I DANNI IDROGEOLOGICI DELLA PEDEMONDANA AMMESSI UFFICIALMENTE!…IL FAMOSO EFFETTO BARRIERA!

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROGETTAZIONE E LA
REALIZZAZIONE DI OPERE NECESSARIE A SUPERARE LE CRITICITÀ
IDRAULICHE DEL TERRITORIO NEI COMUNI DELLA ZONA
PEDEMONTANA TRA IL TORRENTE LAVERDA E IL FIUME BRENTA
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Il presente documento costituisce il
PROTOCOLLO DI INTESA
TRA IL CONSORZIO DI BONIFICA BRENTA E I COMUNI DI MAROSTICA, COLCERESA, PIANEZZE, SCHIAVON, NOVE E POZZOLEONE
ritenuto necessario per definire una cogente collaborazione e condivisione tra gli Enti sottoscrittori e loro aventi causa in modo da coordinare gli interventi e le azioni che i soggetti interessati dovranno realizzare in sinergia, con l’obiettivo primario di prevenzione del rischio idraulico nel territorio.
Tutto quanto sopra considerato oggi, tra i sottoscritti rappresentanti degli Enti interessati,
Premesso che:
Nel Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Rurale, predisposto dall’allora Consorzio di bonifica “Pedemontano Brenta” (a cui il Consorzio di bonifica “Brenta” è subentrato a seguito della L.R. 12/2009) e consegnato alla Regione Veneto nel 1991, tra le varie nuove opere idrauliche ritenute necessarie per la prevenzione dei fenomeni di allagamento del territorio, era stato previsto un nuovo Collettore di Gronda che ricevesse gli apporti dei corsi d’acqua pedemontani (il torrente Valderio, il torrente Roncaglia, il torrente Ponterone ed un suo ramo secondario, lo scolo delle Fosse, la roggia Marosticana, lo scolo Torresino, il Bocchetto Acquedotto) e li scolmasse nel vicino fiume Brenta, liberando la zona interessata da frequenti situazioni di criticità Idraulica e possibili esondazioni e sgravando strutturalmente tutto il territorio di valle di una significativa quota dei deflussi di piena, con indubbio beneficio per un’area molto vasta. Dell’opera di cui trattasi lo stesso Consorzio, in data 1 ottobre 1990, aveva predisposto un primo progetto, a suo tempo trasmesso ai Superiori Organi, che però non aveva ottenuto il necessario finanziamento pubblico. La crescente urbanizzazione ed episodi di esondazione sempre più frequenti – non ultimo quello della prima decade di ottobre 1998 – hanno indotto il Consorzio a rivedere ed aggiornare il progetto, il che è avvenuto con il progetto del 13 agosto 1999, che prevedeva un importo di 4,45 miliardi di lire. Con l’emanazione del Piano di Sviluppo Rurale da parte della Regione Veneto nell’anno 2000, si era presentata la possibilità di realizzazione del Collettore, nell’ambito della misura 18 dello stesso Piano.
Il Consorzio, prima di inviare tale richiesta, effettuò alcune riunioni con i Comuni interessati e la Provincia e alla presenza del Genio Civile di Vicenza. Ne emerse la condivisione del progetto da parte di tutti gli interessati; il Consorzio inviò alla Regione il progetto e con Decreto n° 108 del 26 luglio 2001 la Direzione Regionale competente assegnava all’intervento un contributo di 4 miliardi di lire che copriva buona parte della somma necessaria, autorizzando il Consorzio ad avviare l’iter di approvazione. Il Consorzio avviò tempestivamente la procedura di impatto ambientale e venne svolta la presentazione pubblica del progetto il 2 maggio 2003 a Marostica. Un cambio di posizione da parte di alcuni Sindaci dell’epoca portò successivamente al venir meno della condivisione del progetto e la Commissione V.I.A. conseguentemente lo respinse, facendo venire meno il finanziamento e quindi la realizzazione dell’opera.
Nel nuovo Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio, predisposto nell’anno 2010 a seguito delle previsioni della nuova Legge Regionale 12/2009, il Consorzio inserì nuovamente il progetto del Collettore di Gronda, ipotizzando un aggiornamento dell’importo dell’opera a un valore di 3.600.000 euro.
Di tale nuovo piano fu data comunicazione agli enti coinvolti e il Comune di Nove con nota prot. 1176 del 31.01.2011 ha chiesto espressamente lo stralcio di tale progetto in quanto “fortemente impattante dal punto di vista ambientale e tale da deturpare in modo irreparabile il territorio” e in quanto “va a interessare Zone di Protezione Speciale ZPS, Siti di Importanza Comunitaria SIC nonché contesti figurativi Ville Venete come individuati dal PTCP della Provincia di Vicenza”.

In occasione della successiva realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, che ha creato una barriera territoriale, il Consorzio ha imposto la predisposizione di idonei manufatti idraulici di attraversamento per garantire la continuità tra monte e valle, compreso quello atto a consentire la realizzazione del Collettore di Gronda. Recenti eventi alluvionali nella pedemontana – e in particolare l’evento meteorologico dei primi di giugno del 2020, classificato dalla Regione come eccezionale e per cui è stato dichiarato lo stato di crisi – dicono l’utilità di riprendere in esame l’opera.

A tal proposito, a seguito di incontri preliminari, si è concordato:
– di condividere gli indirizzi a cui dovrà ispirarsi l’attività di rettifica, aggiornamento e adeguamento della progettazione, valutando eventuali soluzioni alternative;
– di prevedere i necessari interventi di mitigazione e compensativi commisurati sia all’impatto delle opere sul territorio, sia alla presenza o assenza di benefici sul territorio, valutato comune per comune;
– di collaborare per il buon esito dell’iter istruttorio, progettuale ed esecutivo dell’opera, anche

nell’eventuale attività di informazione ai proprietari di terreni espropriati;
– di tenere conto delle sopravvenute criticità relative al sistema di collettamento pedemontano; – di condividere un Protocollo di Intesa.
Tutto ciò premesso,
SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
Gli Enti sottoscrittori, preso atto della necessità di prevenire gli allagamenti del territorio attraverso opportune opere idrauliche, si impegnano ad avviare un percorso di progettazione condivisa del collettore di gronda in esame e delle opere necessarie a superare le criticità idrauliche sopra evidenziate, che:
– conferisca una valenza ambientale oltre che idraulica all’intervento, con la previsione, tra l’altro, di un percorso ciclo-pedonale, con criteri di mitigazione dell’impatto sul territorio;
– preveda per ciascun comune adeguati interventi di mitigazione e compensativi commisurati sia all’impatto di tali opere sul territorio del comune stesso, sia alla presenza o assenza di un beneficio diretto che quest’ultimo ne ricava;
– si integri con le altre pianificazioni esistenti con specifico riferimento alla pianificazione del Servizio Idrico Integrato anche per valutare possibili sinergie attuative;
Gli enti sottoscrittori si impegnano a compiere tutti gli atti conseguenti e necessari per sostenere il Consorzio nell’iter istruttorio e nelle autorizzazioni da conseguire, sia per l’ottenimento del finanziamento pubblico sia per l’azione di informazione e coinvolgimento sull’eventuale esproprio, ove strettamente necessario, riguardante le proprietà interessate dalle opere. Il Consorzio di bonifica “Brenta”, da parte sua, in caso di finanziamento dell’opera, si impegna alla realizzazione e manutenzione dei lavori, secondo le norme vigenti.
L.C.S.
Data _______________
Per il Comune di Marostica, _____________________
Per il Comune di Colceresa, _____________________
Per il Comune di Pianezze, _____________________
Per il Comune di Nove, _____________________
Per il Comune di Schiavon, _____________________
Per il Comune di Pozzoleone, _____________________
Per il Consorzio di Bonifica Brenta _______________________