POLIZIA LOCALE: LE SCELTE ESTEMPORANEE DEL COMUNE DI MAROSTICA OSTACOLO PER LA FUTURA CITTÀ COMPRENSORIALE

di Mario Scuro

Nel dibattito in corso per il servizio consorziale di polizia locale, il Comune di Marostica preferisce Thiene a Bassano, suscitando le perplessità della Redazione bassanese de “Il Giornale di Vicenza” (28.04.2022).
Il sindaco di Marostica Matteo Mozzo replica affermando di aver scelto “Ne.Vi” per “esigenze crescenti del territorio…”, “rafforzare i servizi in vista soprattutto dei grandi eventi…, “abbiamo trovato nel Consorzio un partner ideale…” e si giustifica con i bassanesi dichiarando che “con il Comune di Bassano stiamo studiando convenzioni per altre importanti funzioni del territorio”.
Ora, a parte il rapporto di “can e gato”, che ha caratterizzato nei secoli le due città pedemontane (ricordiamo che il fiume Brenta divideva – anziché unire, come sostiene qualche storico locale – i due comuni, in quanto il territorio di Marostica comprendeva anche Angarano; Bassano gravitava su Padova, Marostica su Vicenza), la scelta effettuata dal comune scaligero è criticabile per vari motivi.
Nella proiezione del futuro assetto delle città (soppressione dei piccoli comuni, città satellitari, comprensoriali), la vocazione di Marostica è verso Bassano, sia per la territorialità contigua, sia per le attività imprenditoriali e produttive, sia per i servizi comunitari: sanità, scuola, assistenza, sia per la sicurezza: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, sia per la giustizia, sia per la rappresentanza: associazioni, sindacati.
Il “generico”, che caratterizza sempre le dichiarazioni del Sindaco ai cittadini, va esplicitato.
Sul piano organizzativo del servizio di polizia locale – se non vado errato – il comandante di Thiene, Giovanni Scarpellini è lo stesso che recentemente ha organizzato il servizio di Bassano. Non si capisce, quindi, ove stia la differenza di prestazioni.
Dire che con Bassano “stiamo studiando convenzioni per altre importanti funzioni del territorio” equivale a ricreare lo stato confusionale della sciolta Comunità Montana del Marosticense, nella quale confluivano a pieno titolo alcuni comuni del territorio, mentre con altri, pure del distretto, si stabilivano diverse convenzioni.
La conversione verso Thiene – che ravvisiamo anche in altre scelte amministrative di attualità – sembra corrispondere più a legami personali che a rapporti comunitari maturati nel tempo.
Infine, non si riesce a capire l’attuale “rivalità” con Bassano, in presenza di due amministrazioni comunali avventi la stessa matrice politica (leggi: Lega).