IL MONDO COOP DA SALVARE. ANCHE A MAROSTICA. CI SONO VALORI CHE NON POSSONO ESSERE CANCELLATI DAI SOLITI INTRALLAZZI. E SIAMO AL LIMITE CON LA COOP CONSUMATORI. ASSEMBLEA IL 4 MAGGIO

Dal 1977 al 1982 ho lavorato alla Lega Coop veneta. La mia migliore esperienza di lavoro. Poi me ne sono andato: erano arrivati i socialisti del 10% a comandare. Poi sono stato nel consiglio di amministrazione della Coop Consumatori per sei anni, sostituito dal figlio dell’Alcide Bertazzo. Una vergogna. Ma così è la vita se ti vuol mantenere libero nel pensiero.

Ora riceviamo la lettera di convocazione dell’Assemblea di Bilancio della Coop Consumatori di Marostica. Lo scorso anno, quando Luigi Scomazzon è stato sostituito da Pierluigi Consolaro, eravamo intervenuti, tra lo schiamazzo di alcune signore che volevano zittirci, dicendo che la perdita economica era stata coperta da entrate straordinarie. Cosa non rilevata dalla relazione di bilancio.

Quest’anno da quello che si capisce dalla lettera, in quanto il bilancio non è stato ancora pubblicato, la Coop registra una crescita dello 0,6%. L’aumento dei ricavi della grande distribuzione italiana nel 2022 è intorno al 6,7%. L’inflazione media è stata dell’8,1% e non dell’11,6% come riportato nella lettera ai Soci. In pratica in quantità le vendite per la grande distribuzione sono rimaste ferme. Ma non per la Coop che dovrebbe aver registrato un calo in quantità intorno al 7%.

A questo punto è da vedere il risultato di bilancio, senz’altro non positivo, tant’è che dopo anni, se non ricordo male dal 2008 primo anno che feci come amministratore, il ristorno ai Soci è scomparso.

Ma quale è il problema? È che la Coop Consumatori non è una cooperativa e non sviluppa un marketing sociale, il fattore distintivo di una Coop, oltre a qualità e prezzi convenienti, per restare sul mercato. È di fatto un supermercato come tanti con un consiglio di amministrazione eletto in base a cordate più o meno politiche. Con persone non sempre un minimo capaci e comunque in linea con i tempi. È il motivo per cui fui cacciato nel 2013. Ero per lo sviluppo dei gruppi di acquisto solidale, per non fare l’investimento in un altro supermercato, ma di sviluppare la consegna a domicilio con la costituzione di una Coop di giovani, per fare cultura alimentare, per sviluppare iniziative sociali (gite, concorsi, feste, assistenza ai Soci soprattutto per i figli, ecc.).

Ora ci troviamo con una assemblea in cui l’eterno vice di Scomazzon è diventato finalmente Presidente, ma con un cerino in mano acceso. Il furbo Scomazzon se ne è andato appena in tempo. Le dolorose responsabilità sembreranno di altri.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica