QUANDO LE ASSOCIAZIONI SONO FARLOCCHE: IL CASO DELLA “ALUMNI CUOA”

Sorta nel 1964 l’Associazione Master Cuoa (AMC) era costituita dagli ex allievi che si iscrivevano versandone la quota associativa. Dava ai Soci un abbonamento ad una rivista economica, alla prima iscrizione il pin e l’orologio, organizzava incontri al sabato, editava l’annuario con la posizione professionale dei Soci, dava delle borse di studio ed era interlocutore della Scuola per la sua offerta formativa.
Quindi l’Associazione era completamente indipendente dal Cuoa, la Scuola di formazione manageriale di Altavilla Vicentina.
La sua indipendenza ha sempre dato fastidio a chi gestiva il Cuoa e raggiunse negli anni ‘90 punte di massima tensione quando la gestione del Cuoa era confusa e con gravi perdite di gestione. Tant’è che per un breve periodo l’AMC fu “espulsa” dalla sede della Scuola per le motivate critiche alla gestione ed ospitata nella sede del Comune. Poi fu elaborata anche una proposta didattica aderente alla evoluzione manageriale in azienda contando su Soci esperti in formazione. Successivamente l’Associazione ebbe il pieno riconoscimento del suo ruolo e partecipava come invitata anche al Consiglio di Amministrazione del Cuoa.

Ma la Scuola non voleva questa autonomia dell’Associazione Master e ne cercava il controllo riconoscendone però il ruolo importante per la Scuola stessa, soprattutto per l’immagine e la promozione dei corsi.
Alla fine dopo pressioni a non finire, ci fu il passaggio dall’AMC (la più antica associazione Master in Italia) ad ALUMNI Cuoa.
La Alumni in pratica è una pseudo associazione in cui automaticamente vengono iscritti gli ex allievi senza pagare alcuna quota di adesione. È in pratica uno strumento di marketing del Cuoa per promuovere la scuola ed i corsi, strettamente controllato e finanziato dalla Scuola stessa. Tant’è che alla assemblea on line degli ex allievi per il rinnovo delle cariche del direttivo di loro pertinenza erano una ventina su migliaia per eleggere i 12 membri. I manager non sono degli allocchi da perdere tempo in iniziative in cui non contano niente.
Le associazioni degli ex allievi in altri Paesi sono completamente autonome, con consistenti quote di adesione, finanziano ricerche e borse di studio, hanno anche una funzione di controllo e sono di stimolo per le scuole di management ad essere sempre più efficienti.
La ALUMNI sbandiera soprattutto di essere un networking tra gli ex allievi. Ma non conosce il vero significato della parola e non assomiglia minimamente ad un LinkedIn.
Riportiamo quanto incredibilmente affermato da Mirca Toniolo:

“La mia storia professionale con CUOA Business School è iniziata dal 2004 e da qualche anno mi occupo nello specifico dello sviluppo della Community dei Diplomati Master. Sempre qui ho conseguito il Diploma di Executive Master in Finance e attualmente faccio parte del Direttivo dell’Associazione Alumni. Un legame doppiamente forte e stimolante, che mi ha permesso in questi anni di conoscere manager, professionisti e imprenditori con esperienze professionali eccezionali ma, soprattutto, Persone meravigliose, che hanno condiviso percorsi di crescita e storie d’ispirazione per tutti noi. Vivo l’esperienza all’interno del Direttivo dell’Associazione ALUMNI con rinnovata energia, certa che la nostra Community diventerà sempre più ampia, forte e connessa. In particolare seguirò da vicino il Lifelong Learning Program: un ulteriore step per accompagnare i nostri Alumni nelle sfide professionali quotidiane e del futuro”.

È evidente l’utilizzo dell’associazione per promuovere le iniziative del Cuoa.
Insomma noi ci auguriamo che dalle ceneri della gloriosa AMC, uccisa da una ferrea logica di potere ed unica associazione ampiamente citata nel libro edito dal Mulino sulle scuole di management in Italia, nasca almeno un Club degli ex allievi, che per la loro attività professionale hanno raggiunto importanti traguardi manageriali.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica