IL “BADRONE” ORA C’È SOLO ALLA PRO MAROSTICA, PERCHÉ NELLE AZIENDE LOCALI CI SONO VERI IMPRENDITORI

Nelle aziende dei dintorni è tutto cambiato seguendo l’evoluzione dei tempi ed è il motivo del successo dello sviluppo delle imprese locali.
Non esiste più il vecchio “paron” che di giorno faceva andar avanti da solo la sua azienda con bravura personale ed intuizioni e che alla sera magari giocava a scopa all’osteria con i suoi operai. Sono adesso arrivati i figli se non i nipoti.
E l’evoluzione manageriale nelle aziende locali è stata fortissima. Addirittura abbiamo il caso che per scegliere il successore tra i figli, il proprietario abbia chiamato una agenzia specializzata di selezione del personale direttivo per avere un esame dei figli, tutti laureati, per indicare il candidato futuro presidente. Senza simpatie familiari, ma guardando, con la continuità della gestione della famiglia, al futuro pratico dell’impresa.
Un altro industriale con succursale in Cina ha mandato il figlio a studiare in quel Paese. Figlio che poi ha sposato una cinese e successivamente è rientrato in azienda apportando la sua esperienza all’estero.
Per non parlare dell’iter formativo seguito dall’attuale presidente dell’Associazione industriali di Vicenza per prendere in mano l’azienda di famiglia.

Figli insomma che sono stati indirizzati dalla famiglia a crescere per assumersi con competenza le loro responsabilità nelle imprese. Che poi significa anche benessere per la Comunità.

Sul fronte della politica in senso ampio abbiamo un Mozzo diplomato all’Istituto Agrario che improvvisamente diventa Sindaco di Marostica senza alcun tipo di formazione specifica, un Bucco geometra che in pratica ha raggiunto il suo scopo di presidente della pro Marostica “blindando” la sua elezione dopo anni di attività da politicante. Ma su Bucco possiamo aprire una parentesi perché di fatto la situazione della Pro Marostica è sembrata, nell’ultima assemblea “blindata”, positiva sia sul fronte del bilancio che su quello della programmazione delle iniziative. Certo manca una progettualità sul ristorante del Castello Superiore che è un obbligo della Pro Marostica. Vedremo se il programma presentato troverà una pratica realizzazione. Poi c’è il fatto che le iscrizioni non sono promosse per mantenere chiuso il gruppo. Tutti i cittadini di Marostica anche se non partecipano direttamente alla Pro Marostica ne dovrebbero essere Soci.
Un altro caso critico è quello di Consolaro che succede all’eterno Scomazzon nella Presidenza della Cooperativa Consumatori, in qualche modo politicamente collegata alle precedenti amministrazioni comunali, dopo averne avallato per anni come vice tutte le scelte che la hanno messa in crisi.

Insomma se da una parte c’è un mondo imprenditoriale che si evolve e cresce , d’altro un mondo collegato alla politica che non avanza democraticamente e culturalmente, ma regredisce e non è certo portatore di novità.

Come andrà a finire? Personalmente crediamo alla logica del mercato in tutte le situazioni. Quando i soldi sono finiti anche in politica si va in profonda crisi ed arriva una specie di amministrazione controllata con varie sfaccettature.

Osservatorio Economico Sociale di Marostica