POVERO LUIGI SCOMAZZON, DOPO TRENT’ANNI DA PRESIDENTE DELLA COOP NESSUN REGALO PER L’ADDIO, NEANCHE UN MAZZO DI FIORI

E chi se ne frega del trentennale ex presidente della Coop. Nessuna parola pubblica
di ringraziamento dal vice Consolaro o da qualche amministratore. Nessuno cerimonia di congedo. Neanche un mazzo di fiori. Sembra una ingratitudine assoluta all’ultima assemblea di bilancio. Solo Dal Maso pronuncia un discorso, ma pare più un “lecca lecca “ personale che un puntuale ringraziamento con una minima di citazione dei traguardi raggiunti dalla Coop. Che fino allo scorso anno sembrava una corazzata inaffondabile. Ma non aveva fatto conto con il mercato e i competitor. Famila e Tosano hanno sferrato un colpo difficile da recuperare. Eppure le avvisaglie c’erano tutte dopo anche l’arrivo di Conad e Lidl. Bastava darsi da fare 9 anni fa, invece di eliminare il fastidioso Morello. Ma pensate invece di valorizzare la sua esperienza lo hanno buttato fuori. Morello era l’unico con esperienza reale di dirigente del commercio, esperto di marketing e docente per 7 anni all’Università in comunicazione aziendale. Un perfetto suicidio che nessuno con un briciolo di senso di responsabilità avrebbe mai fatto. Ma Scomazzon è stato al gioco cancellando i meriti di aver fino a quel momento saputo gestire con oculatezza la cooperativa.

Ma gli errori si pagano anche amaramente. Anche se alcune massaie quando parla Morello in assemblea ridono, completamente plagiate dal verbo di Scomazzon, senza minimamente essere richiamate dal tavolo della presidenza, anzi quasi istigate. Siamo alla completa ignoranza di una corretta gestione delle problematiche aziendali ed è sembrato di essere in una riunione di irresponsabili, pronti solo per il buffet.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica