ABBIAMO CONOSCIUTO BERLUSCONI PER LAVORO DAL 1982 AL 1998. POSSIAMO ESPRIMERE UNA NOSTRA OPINIONE CON SINCERITÀ E FRANCHEZZA

Acquistavo la pubblicità tv per conto di Fujifilm Italia da Publiitalia e partecipavo a tutti gli incontri che organizzava ed a cui partecipava personalmente. Berlusconi aveva i soldi per creare un monopolio televisivo addirittura acquistando, dopo una spietata concorrenza, Italia 1 e Rete 4 da Rusconi e Mondadori ed impedendo che passasse la normativa che un editore poteva possedere solo un canale tv. La Rai viveva una situazione assurda per cui pretendeva che fosse il fornitore non il cliente a dettare le regole. Per accedere alla tv di stato occorreva stanziare dei soldi per fare pubblicità sulle teste dei vari partiti “costituzionali”. E i pochi privilegiati che facevano pubblicità sulla Rai vendevano un sacco.
Berlusconi si è tuffato in un mercato nuovo con elevati guadagni e con le aziende che volevano fare pubblicità ai loro prodotti. Conosceva bene le potenzialità del mercato e lo ha sfruttato al massimo con dietro Craxi come padrino.
Poi la crisi del 1993. Craxi non c’è più e le banche gli impongono Franco Tanto’ come amministratore delegato. Vogliono rientrare dei soldi. Berlusconi però è fortunato perché in quel periodo la borsa esplode e così riesce a trasformare i debiti in azioni. Poi chiama tutti i grandi clienti ad una riunione e dice: “non ho più Craxi, le banche mi inseguono e quindi per difendermi scendo in politica. Concordate con i miei venditori una cena ad Arcore con i vostri Presidenti”. E dopo la cena alla mattina si spalanca la porta del mio ufficio ed il mio Presidente mi dice: “tu sei il nostro candidato al Parlamento”. La mia risposta è stata immediata, immaginando che fine avrei fatto: “tengo casa e famiglia a Venezia. No grazie”.

Certo che il mondo imprenditoriale fatto di piccole e medie aziende, che intravvedono nella pubblicità televisiva la possibilità di vendere molto di più, è totalmente con Berlusconi. E non c’è alcun giudizio sulla qualità del prodotto tv. Vanno benissimo anche culi e tette purché si raggiunga il target.

Poi le regole del business entrano in politica, con un confronto con politici che fanno fatica a contrastare il “nuovo” che avanza in cui il denaro è l’esclusivo filo conduttore.
L’unica vera riforma di Berlusconi è stata quella di sdoganare i neofascisti al grido che arrivavano i comunisti, quando non esistevano più. E ha tradito quella che era la regola del suo successo imprenditoriale: avere attorno a se’ persone capaci e competenti. In politica era da solo a fare e disfare. Gli interessava solo difendere i suoi interessi.
Uno ricordo in particolare di un competente collaboratore di Berlusconi, perché da bambino ci giocavo insieme quando veniva trovare i nonni: Davide Rampello. Quello che curava la regia di Canale 5. Poi farà anche il Presidente della Triennale e il regista del Carnevale di Venezia. Arrivato in Fujifilm ci trovammo a pranzo ricordando l’infanzia passata ed i nostri nonni che appunto abitavano nella stessa casa.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica