IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI. STANNO SPARENDO? O STANNO CAMBIANDO? CI SONO DIVERSE SITUAZIONI ANCHE A MAROSTICA

Sono socio del CAI, della Pro Marostica, degli Amici/Volontari della Biblioteca, degli Amici dell’Archivio di Stato, dell’Associazione Alumni Cuoa, di ManagerItalia, l’associazione dei dirigenti del terziario, per non parlare del Rotary. E partecipo alla Consulta delle Associazioni della Biblioteca.

Quindi ho una panoramica piuttosto ampia delle associazioni e devo francamente dire che danno senso ai propri interessi.
La prima associazione cui mi sono iscritto è stata il CAI. Allora, oltre 55 anni fa, erano quattro gatti appassionati di montagna. È una associazione che negli anni ha continuato la sua crescita offrendo non solo le gite delle escursioni domenicali, ma anche lo sci alpinismo, le camminate con le ciaspole, la speleologia, la bike, il gruppo dei ragazzi. Oggi in pratica oltre che al gruppo del mercoledì per le escursioni settimanali attorno a Marostica, partecipo al CAI Seniores di Bassano che ha la caratteristica della comodità delle escursioni organizzate in bus e non con la macchina dei partecipanti. L’unico appunto, dato la caratteristica dei partecipanti quasi tutti con attività lavorative ridotte e/o pensionati, è che le gite non vengano fatte il sabato, potendo così evitare l’affollamento domenicale. A Marostica come a Bassano c’è sempre stato un attivo è capace gruppo dirigente. Persone quindi disponibili, con valide idee per soddisfare i desideri dei soci. È tutto si svolge regolarmente con le periodiche assemblee per l’approvazione dei bilanci e la nomina dei consiglieri. A questa attività escursionistica locale volontaristica, sta prendendo forma anche una attività lavorativa da parte di persone come Chiara Bertacco, guida ambientale escursionistica, per far conoscere la realtà intorno a Marostica. È un inizio per valorizzare il territorio di Marostica con il turismo soft e dare lavoro anche trattorie ed agriturismi locali. E questa è una iniziativa senz’altro da promuovere nel modo più efficace.

Altro discorso sono le associazioni che fanno capo alla Consulta della Biblioteca. Qui si sente la mancanza di rinnovamento e l’attività è molto delegata a singolI personaggi che si attivano. Ma sono oltre 30 le associazioni in attività e spaziano dalla musica, al teatro, all’arte, alla storia. Partecipo a quella degli Amici/Volontari per mantenere aperta la Biblioteca anche alla domenica, dare supporto alle mostre, organizzare eventi di conoscenza dei Paesi e visite ad esposizioni in Veneto.
È appena stata costituita una Associazione delle associazioni per formalizzare secondo legge la possibilità di accesso a contributi pubblici o privati per singole iniziative, senza che ogni singola associazione debba avere il proprio codice fiscale, mantenendo così una flessibilità ed informalita’ associativa.
Certo c’è anche il semestrale Cultura Marostica, ma ancora deve trovare una sua formula editoriale aggiornata e fa difficoltà a essere apprezzato. In realtà non c’è una vera e capace direzione, ma c’è molta improvvisazione. È un peccato perché opportunamente diretto potrebbe lavorare in sinergia, comunicando le iniziative culturali della Consulta in collegamento con i social locali in particolare Sei di Marostica se….che con 8.336 membri, sempre in crescita, dimostra di essere un social ben radicato nel territorio oltre che obiettivamente un positivo risultato di social “generalista”. Occorre quindi un attimo di riflessione e slegarsi dalla vecchia concezione di una cultura chiusa e personale e “controllata” dalla politica di turno. In questo senzo alcuni passi sono stati fatti, ma certo l’ufficio cultura del Comune francamente non è all’altezza e poi manca un vero e professionale responsabile della Biblioteca, che gestita da una Coop è fuori dalla realtà. E Bassano insegna.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica