ANDREA VISENTIN, PRESIDENTE CONFINDUSTRIA BASSANO È UN ERETICO? LA POLITICA NON È PIÙ DA “LECCARE”?

Maturità al Brocchi nel 1988, negli anni quindi d’oro della riforma del Liceo, poi laurea in Ingegneria Elettronica a Padova ed infine consigliere d’amministrazione operativo e direttore corporate sistemi informatici alla Mevis SpA. Quindi la base culturale è ottima.
Ora Visentin è presidente del gruppo Confindustria di Bassano ed i suoi obiettivi sono di incrementare la cultura del business e di contribuire allo sviluppo della società civile. Un programma quindi “illuminista”. Tant’è che è partito il progetto Radici Future, un progetto per sviluppare tra le aziende, ma anche fra i giovani, la consapevolezza dell’importanza dell’economia circolare per il recupero dei rifiuti e l’uso corretto dei materiali.
Risulta evidente che un simile progetto coinvolge anche il territorio con le sue problematiche di viabilità e trasporti.

Ma come si prospettano i legami con la “politica”?

Intanto è bene precisare che nella pratica il salto culturale di Confindustria locale è solo agli inizi, dopo il pesante coinvolgimento nella vicenda Banca Popolare di Vicenza – Zonin. L’illuminismo è ancora ben lungi dall’esserci. Basta leggere il Giornale di Vicenza, quotidiano della Confindustria stessa, lontano ancora dall’avere un format editoriale che affianchi alla semplice cronaca un reale dibattito con diverse opinioni. Esiste sempre un ferreo controllo dell’informazione anche probabilmente dovuto ad una specie di auto censura dei giornalisti stessi, come “tromboni” del padrone, anche se sembra che il padrone sia di vedute più aperte di loro.

Visentin sta cominciando a realizzare come effettivamente è il terreno politico fuori dalle mura aziendali e sta capendo che serve un radicale cambiamento delle persone che fanno politica senza il quale le speranze per il futuro sono illusorie.

Infatti sull’inserto appena realizzato dal Giornale di Vicenza sull’economia locale afferma: “….il problema è che il mondo reale è diverso da quello che immaginiamo e ho la sensazione che alla nostra classe politica manchi oltre alla competenza e all’umiltà, anche questa consapevolezza “.

Insomma oggi la politica è fatta da marziani che manco sanno dove vivono, figurarsi quindi se sanno prendere delle giuste decisioni.

Noi ci auguriamo che l’illuminismo della Confindustria diventi realtà con veri progetti di sviluppo sostenibile e capacità critica sulle scelte politiche.
Tanto più che è praticamente impossibile che il Mozzo o la Pavan di turno facciano delle querele all’Associazione degli Industriali.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica