LEZIONE DI STORIA:ALIPRANDO FRANCESCHETTI FIGURA DI SPICCO DELLA COMUNITÀ MAROSTICANA

di Mario Scuro

Nell’era tecnologica dovrebbe essere facile reperire carte e documenti di archivio dell’Amministrazione Comunale. Registriamo, invece, la sparizione (“imbusai”? sottratti da qualche amatore?) anche di beni acquisiti con investimento finanziario e regolarmente protocollati, come quanto chiesi la tesi della concittadina Marina Maroso (prematuramente scomparsa) sul tema “Proposta di riqualificazione del Castello Inferiore di Marostica”, comprata dall’Università di Firenze; tesi che non si trovò (per fortuna, il marito ebbe la cortesia di farmi avere la copia in suo possesso).
Questa superficialità operativa del nostro Comune ci sottopone alla cosiddetta “brutta figura” nell’opinione pubblica, in occasione di eventi, che interessano la Comunità.
È il caso della recente scomparsa dell’ex sindaco Aliprando Franceschetti. Non una figura di secondo piano nella vita politica e amministrativa cittadina; ma un uomo che è stato sindaco per ben 21 anni (1964-70 e 1975-90), secondo solo al mitico Giovanni Pagano (1871-98, 27 anni), consigliere provinciale, responsabile politico, presente in vari enti, istituzioni, associazioni e in tutti i principali eventi comunitari, conoscitore di molti concittadini, personalmente dei suoi numerosi elettori, che visitava regolarmente ai tempi dei “capicontrada”.
Nonostante la presenza del portavoce ufficiale del Comune, pagato dal cittadino contribuente, il comunicato ai media, uscito da Palazzo Tempesta, si è rivelato scarno, lacunoso, impreciso. Tanto che mi sono sentito in dovere di intervenire pubblicamente (ascoltato) con rettifiche ed integrazioni.
Ricordo Aliprando, amico d’infanzia, formati insieme nella Marostica clericale, fascista, democristiana con opposizione socialcomunista.
Ricordo Prando, dapprima compagno, poi avversario politico nell’età matura; entrambi, però, impegnati nella comune difesa e nell’ auspicata valorizzazione di Marostica. Non dimentico il suo contributo di “memoria” per la mia voluminosa opera “Marostica centro storico di interesse pubblico”, giunta finalmente a compimento, dopo 8 anni di studi e di ricerche.
Concludendo, rinnovo la mia proposta, già espressa in Consiglio Comunale e sulla stampa. È sufficiente istituire presso l’ufficio di segreteria comunale un albo, dove vengano annotati persone e fatti che caratterizzano la vita amministrativa della nostra Città, in modo da avere una presenzialità costante di notizie certe.
Valga sempre il monito: “Un paese che non ha memoria, non ha futuro certo”.