LA MARTUCCI ERA CONVINTA DI SPILLARCI 30.000 EURO PER AVER INTACCATO LA SUA IMMAGINE CON IL TERMINE “MAFIOSA”, INVECE IL TRIBUNALE CI HA ASSOLTI. ORA È IL TURNO DI MATTEO MOZZO PER LA TRUFFA DEL GAS

Noi siamo sempre rimasti coerenti. Non potevamo accettare che fossero diffusi dalla Lory Martucci sui social messaggi che ci vedevano super condannato, quando invece avevamo solo delle querele intimidatorie, tutte da verificare e che evidentemente ci creavano preoccupazione non avendone prima mai ricevute. Era in corso un assalto alla nostra informazione per farci tacere. E lei ne approfittava. Ma non solo. Ci attaccava personalmente sui social con infamanti menzogne.
E oltre ad insultarci aveva chiesto che le pagassimo 30.000 euro per aver usato il termine “mafiosa” che evidentemente ci aveva in qualche modo estorto, convinta che alla nostra reazione avrebbe avuto via libera ad una facile querela.
Purtroppo una pia illusione perché i giudici fanno il loro mestiere ed ascoltano anche gli accusati, soprattutto se le accuse sono artificiose e false.
Adesso aspettiamo la sentenza scritta per capire con quali motivazioni il Giudice ci ha assolto. Potrebbe essere una sentenza “scuola” per vicissitudini simili.

Il prossimo turno è il processo per la truffa del gas iniziato con la querela Marica Dalla Valle e continuato da Matteo Mozzo. Nella prossima adunanza di aprile la parola spetta agli avvocati dell’accusa e della difesa. Poi ci sarà la sentenza. Noi abbiamo presentato in modo inconfutabile il meccanismo adottato per la truffa. E confidiamo in una giustizia che troviamo sempre attenta a chi si impegna per un vivere sociale nella legalità. Anche se tutto ciò è gratis solo per il Sindaco, a questo punto falso rappresentante degli interessi della Comunità, non per un cittadino che si batte per la trasparenza.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica