesce sull’articolo in cui lo definivamo un bugiardo, isolandolo dal contesto in cui l’articolo era stato scritto e presentando pagine di fb manipolate contro di noi. Noi sinceramente eravamo alle prime armi con fb ed avevamo appena annunciato la scoperta della inesistenza dell’Università di cui Astuni presentava il certificato di laurea, cercando su internet la “professionalità“ dell’allora presidente degli albergatori di Bassano. Erano partiti gli insulti: mona, pisci fuori dal vaso, ecc. E le minacce: pagherai caro, molto caro tutto questo. Ovviamente poi cancellando il tutto su fb. Per fortuna colti dalla sorpresa della reazione volgare di Astuni avevamo fatto copia di tutto da subito.

Ovviamente a processo abbiamo potuto dimostrare che l’articolo partiva dalla considerazione che avevamo agito per capire chi era professionalmente Astuni che ci impediva di esprimere il nostro parere sulla incredibile vicenda dei Territori del Brenta da noi definita una “cagata pazzesca”. E quindi prima avevamo scoperto la laurea fasulla dell’università inesistente di Honolulu, informando opportunamente il presidente della Confcommercio, e poi la condanna penale per bancarotta fraudolenta, cosa che costrinse l’Astuni alle dimissioni da presidente degli albergatori per il non rispetto del codice etico.
Insomma una vicenda allucinante che dimostra che occorre sempre essere parati ed attenti, ma anche che la Giustizia, con purtroppo i suoi tempi, funziona e fa rispettare le regole democratiche della libertà di opinione.
L’unico problema che la giustizia italiana non fa pagare niente a chi sbaglia. Basta pensare che anche in Messico se perdi una causa paghi tutte le spese, anche dell’avvocato della controparte.
Noi ci auguriamo che Astuni sparisca dalla vita pubblica di Bassano. E che il Giornale di Vicenza finisca di sponsorizzarlo, addirittura anche “prestando” un suo giornalista, Parolin, come testimone dell’Astuni. Incredibile e vergognoso.

A giorni pubblicheremo le motivazioni della sentenza.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica