Ho sempre odiato essere etichettato. Ho le mie idee, la mia formazione ed i miei valori. Però non sono mai stato dogmatico. Sempre pronto alla prova dei fatti a ricredermi.
Ma così non è per molti marosticensi. Discutevo ieri al bar con una persona sul fatto che avevo votato Santini. Ma non ne condividevo l’impostazione elettorale esageratamente “volemose ben” e “porgo l’altra guancia dopo aver preso una sberla”. A parte che non era lui il candidato ideale in opposizione a Mozzo per raggiungere il 51%. Mozzo che avevo votato 5 anni fa come giovane capace di aprire le carte dei conti in Comune e spiegare la truffa dell’appalto del gas. E poi mica potevo votare l’alleanza Santini-Bertazzo!
Con mia grande delusione invece una volta al potere il Mozzo si è scordato tutte le promesse elettorali.
Invece per la persona con cui discutevo, siccome avevo votato Santini, dovevo essere d’accordo con lui. Inutile continuare a spiegare che non volevo perdere il mio diritto di voto e di fronte ad una scelta votavo il male minore, non essendo tra l’altro fesso di votare il Mozzo che mi aveva querelato ben tre volte sul diritto della mia libertà di opinione.
La morale è che la democrazia è un percorso difficile in cui spesso prevalgono manipolazioni, interessi e furbizie di cui la gente normale manco si accorge con anche stampa e tv silenziosa e al servizio del potere.
Osservatorio Economico Sociale di Marostica